Le 10 peggiori traduzioni di titoli di film in italiano

Per festeggiare i 20 anni di Eternal Sunshine of the Spotless Mind ricordiamo che "Se mi lasci ti cancello" non è l'unico dei titoli di film tradotti in italiano in modo pessimo

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Sbaglia chi pensa che scegliere il titolo localizzato di un’opera sia semplice. Non basta tradurre da una lingua all’altra le parole. Per provare a vendere un film al meglio ogni territorio deve pensare alla propria specificità. È questo uno dei motivi per cui può capitare di trovare un titolo di un film adattato cambiando le parole, ma non la lingua. Ad esempio Battle: Los Angeles diventò nell’edizione italiana World Invasion (sempre in inglese). Oppure: I Love Radio Rock è il titolo italiano di The Boat That Rocked. Un titolo azzeccato deve attirare l’attenzione, incuriosire e, soprattutto, essere comprensibile e raccontare il film nel suo tono e genere con immediatezza. 

Le distribuzioni italiane sono state parecchio creative nel tempo e, sebbene sia uso nelle nicchie di cinefili lamentarsi delle traduzioni, di decennio in decennio l’approccio è diventato sempre più cauto. Negli anni ’60 The producers si trasformava serenamente Per favore, non toccate le vecchiette. Mentre i distributori di To be or not to be temevano, nel 1942, che la citazione non si capisse così lo spassoso Lubitsch divenne Vogliamo vivere!. Le cose, ora, vanno un po'meglio.

A volte i titoli si perdonano: Mamma ho perso l’aereo (ex Home Alone) è ormai entrato nell’immaginario collettivo. Al posto di The Hangover (letteralmente il dopo-sbornia) Una notte da leoni fa capire bene di cosa si parla senza rivelare troppo. L’attimo fuggente è un adattamento veramente libero di Dead Poets Society, ma oggi è ancora potentissimo. Come non amare Quarto potere (Citizen Kane) su cui abbiamo inventato anche Quinto Potere (Network) come se fosse una saga?

Facciamo ora come La donna che visse due volte, vinciamo le vertigini e buttiamoci alla scoperta dei 10 titoli di film con le peggiori traduzioni. 

L’innocenza - Monster

Più che una brutta traduzione, questa del film di Kore-Eda è una versione che fa capire come ragioniamo noi italiani. Nel film tre punti di vista si alternano per dimostrare una tesi: non si conosce mai veramente l’altra persona e il suo vissuto. I personaggi sono alla ricerca di colpevoli, si sentono diversi rispetto alla massa, credono di aver fatto qualcosa di male. Il regista si chiede: chi è il mostro? Noi ci chiediamo: chi è l’innocente?

American life - Away we go

Che provincialimo in questo adattamento da inglese a inglese! Il titolo originale, Away we go, significa “andiamo via”. Il film parla del viaggio di una coppia in attesa del loro primo figlio. Una svolta della vita non prevista che li spaventa. Sono alla ricerca di un posto dove stare. In viaggio per trovare il nuovo capitolo della loro esistenza. Da noi è arrivato come American life. Leggasi: “così vivono quegli americani lì, non noi, loro!”. Non male per una storia che dovrebbe riguardare i genitori di tutto il mondo.

Allucinazione perversa – Jacob’s ladder

[Giacobbe] fece un sogno: una scala poggiava sulla terra, mentre la sua cima raggiungeva il cielo; ed ecco gli angeli di Dio salivano e scendevano su di essa. È questo il riferimento di Jacob’s ladder, la scala di Giacobbe, una citazione biblica. Un simbolo del collegamento tra il cielo e la terra, tra il paradiso e la dimensione fisica dell’esistenza. Un tema fondamentale del finale del film. Sublime. In Italia l’abbiamo venduto come un porno surreale: Allucinazione perversa.

Tutti insieme appassionatamente - The Sound of Music

Altro che “Il suono della musica”, l’importante è che si canti Tutti insieme, ma soprattutto appassionatamente! Non solo il titolo, anche le canzoni del film sono state doppiate. Il paroliere Antonio Amurri ha potuto esercitare la sua fantasia sui testi in una maniera… un po’ troppo libera. Il risultato? Comunque uno dei film più visti di sempre.

Trappola di cristallo - Die Hard

C’era L'inferno di cristallo, il film del 1974 che parlava di un devastante incendio in un enorme palazzo. In Die Hard c’è John McClane che è letteralmente “Duro a morire”, ma a chi ha adattato il film al mercato italiano interessava di più il Nakatomi Plaza, all’interno del quale succede di tutto e di più e in cui il protagonista resta, più o meno, intrappolato. Una Trappola di cristallo, appunto. Non sarebbe stato male se non fosse seguita una saga senza più cristalli, non restava che intitolare per forza Die Hard.

Il petroliere - There Will Be Blood

Italia: patria del sole, del mare e degli imprenditori. Il petroliere fa ben poca giustizia al film di Paul Thomas Anderson. La traduzione letterale di There Will Be Blood è “Ci sarà sangue”. Invece con il titolo italiano sembra di assistere solo all’impresa di un uomo che voleva estrarre il greggio dalla terra. Invece questo immenso film parla dell’avidità umana, delle grandi imprese che si riescono a compiere spinti da forze che neanche si pensa di avere e il costo che queste lasciano dietro in termini di vite umane.

Gli spietati - Unforgiven

Esattamente all'opposto di quello che voleva comunicare il titolo USA. Gli spietati non racconta di gente crudele e durissima, bensì di vecchi cowboy in cerca di pace con il proprio passato. Fraintendendo completamente lo spirito del western di Clint Eastwood il titolo italiano comunica una cattiveria e una violenza che non sono presenti in questo modo. Per un film che ha chiuso un'epoca nel genere, un titolo così classico e generico suona come un tradimento delle sue intenzioni.

A Venezia... un dicembre rosso shocking - Don't Look Now 

Pew pew, bang bang. Luogo, data, colore e… shocking! Potrebbe essere una commedia, un film erotico, un dramma, un horror. È un horror psicologico, pure bellissimo. Ma chi può essere invogliato a vederlo da un titolo simile? Molto meglio Don't Look Now, “adesso non guardare”

Noi siamo infinito - The Perks of Being a Wallflower

Suvvia, va bene che Noi siamo infinito è un film pieno di frasi da annotare sul diario di scuola, pieno di enfasi adolescenziale, di gioia, lacrime e sguardi. Però si poteva lavorare un po’ nel tradurre il titolo originale, ovvero “Il vantaggio di fare da tappezzeria”, in altri termini: i vantaggi della timidezza. Oppure perché non tenere la trasposizione italiana del libro: Ragazzo da parete?

Prima ti sposo, poi ti rovino – Intolerable cruelty

La crudeltà intollerabile è entrata nel tritacarne dei titoli in cui qualcuno parla a qualcun altro che tanto andavano di moda nei primi anni del 2000. Qualche esempio? Prima o poi mi sposo, Se scappi ti sposo, a cui potremmo aggiungere Prova a prendermi, seppur di genere diverso. Il peggiore è, lo sapete già, il seguente…

Se mi lasci ti cancello - Eternal Sunshine of the Spotless Mind

E a questo punto è giusto lamentarsi tutti, è vero, ma voi come avreste tradotto “l'Infinita letizia della mente candida”?

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