La storia della voce che grida “Mortal Kombat” in Techno Syndrome

Se vi siete mai chiesti di chi sia la voce che grida Mortal Kombat in Techno Syndrome, questa è la sua storie e il suo nome!

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“Mortal Kombat”. O meglio “Moortal Kombaaat!” è uno degli urli più iconici del mondo dei videogiochi. La canzone in cui è inserito, si intitola Techno Syndrome ed è un tormentone videoludico senza tempo composto dal duo di musica techno “The Immortals” formato da Oliver Adams e Praga Khan. La sua prima apparizione fu in Mortal Kombat: The Album, il cd che accompagnò l’uscita del gioco. All’interno vi erano presenti i temi di tutti i 7 personaggi giocabili più qualche traccia extra.
Techno Syndrome diventò però il brano con cui si identifica il franchise, grazie alle sue apparizioni nel film del 1995 diretto da Paul W.S Anderson e nel seguito Mortal Kombat: Distruzione Totale (1997)

Sappiamo che le note saranno riprese anche nella colonna sonora del reboot di prossima uscita, riarrangiate da Benjamin Wallfisch.

Ma di chi è la voce campionata nel brano che pronuncia il grido di battaglia?

Per scoprirlo, secondo il canale di YouTube RKVC, bisogna riportare alla memoria lo spot con cui venne pubblicizzato in televisione. Un gruppo di giovani scende nelle strade annunciando l’arrivo di un “Mortal Kombat”, le loro grida sono montate con le immagini dei personaggi che muoiono brutalmente. Tra il secondo 54 e 55 si inquadra un uomo dal basso che grida esattamente con lo stesso tono sentito poi nella canzone. 

Si tratta dell’attore texano Kyle Wyatt, poi campionato dai Lords of Acid, la cui voce è diventata parte del tema di Mortal Kombat.

Una storia assai curiosa, che non è sfuggita a Slate. Il sito è riuscito a raggiungere telefonicamente l’attore per farsi raccontare alcuni dietro le quinte.

La prima cosa che colpisce è il fatto che Wyatt si sia reso conto solo da poco tempo del suo contributo alla saga.

Giovane e speranzoso di riuscire ad avere una carriera nel mondo della recitazione si trasferì dal Texas a New York. Approdò sul set dello spot senza sapere bene di cosa si trattasse. Gli avevano detto solo che gli attori avrebbero dovuto correre molto e gridare. Le riprese si svolsero a Manhattan, vicino a Wall Street. Fece qualche inquadratura con il gruppo di persone, poi venne chiamato in disparte con altri ragazzi. Gli chiesero di gridare “Mortal Kombat” con tutta la sua voce. Letteralmente gli venne detto di “gridare con tutta la tua forza, come se stessi evocando i demoni più oscuri nel tuo corpo”.

Ci vollero tre o quattro riprese per fare uscire l’inferno dantesco dalla sua bocca. Ma la sua voce piacque ed entrò nello spot. Nulla di clamoroso per Wyatt. La paga gli permise di saldare un altro mese di affitto ed era felice così. Se ne disinteressò presto, tanto che vide la pubblicità per caso solo due anni dopo.

Kyle Wyatt non sapeva quindi di essere diventato il simbolo sonoro di Mortal Kombat. L’ha scoperto solo una decina di anni fa dopo che una persona gli fece notare la cosa.

La sua reazione fu la seguente:

Mi sono messo a raccontarlo ai miei amici che giocavano al gioco, e gli dicevo ‘ehi, quello sono io’. E loro ‘no, non è possibile’. Gli dicevo ‘vai su IMDb. Sono io, amico!’. Erano increduli. Ed è così divertente ora. Ho 52 anni. Ho figli di 13, 12 e 5 anni. E pensano che sia una cosa fortissima. Parlano ai loro amici dicendo ‘oh, quello è il mio papà’.

Quanto attendete il nuovo Mortal Kombat? Fatecelo sapere nei commenti!

Fonte: Slate

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