Inizia subito con una citazione difficilissima
LEGO Star Wars – Christmas Special, tratta dal meno noto, più nascosto e più sconosciuto dei titoli di Guerre stellari, l’
Holiday special del 1978 girato per la tv americana, in cui Chewbacca e Han Solo vanno dalla famiglia del primo nel Giorno della vita (Life day, equivalente fittizio del Natale). Quello special fu un disastro girato per buona parte in lingua wookiee, disconosciuto da George Lucas. Un flop tale che non è mai stato rieditato, non si trova da nessuna parte se non su VHS dell’epoca e quindi
su YouTube (e sulle pagine di BadTaste ogni mattina di Natale).
Il Christmas Special di LEGO Star Wars pubblicato da Disney+ inizia proprio da lì, dalla festività del Giorno della vita, ma festeggiato dai personaggi dell’ultima trilogia, e cerca di raddrizzare il peccato originale andando al cuore della fede in Guerre stellari. E ci riesce.
Per aiutare Finn a scoprire le vie della forza Rey va alla ricerca di un oggetto magico, il più classico degli espedienti per mettere in moto un’avventura, che le consente di viaggiare nel tempo. Facendolo finisce in tutti i momenti più iconici dei 9 film di
Guerre Stellari e anche nell’ultima puntata della prima stagione di
The Mandalorian. Incontra tutti, combina casini e poi si fa soffiare l’oggetto magico da Darth Vader che assieme all’imperatore Palpatine lo usano per creare ancora più confusione tra linee temporali. La carrellata è rapidissima come si conviene ai cartoni LEGO, animata con gran gusto e scritta con gran divertimento.
Come in ogni special natalizio americano che si rispetti poi i grandi problemi saranno risolti entro ora di cena per poter festeggiare tutti insieme.
Quel che importa in questi 47 minuti però non è il senso d’unità tra personaggi, che è quel che lo special fa dire a loro con la morale finale, ma il senso d’unità tra film. Il vero valore di Guerre stellari è la coesione della propria mitologia, non dei propri personaggi. Più che mettere insieme la famiglia per le feste è il fatto di mettere insieme tutto il suo universo narrativo, tra alti e bassi, prese in giro e momenti più o meno amati dai fan. Tutto insieme, tutto sullo stesso piano, Kylo Ren che sfascia tutto rabbioso come Han Solo che scherza sul dover sparare per primo, Vader che si sbaglia e dice troppo presto a Luke di essere suo padre, la voce narrante di Yoda, la tenerezza per Baby Yoda e le battute su allievi che tradiscono maestri: tantissime gag e tanti momenti sono solo per chi conosce (e molto bene) la saga. A queste persone lo special dice: “Siamo una grande famiglia di film, possiamo non essere tutti alla stessa altezza ma stiamo insieme!”.
Poi sì, è probabile che verrà guardato anche da alcuni bambini ma sembra del tutto secondario. La produzione è per fan, fan di vecchia data, fan che hanno seguito tutto e che hanno bisogno di continue conferme riguardo l'unità del corpus narrativo della saga. Bello o brutto, riuscito o meno ogni capitolo di
Guerre stellari è utile, è buono, è
Guerre stellari. Come se dicesse che la saga non discute, come la famiglia, lo special natalizio è veramente l'occasione per il board della Disney di riunire tutti e invece di fargli gli auguri ricordargli che il brand è superiore ai fallimenti.