Lost arriva su Netflix Italia: 5 cose da sapere se non l'avete mai visto

La storica serie della ABC arriva su Netflix Italia con le sue sei stagioni: ecco una piccola introduzione per punti a tutti coloro che stanno per vederla per la prima volta

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Se avete già visto Lost probabilmente avrete reagito al titolo dell'articolo pensando: "devi sapere che a un certo punto ti farà venir voglia di lanciare il computer – o qualunque altro supporto utilizzi – dalla finestra, salvo poi recuperarlo per vedere il seguito". Se non avete mai visto Lost... seriously? Beh, meglio tardi che mai. L'occasione è data dall'arrivo sulla piattaforma streaming Netflix Italia della storica serie della ABC con le sue sei stagioni. Alcuni avvisi per chi ha sempre sentito parlare di questa serie, tra amore e odio, e non l'ha ancora recuperata. Per tutti gli altri, segnaliamo il seguente speciale che avevamo scritto per i dieci anni dal pilot.

Lost va visto

Potrete odiarlo, potrete desiderare che l'isola sprofondi trascinando con sé tutte le persone coinvolte, ma è comunque un'esperienza di cui uno spettatore di serie tv non può privarsi. Per una volta utilizziamo l'orrendo e abusato avverbio "obiettivamente". Obiettivamente, Lost è una delle serie più importanti e influenti della storia della televisione, e in generale uno dei prodotti di cultura popolare più interessanti e d'impatto dal 2000 a oggi.

Godetevi la storia, godetevi il momento

Tra i motivi della sua importanza il fatto che, come raramente era avvenuto in passato, la serie continuava a vivere soprattutto negli intervalli tra un episodio e l'altro, tra una stagione e l'altra, tra uno sciopero degli sceneggiatori e la sua fine. Vederla oggi, magari se avete la fortuna di farlo senza conoscere nulla di ciò che accadrà, significa godersi più serenamente e pacificamente il gusto di uno show che, al di là di tutto, racconta dei personaggi meravigliosi e una storia affascinante. Magari cercate di non fare la fine di Homer nella puntata in cui recupera tutto d'un fiato "Scomparsi".

È una serie incostante

Più in particolare, è una serie che registra una netta flessione nelle ultime stagioni, proprio quando dovrebbe invece accelerare per tirare le fila del discorso. Peccato. C'è da dire che non annoia mai e che le ultime tre stagioni hanno molti meno episodi delle precedenti. E che i personaggi – sui quali potrete sempre contare – rimarranno lì ad accompagnarvi nel viaggio.

Sì, i misteri, ma...

Grande dibattito dopo il finale e grande difesa da parte di Damon Lindelof, sempre criticato e mai abbastanza lodato per il lavoro su The Leftovers, sul fatto che la serie vertesse sui personaggi piuttosto che sui misteri. Insomma, potremmo dire un po' e un po', per non scontentare nessuno, e aggiungere che nessuna risposta sarà mai affascinante quanto la domanda che c'è dietro. Come detto sopra, abbandonate carta e penna per gli appunti (o foglio elettronico se preferite) e lasciatevi coinvolgere dal racconto.

Non si torna indietro dall'isola

Questo vuol dire che Lost vi rimarrà dentro, con i suoi ricordi positivi e negativi. Che sarà sempre un termine di paragone al quale ritornare, anche solo per dire che una certa cosa qui era stata fatta meglio o peggio. Non si torna indietro dai singoli nomi dei personaggi, dai tormentoni, dalle musiche eccezionali, dal verde della giungla misteriosa, dai colpi di scena incredibili e dai momenti strazianti. Una volta vista e vissuta, non la dimenticherete mai.

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