Lo Hobbit: va tutto bene?
All'annuncio che Peter Jackson e la New Line avevano trovato un accordo per portare al cinema Lo Hobbit, abbiamo esultato. Ma siamo sicuri che tutto stia andando per il verso giusto?
Rubrica a cura di ColinMcKenzie
Detto questo, devo ammettere che provo sentimenti contrastanti di fronte alle notizie degli ultimi giorni. Alla fine, tutto si è risolto grazie ai soldi, come avevamo annunciato più di un anno fa qui. Nulla di male, per carità, i soldi fanno girare il mondo ed è giusto pretenderli quando sono dovuti, ma sarebbe bello che non si parlasse più di 'principi' e di 'giustizia' per questioni decisamente economiche.
Ma il problema non è questo. Cosa ci possiamo aspettare dai due film, uno su Lo Hobbit e l'altro con il materiale delle appendici de Il Signore degli Anelli? Da quello che sta uscendo nelle ultime ore, forse non proprio il risultato sperato. E' infatti difficile pensare che Peter Jackson possa liberarsi in breve tempo degli impegni già presi, prima con Amabili resti e poi con Tintin (che potrebbe anche trasformarsi in una serie e allora ecco altri lavori di cui occuparsi). Si parla di un Peter Jackson che magari potrebbe ritornare solo per il secondo film, ma la cosa sarebbe sensata? Dopo aver fatto dirigere una pellicola a un altro regista, che senso avrebbe mettersi dietro alla macchina da presa per un progetto che potrebbe essere molto più comodamente portato avanti dal nuovo realizzatore?
Infatti, proprio la questione economica rischia di diventare fondamentale. Diamo tutti per scontato che il progetto Lo Hobbit sia un successo, ma ovviamente questo non significa che i costi possano essere infiniti. Se già un prodotto del genere, girato in sequenza, probabilmente costerebbe 400 milioni di dollari per i due film (vista l'inflazione dei budget a Hollywood, neanche una follia), bisogna ricordarsi che Peter Jackson prenderà sicuramente ricche percentuali sugli incassi. Ecco perché una scelta come quella di Sam Raimi (di cui molto si parla al momento) mi sembra poco probabile, visto che il regista della trilogia di Spider-Man (ossia proprio quella di maggiore successo dopo ISDA) pretenderebbe anche lui una fetta non indifferente della torta, tutto a scapito della New Line e della MGM. A questo punto, sembra più logico pensare ad un realizzatore di talento come Guillermo Del Toro, conosciuto ma senza enormi successi al suo attivo, o comunque ad un giovane non troppo esoso...
Certo, sarebbe stato tutto più facile se la New Line e Peter Jackson per tre anni non si fossero comportati come ragazzini e avessero trovato subito un accordo, senza che il regista cercasse altre strade. Ora, il tutto sembra più un'operazione di marketing che produttiva, in cui Peter Jackson mette il suo nome per benedire l'operazione (guadagnando altra fama e soldini), mentre la New Line può portare avanti un progetto importante per risollevare le sorti della società, senza ritrovarsi gli appassionati che lanciano campagne contro di loro e senza doversi preoccupare che certi dirigenti perdano la poltrona. Speriamo che, in tutto questo, non si perdano di vista le esigenze degli spettatori...