Le migliori cinquine all'Oscar

Rubrica a cura di ColinMckenzie

Se decidere quali sono i film più belli vincitori dell'Oscar è un compito tutto sommato semplice (alla fin fine, sono un'ottantina e molti dei classici), decidere quali sono le annate migliori, quelle che hanno fornito i cinque candidati più forti, è decisamente un altro paio di maniche. Possono capitare delle edizioni con un paio di film straordinari, ma con altri meno convincenti. Comunque, di annate interessanti ce ne sono state molte (soprattutto - e non a caso - in un decennio preciso). Va detto che ho considerato soltanto le edizioni a partire dal 1945, per il semplice fatto che da quell'anno i film candidati sono diventati cinque (mentre prima erano una decina, cosa che ovviamente allargava il campo in maniera notevole). Ciò nonostante, mi è sembrato opportuno citare (fuori classifica) l'edizione del 1942 per il suo straordinario campo di gara, probabilmente irripetibile. Ecco allora le mie edizioni preferite:

Fuori categoria - 1942
E' l'edizione che sconvolge i critici moderni, per via della sconfitta di Quarto potere. Va detto però che all'epoca la pellicola di Orson Welles non godeva di grande considerazione, oltre al fatto di aver perso con un candidato degnissimo: Com'era verde la mia valle di John Ford. Due titoli straordinari, ma il resto dei partecipanti è assolutamente degno. L'inafferrabile signor Jordan è una commedia coi fiocchi, tanto che 35 anni dopo Warren Beatty deciderà di rifarla (con analogo successo). Il sergente York è uno dei film più belli in assoluto di Howard Hawks, in grado di far vincere un meritatissimo Oscar a Gary Cooper. Il sospetto è la seconda pellicola americana di Alfred Hitchcock, dopo che il suo esordio Rebecca aveva vinto la statuetta più importante l'anno prima, ma non fa assolutamente rimpiangere il suo predecessore (e Cary Grant è impegnato in una parte decisamente diversa dal solito). Il mistero del falco non solo è l'esordio di John Huston dietro alla macchina da presa, ma anche la nascita di un detective privato leggendario che ha il volto di Humphrey Bogart. Le piccole volpi, d'altro canto, è uno dei film migliori sia per il regista William Wyler che per la protagonista Bette Davis. La porta d'oro permette di ricordarci che regista importante era Mitchell Leisen. Anche a voler dire che Fiori nella polvere e Un piede in paradiso (gli altri due titoli candidati) non sono all'altezza e che con dieci nomination è più difficile sbagliare, probabilmente un elenco impossibile da ripetere.  

6 - 1995
Di solito, quando si parla degli Oscar moderni, si cita l'edizione del 1997, piena di diversi titoli indipendenti come Fargo, Segreti e bugie e Shine. Chi scrive preferisce però l'annata 1995. Qualcuno potrebbe sostenere che Forrest Gump, il vincitore, fosse il titolo meno interessante della cinquina. Teoria discutibile, ma che nel caso sarebbe un perfetto indice del valore di questa edizione, considerando che giudico Forrest Gump un film notevole. Ma nel 1995 si facevano anche scelte coraggiose, come candidare una commedia (la deliziosa Quattro matrimoni e un funerale) o scegliere una storia ambientata negli anni cinquanta (ma attuale ora e nei novanta) come Quiz Show di Robert Redford. Ma i capolavori sono due, peraltro poco premiati(un Oscar su 14 candidature complessive). Le ali della libertà è uno dei pochi, veri classici moderni, in grado di sfidare pellicole come La vita è meravigliosa nella categoria "speranza e sentimento intelligente". Infine, la pellicola che, nel bene e nel male, ha cambiato il cinema in quel periodo, come forse nessun'altra negli anni novanta: Pulp Fiction di Quentin Tarantino. Incredibile mix di generi gestiti con una padronanza da veterano e con un cast che definire stellare è riduttivo.

5 - 1977
Non è difficile capire perché, attualmente, la vittoria di Rocky nel 1977 lasci perplessi molti critici, che vedono maestri riconosciuti come Martin Scorsese (che quell'anno aveva Taxi Driver, ma che non era candidato per la regia), Hal Ashby (Questa terra è la mia terra), Alan J. Pakula (Tutti gli uomini del presidente) e Sidney Lumet (Quinto potere) perdere contro John Avildsen. Certo, se si considera che, a parte Scorsese, nessuno di questi registi ha mai vinto l'Oscar di categoria, magari il riconoscimento ad Avildsen qualche dubbio lo pone. Ma non è difficile capire perché i giurati di quell'anno, messi di fronte a storie impegnate/tristi/dure, abbiano voluto premiare un inno alla speranza e al successo di un campione improbabile (anche solo perché rappresentava un'eccezione tra gli altri candidati). Certo, non dirò che Rocky era il film più bello di quell'anno. Ma un degnissimo vincitore e superiore ad alcune delle pellicole candidate, questo sì...

4 - 1950
E' strano che gli anni quaranta e cinquanta non abbiamo prodotto tante edizioni memorabili e utili per questo articolo. La spiegazione è forse da ricercare in titoli notevoli mischiati a pellicole poco memorabili e decisamente non esaltanti. Tuttavia, una lodevole eccezione è rappresentata dal 1950. Infatti, a parte L'ereditiera di William Wyler, gli altri quattro film sono tutti dei classici. Lettera a tre mogli è uno dei titoli più belli di Joseph L. Mankiewicz (un regista che di bei film ne ha fatto molti) e anche decisamente sperimentale per l'epoca. Bastogne è un classico del cinema di guerra e una delle prove più alte di William A. Wellman. E a proposito di pellicole belliche, Cielo di fuoco punta i riflettori su aspetti poco trattati in questo genere, anche grazie a un Gregory Peck in stato di grazia. Infine, il meritato vincitore, Tutti gli uomini del re, ancora oggi una pellicola politica di forza notevole.

Fine della prima parte - la seconda uscirà domenica 22 febbraio

La premiazione degli Oscar avverrà nella notte di domenica 22 febbraio: noi la seguiremo in diretta con voi; il live-blogging avrà inizio alle 23.45 di domenica.

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