LOL, ma con Miley Cyrus al posto di Frank Matano e Lillo

LOL – Pazza del mio migliore amico con Miley Cyrus si intitola come quel programma di grande successo: vi aiutiamo a non confondervi

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LOL – Pazza del mio migliore amico va in onda su La5 questa sera alle 21:10 e in replica domani alle 17:50

LOL è un programma di grande successo trasmesso su Prime Video proprio in questi giorni. Ci piace immaginare che sia questo il motivo per cui si è scelto di mandare in onda LOL – Pazza del mio migliore amico, un dimenticatissimo film del 2012 con Miley Cyrus e Demi Moore che venne distribuito praticamente per caso e che incassò meno del suo budget: chissà che un po’ di gente, convinta di trovarsi davanti al caso del momento, non decida invece di rimanere sintonizzata su questo film che si chiama allo stesso modo ma non c’entra assolutamente nulla. È improbabile, ma non impossibile, ed è il motivo per cui siamo qui: per salvarvi, e bloccarvi prima che compiate l’insano gesto e decidiate di dedicare un’ora e mezza della vostra vita a un film che, tra le altre cose, spiega perché la marijuana è il male ma drogare il drink di un’anziana per farla addormentare è uno scherzone divertentissimo – da LOL, appunto.

Miley Cyrus è bravissima a fare tante cose: cantare pezzi propri, cantare noti pezzi altrui, scegliersi i collaboratori, reinventare la sua immagine in modi indimenticabili. Una cosa che non è bravissima a fare, un po’ ironicamente considerando che molta gente la ricorda ancora come “la protagonista di quella serie TV che ora fa la cantante”, è recitare. Pur avendo cominciato alla grande grazie a Tim Burton... come, non lo sapevate? Eccola in Big Fish:

Miley Cyrus Big Fish

Nonostante questo, dicevamo, Miley Cyrus non è mai riuscita davvero a sfondare a Hollywood, e non perché a un certo punto non ci abbia provato. L’ha fatto intorno alla fine dello scorso decennio, quando tra il 2010 e il 2012 ha tentato con scarso successo di liberarsi dell’immagine disneyana di Hannah Montana recitando prima in un drammone familiare a base di malattie terminali (The Last Song), e poi, appunto, in questo LOL – Pazza del mio migliore amico, da qui in avanti semplicemente LOL. Che è il remake americano diretto da Lisa Azuelos di una commedia adolescenziale francese diretta da Lisa Azuelos, che dopo questa sua prima esperienza con il cinema d’oltreoceano è fuggita sconvolta e se ne è tornata in Francia, ma che al tempo doveva essere per Miley Cyrus un rito di passaggio, un modo per annunciare al mondo che era diventata adulta.

Dietro la sua facciata caramellosa fatta di corpi adolescenti perfetti e corridoi scolastici dove c’è sempre la luce corretta per illuminare una mascella cesellata o una scollatura audace, infatti, LOL è, o vorrebbe essere, una commedia romantica scorretta e audace, che parla di sesso, droga e pure di rock and roll, di alcolismo e di nudi in webcam, un provocatorio spiraglio su una generazione che è ribelle anche se i loro genitori fanno finta di nulla. Quando diciamo “vorrebbe essere” intendiamo che lo vorrebbe essere tantissimo: non sono passati neanche cinque minuti che già vediamo Lol/Miley Cyrus (Lol è il diminutivo di “Lola”) spogliarsi ed entrare in bagno, dove comincia a discutere con la madre Anne/Demi Moore, sconvolta dalle scelte di look in ambito “rasatura delle parti intime” della figlia. Piccante! Le prime scene di LOL, quelle che introducono i personaggi principali, hanno tutte questo tono; le amiche e gli amici di Lol hanno l’unica caratteristica distintiva di pensare solo al sesso, com’è normale a sedici anni, e così abbiamo modo di conoscere:

  • Emily, la migliore amica di Lol, il cui unico scopo nella vita è quello di sedurre il suo insegnate di trigonometria

  • Janice, l’altra amica di Lol, della quale sappiamo solo che ha un fidanzato e che la sua lingua risiede legalmente nella bocca di lui

  • Ashley, interpretata da Ashley Greene per non rischiare di sbagliarsi, che viene soprannominata “Post-It” perché si appiccica a ogni ragazzo che le passa davanti

  • Chad, il fidanzato tossico di Lol con il quale si consuma una tremenda rottura; per tutto il resto del film, Chad si rivolgerà a Miley Cyrus chiamandola “troia” più volte di quanto la chiami con il suo nome

  • Kyle, il protagonista di La regola dell’amico degli 883 – in effetti a pensarci meglio l’intera trama di LOL si può riassumere in quella canzone

  • Wen, un tizio che non ha alcuna caratteristica se non quella che a un certo punto riuscirà anche lui ad avere contatti intimi con una persona

Demiley

Se dopo questa descrizione vi state immaginando una sorta di Thirteen più spinto, be’, come dire... no, neanche lontanamente. È vero, LOL ci prova a essere giovane, frizzante e piccantino, a parlare di sessualità tra teenager in modo più sciolto e spontaneo di quanto succeda nella media delle commedie romantiche americane. Purtroppo però c’è un abisso tra “provarci” a “riuscirci”: non c’è nulla di spontaneo nei comportamenti di queste persone, e c’è differenza tra “sono una ribelle mamma” e “mi comporto a caso cambiando personalità a seconda delle necessità di sceneggiatura”. Non aiuta che la storia d’amore-non-amore tra Lol e Kyle sia l’asse portante del film, ma che intorno a questa ne orbitino altre che vanno dal banale (Demi Moore è, ovviamente, divorziata e divisa tra l’affetto verso l’ex marito e le attenzioni di un nuovo beau) all’urticante (la povera Emily e il suo prof di mate).

Né aiuta il fatto che i dialoghi sembrino scritti da un generatore automatico di conversazioni da teen drama, o che dietro la faccia super-woke del film che parla di femminismo e di liberazione sessuale si nasconda un mostro orrendo e conservatore che decide di dedicare dieci minuti a spiegare con estrema serietà perché la marijuana fa male, e che si diverta anche a prendere in giro una disabile trasformandola in una barzelletta. C’è insomma pochissimo da salvare, e non stupisce che, nel mezzo della lavorazione, Lionsgate abbia deciso di fermare ogni tipo di promozione e buttare fuori il film direttamente in home video. Per la cronaca non ci riuscirono: gli accordi di distribuzione internazionale prevedevano che il film venisse prima proiettato in almeno 100 sale negli Stati Uniti, e LOL venne così buttato allo sbaraglio e presto dimenticato, e finì per incassare meno del suo già ridotto budget di 11 milioni di dollari.

Poco ma non nulla: questo dettaglio, per esempio, della vetrina di un negozio di chitarre di Parigi è molto divertente. E poi... niente, basta, ci viene in mente solo questo.

LOL LOL

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