Leader chiude definitivamente

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Ormai è ufficiale, Leader metterà in cassa integrazione anche gli ultimi dipendenti...

Spiace doverlo segnalare proprio durante l'E3, tuttavia, il Sole 24 Ore riporta che - dopo alcuni mesi abbastanza convulsi - Leader spa, storico distributore di videogiochi con sede a Varese, ha ultimato le pratiche per cessare l'attività.

Il quotidiano di Confindustria, infatti, riporta che le trattative con il sindacato stanno andando avanti per decidere quali dovranno essere le sorti degli ultimi 44 dipendenti rimasti, mentre le operazioni sono ormai totalmente ferme.

Leader, fondata negli anni '80, è stata una delle primissime realtà distributive sul territorio italiano, riuscendo, a metà anni '90 ad avere in catalogo nomi di primissima importanza come Sony, Ubisoft ed EA. A partire dal 2000, con l'arrivo delle divisioni italiane delle aziende più importanti e, in generale, con una flessione complessiva del modello di business basato sui giochi "pacched" , Leader si è però trovata in difficoltà, perdendo buona parte dei suoi titoli di punta. Gli ultimi dati finanziari dell'azienda segnalano 74 milioni di ricavi, costi per 80 milioni e un passivo di 54 milioni, il tutto con un patrimonio immobilizzato di soli 6 milioni di euro. Negli ultimi mesi, cercando di salvare il salvabile, Leader è stata trasformata in una bad company, trasferendo le attività ancora in attivo a Milestone che, a questo punto, rimane l'unica realtà di sviluppo e pubblicazione italiana di un certo peso (escludendo colossi come Halifax che, però, si limitano a distribuire e non hanno sviluppatori interni).

Leader, dunque, chiude schiacciata sia dalla crescita di un settore ormai talmente globalizzato da aver distrutto i piccoli player regionali sia dalla sua incapacità di adattarsi al mercato, ormai sempre più proiettato verso il digital delivery.

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