La rassicurante esperienza di riguardare Darkwing Duck oggi

Rivisitiamo Darkwing Duck, la serie animata degli anni novanta di cui al momento è disponibile la seconda stagione su Disney+

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Nota: al momento su Disney+ è presente la seconda stagione di Darkwing Duck

Da quando Disney+ si è acceso come un faro nella notte a illuminare la nostra quarantena di paperi, topi e nostalgia, si è scatenata la gara a recuperare questo o quel cartone, film, documentario “di quando eravamo piccoli”, nel tentativo di scoprire se è davvero così bello come ce lo ricordavamo. La risposta, nella stragrande maggioranza dei casi, è “sì”, e Darkwing Duck rientra tranquillamente in questa stragrande maggioranza.

Nato come spin-off di DuckTales, anche se ufficialmente (parole del creatore Tad Stones) si svolge in un altro universo, e andata in onda per quattro anni e un totale di 91 episodi divisi su tre stagioni, Darkwing Duck arrivò in Italia sottovoce, inserita nella programmazione pomeridiana di Rai 1, che dal 1993 al 1995 trasmise (curiosamente nell’ordine corretto) l’intera serie. La sua fama è dovuta più che altro al passaparola, ai ricordi orali, alla memoria di una generazione cresciuta a pane e cartoni animati e che si ricorda anche (raramente “solo”) di un bizzarro papero supereroe chiaramente ispirato a Batman e protagonista di piccole, deliziose avventure quasi bond-iane piene di gadget e invenzioni bizzarre. Dove Paperinik era il supereroe oggettivamente cool, che solo raramente mostrava le debolezze del suo alter ego in borghese, Darkwing Duck ne era la parodia, un Bruce Wayne vanaglorioso e con manie di grandezza, o ancora meglio la versione da ridere di The Shadow – tanto che il suo nome da civile è Drake Mallard, cioè Kent Allard mischiato con un gioco di parole sulle papere, uno dei marchi di fabbrica della serie.

Nonostante le risate e le esagerazioni, però, Darkwing Duck era scritta e trattata come una, perdonateci il gioco di parole, serie seria, con una mitologia interna e coerente, personaggi ricorrenti (buoni e cattivi), e soprattutto un’esplorazione insolitamente approfondita della psiche del suo protagonista, un miliardario viziato e intriso di privilegio ed egotismo che sogna di diventare un mito ma il cui vero desiderio è di diventare l’eroe di una sola persona, Gosalyn (“Ocalina” in italiano), sua figlia. In altre parole quello che sarebbe successo a Batman se avesse avuto una pupa invece di un anziano maggiordomo, e se si fosse convinto di poter diventare famoso e amatissimo grazie alle sue mirabolanti gesta da supereroe senza superpoteri.

Tutto questo mix esplosivo di spunti psicologici diversi veniva poi messo a confronto con un pantheon di cattivi più o meno ricorrenti che vanno dalla smaccata parodia (Quackerjack, il Joker di Darkwing Duck) alla, ancora una volta, psicanalisi spinta (Negaduck, il gemello cattivo di Darkwing Duck), ciascuno con il suo piano geniale di conquista del mondo e ciascuno puntualmente sconfitto dal Nostro Eroe e dai suoi Intrepidi Amici (soprattutto Jet McQuack, lo stesso di DuckTales). Ogni episodio diventa così l’occasione per mettere in fila una sequenza di gag tra il surreale e la slapstick comedy, venti minuti di azione tiratissima e ricca di spunti comici che spiegano come mai ci piacesse così tanto allora e come mai sia ancora bella oggi.

Purtroppo su Disney+ si trova, per ora, solo la seconda stagione dello show – purtroppo non solo perché è un peccato che abbiamo a disposizione una versione incompleta di Darkwing Duck, ma anche perché partire in medias res impedisce di apprezzare alcuni riferimenti (la seconda stagione, per esempio, si apre con il ritorno del villain in odore di russofobia Taurus Bulba, doppiato in originale nientemeno che da Tim Curry) e dunque di avere il quadro completo e scevro di nostalgia sulla prima incarnazione televisiva di Darkwing Duck. Per la seconda c’è la nuova versione dei DuckTales, che ritorna tra pochi giorni con la terza stagione nella quale è già stata annunciata la presenza di Darkwing Duck. Chissà che non piaccia così tanto da convincere Disney della necessità di una nuova serie a lui dedicata...

Cosa ne pensate? Ditecelo nei commenti!

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