Le migliori cinquine all'Oscar - parte seconda

Dopo avervi parlato di quattro edizioni importanti, scopriamo quali sono le annate migliori per le cinque pellicole candidate all'Oscar per il miglior film, tutte legate a un unico decennio...

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Rubrica a cura di ColinMckenzie

Per chi si fosse perso la prima puntata, può recuperarla qui. Ecco le migliori cinquine:

3 - 1979
Un'annata in cui il film candidato meno interessante è Una donna tutta sola di Paul Mazursky deve essere decisamente di qualità. E in effetti è proprio quello che è capitato nel 1979, che vedeva lo scontro cinematografico-ideologico tra il Vietnam di Michael Cimino (Il cacciatore) e quello di Hal Ashby (Tornando a casa). Molti avrebbero preferito veder trionfare il secondo (decisamente più esplicito nell'opposizione alla guerra e più schierato con i pacifisti) e anche se non sarebbe certo stato un vincitore immeritevole, il vero capolavoro quell'anno lo fece (purtroppo per l'ultima volta) Cimino, con una storia lirica e che rimane impressa nella memoria (non soltanto per le sequenze della roulette russa). Ma quella volta c'erano anche altri due candidati notevolissimi. Fuga di mezzanotte, con l'accoppiata fantastica tra il regista Alan Parker e lo sceneggiatore Oliver Stone (che vinse l'Oscar proprio per questo film). E Il paradiso può attendere di Warren Beatty, forse la sua prova più compiuta come regista (Reds magari era più diseguale), remake di quel L'inafferrabile signor Jordan di cui vi avevamo già parlato nella puntata precedente...

2 - 1975
Chinatown forse è uno dei miei due-tre film preferiti in assoluto nella storia del cinema. Vede impegnati al massimo livello un regista come Roman Polanski (che, anche se non lo poteva sapere, era al suo ultimo film americano), un produttore leggendario come Robert Evans, uno sceneggiatore come Robert Towne (forse LO sceneggiatore degli anni settanta) e un cast memorabile, formato da Jack Nicholson, Faye Dunaway e John Huston. Ecco, considerando i miei gusti, dovrei pensare che la mancata vittoria di questo titolo sia uno scandalo. Ma quando si perde contro Il padrino - parte seconda, uno dei pochi remake della storia a poter sostenere di essere migliore di cotanto originale (anche se qui è questione di pareri personali), come lamentarsi? Coppola avrebbe potuto realizzare un banale seguito senza coraggio e invece aumenta ancora di più gli ostacoli, arrivando a vette sconvolgenti. Come è incredibile pensare che, lo stesso anno, sia riuscito a realizzare anche un altro capolavoro come La conversazione, anch'esso candidato. In tutto questo, bisogna aggiungere il mio titolo preferito di Bob Fosse (e non me ne vogliano gli amanti dei suoi musical), quel Lenny che aveva dietro di sé lo straordinario Dustin Hoffman. L'ultimo candidato, L'inferno di cristallo, non sarà all'altezza di questo poker, ma è comunque un prodotto commerciale di alto livello. Insomma, questa edizione per essere battuta doveva fronteggiare un rivale straordinario. Come l'annata del...

1 - 1976
Semplicemente, l'annata perfetta. Se fosse un vino, prenderebbe 100/100 da riviste come Wine Spectator e costerebbe migliaia di euro. Cinque film e cinque registi straordinari, un quintetto che nessuna altra edizione ha mai avuto, anche per la commistione perfetta tra arte e commercio, con titoli di grande successo contrapposti a due (immeritati) flop. Iniziamo da questi ultimi. Barry Lyndon non è tra i miei titoli preferiti di Stanley Kubrick, ma soltanto perché la 'concorrenza' è di livello stratosferico. Comunque sia, un film coraggioso, da cui tante pellicole seguenti hanno copiato soltanto l'attenzione ai costumi e non ai rischi narrativi. Rischi che si prese anche Robert Altman con il suo Nashville, una storia corale perfetta e con un cast notevolissimo. C'è poi l'enorme successo del 1975, ossia Lo squalo di Steven Spielberg, che magari avrà anche lanciato la moda del popcorn movie e dei film evento, ma che ha veramente poco a che spartire con la tanta robaccia estiva che le major hanno poi fatto uscire. Inoltre, c'è il mio film preferito di Sydney Lumet, Un pomeriggio di un giorno da cani, perfetto esempio di come negli anni settanta si potevano fare film con personaggi che oggi verrebbero rifiutati a priori (un rapinatore protagonista che organizza il colpo per pagare l'operazione con cui il suo amante deve cambiare sesso?!?). Infine, il degnissimo vincitore, in un'annata in cui chiunque avesse trionfato non avrebbe generato scandalo: Qualcuno volò sul nido del cuculo di Milos Forman. A proposito di outsider e di storie forti...

La premiazione degli Oscar avverrà nella notte di domenica 22 febbraio: noi la seguiremo in diretta con voi; il live-blogging avrà inizio alle 23.45 di domenica.

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