Logitech G923 TRUEFORCE, come e perché mi è tornata la scimmia per Gran Turismo Sport | Speciale

Grazie al Logitech G923 TRUEFORCE ci è tornata voglia di giocare a Gran Turismo Sport, che a distanza di anni dal debutto se la cava alla grande

Lorenzo Kobe Fazio gioca dai tempi del Master System. Scrive per importanti testate del settore da oltre una decina d'anni ed è co-autore del saggio "Teatro e Videogiochi. Dall'avatara agli avatar".


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Il Logitech G923 TRUEFORCE ormai da qualche giorno si è impossessato di una piccola scrivania in un angolo del salotto di casa. Agganciato ad uno dei bordi del mobile, con la pedaliera appoggiata sul ripiano in basso, a pochi centimetri dal suolo, se ne sta appollaiato tutto il giorno in attesa di essere chiamato in causa. Quando passo nei dintorni, quasi istintivamente tocco il rivestimento in pelle dell’imbottitura del volante, gesto ormai automatico che mi regala un inspiegabile piacere, quasi fosse una piccola coccola che anticipa e promette un incontro ben più prolungato ed intensivo poco più tardi.

Con la periferica dell’azienda svizzera, è stato un po’ come trovare sotto l’albero di Natale un cucciolo di gatto. Subito dopo l’irrefrenabile gioia, scartato il pacco, sono subentrati i dubbi di coesistenza, dovuti per lo più alle dimensioni dell’oggetto in questione e alla necessità di trovargli una “cuccia” su misura, comoda quel tanto che basta da non occupare troppo spazio, ma al tempo stesso da evitare un fastidioso e continuo smontaggio e rimontaggio ad ogni sessione.

Certo, la soluzione migliore sarebbe stata comprare un sedile degno di questo nome, ma, ritirando in ballo il paragone di cui sopra, nel mio caso sarebbe stato come adottare un cane, solo per far sentire più a suo agio il gatto.

Animali domestici a parte, superato l’imbarazzo iniziale, come abbiamo già avuto modo di dirvi in altre sedi, il Logitech G923 TRUEFROCE non ci ha messo molto prima di conquistare i nostri cuori. Solido, ben costruito e preciso, si è dimostrato il compagno di giochi ideale per chi, come il sottoscritto, non aveva mai avuto il piacere di possedere in prima persona una periferica di simile fattura.

Come è ovvio che sia, preso dalla frenesia della novità, mi è giustamente venuta voglia di metterla alla prova con tutti i giochi di guida posseduti. DIRT 5 è diventato ancora più divertente, nonostante si veda chiaramente che è un gioco concepito per essere goduto al meglio con il controller; Driveclub, nonostante i server ormai offline, ha ribadito quanto fosse un racing game adrenalinico e spassoso; Gran Turismo Sport, bè Gran Turismo Sport non si separa dal lettore ottico di PlayStation 5 ormai da diversi giorni.

Del resto, era quasi scontato che la produzione Sony, approcciata nuovamente con un volante degno di questo nome, potesse creare assuefazione soprattutto in chi sogna, un giorno o l’altro, di farsi un giro di pista a bordo di un’Honda NSX o su una Ferrari 458.

Non bastasse il feedback a tratti prepotente del Logitech G923 TRUEFORCE, con Gran Turismo Sport la periferica aggiunge qualcosa che è in grado di offrire solo con altri tre titoli, ovvero Assetto Corsa Competizione, GRID e iRacing. Con la creatura di Polyphony Digital, difatti, il volante borbotta e strattona tutto il tempo con incredibile realismo. Poco prima del semaforo verde la periferica vibra timidamente come accade nella realtà quando la macchina è ferma in folle. Non appena si mette una ruota fuori pista, il Logitech G923 TRUEFORCE riesce a comunicare l’indesiderata direzione che il mezzo è sul punto di imboccare.

Il sistema si sposa alla perfezione con un gioco come Gran Turismo Sport, simulazione in cui viene premiata una guida pulita, puntuale, a tratti estremamente accorta. Su pista si impara a sentire l’auto attraverso il volante, ad intuire quando si sta aprendo con troppa irruenza il gas e quando, al contrario, avremmo potuto affrontare quella curva con ben più audacia.

Sullo sterrato si avverte ogni buca, con il force feedback che si disattiva di colpo, con vago senso di vertigine annesso, non appena ci si ritrova sospesi in aria dopo aver preso con particolare velocità un dosso.

È innegabile che con il pad Gran Turismo Sport sia più rilassante, persino più semplice per certi versi, ma non si acquista un volante per fare meno fatica, anzi, né tanto meno per avvantaggiarsi sugli avversari. Quel real driving simulator che accompagna da sempre la saga, quasi fosse un sottotitolo che abbraccia l’intera saga, al di là dei capitoli, delle generazioni e degli eventuali spin-off, assume un significato completamente differente, molto più “reale”, e scusate il gioco di parole.

Anche da macchina a macchina, come è giusto che sia, il feeling cambia completamente, traducendo in un nervosismo crescente del volante il progressivo aumento dei cavalli. Del resto, più la velocità aumenta, più bisogna domare la periferica, sollecitata dalla più minima irregolarità della pista.

Una lunga maratona con il Logitech G923 TRUEFORCE a Gran Turismo, in breve, vi costerà un po’ di fatica, ma saprà regalarvi innumerevoli ed immense gioie. Con il PlayStation VR, inoltre, vivrete la sensazione, l’inganno diciamo, di esservi davvero concessi un giro veloce sul Nürburgring su una potente Nissan GT-R. In realtà virtuale, del resto, sono solo si compiono tutti i gesti necessari per frenare, accelerare, curvare ed eventualmente cambiare marcia, ma persino sporgersi verso lo specchietto o girare la testa vi aiuterà ad individuare gli avversari o scorgere prima la fine di una curva.

La tecnologia TRUEFORCE del volante Logitech è un piacevolissimo valore aggiunto, purtroppo dedicato solo ad un quartetto di giochi. Non fosse già strepitoso di suo, Gran Turismo Sport ha ulteriormente beneficiato di questo plus tecnologico, diventando una simulazione di corse semplicemente sublime e ipnotica.

Domare la propria auto, danzando sui pedali e agitando braccia e spalle, non è solo divertente, ma vi trasporterà letteralmente in pista.

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