Le sorprese del 2007
Come ogni anno, ci sono pellicole su cui non si nutrivano grandi speranze e che poi diventano dei successi imprevedibili. Scopriamo quali sono i cinque titoli che hanno fatto faville...
A cura di ColinMckenzie
5 - Come d'incanto
Ovvero, come prendere la tradizione Disney, trasportarla in epoca moderna e non sembrare stucchevoli, nel frattempo guadagnando più di 200 milioni di dollari nel mondo. Il merito? Di sicuro, la maggiore 'indiziata' è la protagonista Amy Adams, assolutamente deliziosa nella sua ingenuità, ma con un presenza carnale assolutamente non trascurabile. Il resto lo fa un buon stuolo di comprimari, una regia che, senza fare faville, è al servizio della storia e tanti animaletti simpatici. Decisamente abbastanza per accontentare i bambini e comunque gradevole anche per i genitori...
La recensione del film
4 - Hairspray
Curioso. The Producers, dopo essere stato prima un successo cinematografico (col titolo Per favore non toccate le vecchiette) e poi come musical a Broadway, al cinema non ha proprio funzionato. Lo stesso percorso ha seguito la pellicola di John Waters Hairspray, ma, una volta arrivata sul grande schermo, i risultati sono stati ottimi. Certo, viene da dire che l'originale è un'altra cosa, ma probabilmente qui il mix di elementi accattivanti (l'ambientazione, i protagonisti, la storia) ha comunque fatto grande presa sul pubblico. E se i 118 milioni di dollari negli Stati Uniti sono un risultato fantastico, gli 81 milioni oltreoceano sono forse anche più sorprendenti, per una storia che poteva risultare troppo tipicamente americana. Ma quando Travolta si veste da donna, magari succedono dei miracoli...
La recensione del film
3 - American Gangster
Che una pellicola diretta da Ridley Scott e interpretata da Russell Crowe e Denzel Washington faccia circa 200 milioni di dollari in tutto il pianeta, non è certo una notizia. Ma che questo avvenga per un duro thriller poliziesco ambientato negli anni settanta, con scene francamente poco piacevoli, è tutt'altra storia. Eppure, come avevamo detto nella recensione, non è che il film brilli per originalità. Ma forse è proprio questo che ha funzionato, il mix tra un genere di film in voga negli anni settanta (in particolare, ovviamente, Serpico e Il braccio violento della legge) con le musiche dell'epoca, il tutto con uno stile comunque contemporaneo ed accattivante. E dire che Ridley Scott sembrava finito.
La recensione del film
Fine prima parte - La seconda verrà pubblicata il 4 gennaio