La prova del tempo: 1982, da E.T. a Poltergeist, l'anno perfetto

Nel nuovo appuntamento con la nostra rubrica dedicata alla storia del box-office parliamo del 1982, l'anno di E.T. - L'Extraterrestre

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  1. E.T. l’Extraterrestre - $359,197,037

  2. Tootsie - $177,200,000

  3. Ufficiale e gentiluomo - $129,795,554

  4. Rocky III - $124,146,897

  5. Porky's - $105,492,483

  6. Star Trek II: L’ira di Khan - $78,912,963

  7. 48 ore - $78,868,508

  8. Poltergeist - $76,606,280

  9. Il più bel casino del Texas - $69,701,637

  10. Annie - $57,059,003

Che gli vuoi dire al 1982?

È splendido. È una delle migliori annate di sempre, che ha lanciato diverse nuove star e sottogeneri che domineranno come minimo l’intero decennio.

Spielberg si era ripreso la testa della classifica un anno prima, decide di prendersela comoda e girare un piccolo film in scioltezza, una robetta di poche pretese con zero attori famosi, e ne esce quello che rimarrà il film più visto di tutti i tempi fino a Titanic 16 anni dopo. Lo spunto mischia sentimenti autobiografici con la sottotrama di un mai realizzato sequel di Incontri ravvicinati, ha per protagonista un inimitabile pupazzo creato dal nostro Carlo Rambaldi che dominerà l'immaginario popolare per decenni e si chiama E.T.. Una volta intuito il gradimento del pubblico, E.T. divenne letteralmente onnipresente comparendo in gadget di ogni tipo e diventando persino testimonial di prodotti altrui. E dire che il suo aspetto era tutt'altro che ruffiano, era una creatura progettata per essere strana e non per forza attraente, ma il lavoro sugli animatronics fu incredibile e la tenerezza e la semplicità della storia fece il resto.

Al secondo posto Tootsie, la storia più attuale che mai di un attore che non trova lavoro finché non si traveste da donna di mezza età: le sue possibilità di sfondare ovviamente aumentano a dismisura e puntualmente – come ogni donna di mezza età a Hollywood soprattutto negli anni '80 – diventa una superstar. È l'ennesimo trionfo per Dustin Hoffman, primo maschio a vincere un Oscar come Miglior Attrice (ok non è vero).

Al terzo esplode in tutta la sua potenza la star Richard Gere con Ufficiale e gentiluomo, mentre al quarto ecco di nuovo Sylvester Stallone: fuori da Rocky non sembra azzeccarne una, ma come rimette i guantoni la gente accorre in massa. E dire che all'epoca le saghe che si spingevano fino al terzo capitolo si contavano sulle dita di una mano.

Al quinto e al settimo posto due sorprese inventano sostanzialmente due nuovi sottogeneri: Porky's è una piccola co-produzione canadese piena di sconosciuti che prende la formula di Animal House e la ripropone ancora più spinta, lanciando definitivamente la teen sex comedy all'americana; 48 ore di Walter Hill trasforma l'esordiente Eddie Murphy in un'immediata superstar e crea la formula classica del buddy cop moderno.

Al sesto posto il secondo capitolo di Star Trek, universalmente considerato il migliore, che di nuovo impara un trucco da Star Wars e si chiude con un colpo di scena clamoroso e totalmente imprevedibile che vorrei non svelarvi se non fosse che lo si può abbastanza intuire dal sottotitolo del capitolo seguente (Alla ricerca di Spock).

All'ottavo Poltergeist conferma il momento d'oro di Spielberg, che anche da "semplice" produttore manda in classifica una sua idea che gode del suo tocco inconfondibile anche in salsa horror.

Chiudono la Top 10 due trasposizioni filmiche di musical di successo: Il più bel casino del Texas e Annie.

ufficiale e gentiluomo

I dimenticati

Di tutta la Top 10, il primo film che non pensavate di trovare così in alto è indubbiamente Il più bel casino del Texas, ma è di nuovo un problema di percezione italiana trattandosi di una commedia musicale con due superstar come Burt Reynolds e Dolly Parton tratta dall'omonimo successo di Broadway. La trama è controversa, il "casino" del titolo è proprio specificatamente un bordello, nel senso di un postribolo, di una "casa chiusa", e si narra di uno sceriffo che si batte per tenerla aperta contro le proteste dei bigotti: il termine piuttosto esplicito usato nel titolo originale, "whorehouse", provocò diversi problemi di marketing che comunque non gli impedirono di fare gli incassi delle grandi occasioni. Va probabilmente detto che in ogni caso non è il titolo più famoso di nessuno dei due protagonisti.

I sottovalutati

L'imbarazzo della scelta. All'undicesimo posto, un serissimo dramma processuale come Il verdetto con Paul Newman batte una sequenza di classici giganteschi come Rambo (13), Conan il barbaro (17), Tron (22), Blade Runner (27), Interceptor 2: il guerriero della strada (31), La cosa (42). Rambo smentisce immediatamente quanto affermavo poco sopra: è un nuovo personaggio di Sylvester Stallone che colpisce l'immaginazione del pubblico e finirà per esplodere soprattutto col sequel; Interceptor 2, ovvero il secondo Mad Max, è un successo clamoroso per un piccolo film venuto dall'Australia che finirà per delineare un immaginario, quello post-apocalittico, ancora oggi potentissimo; gli altri sono tutti incassi più o meno deludenti considerando le aspettative, con La cosa soprattutto che recupera a malapena le spese e Conan che se non altro lancia la carriera di Schwarzenegger. Tutti quanti verranno rivalutati in seguito e considerati persino – giustamente – seminali nei rispettivi generi di appartenenza. Troviamo al 12esimo posto Gandhi, sul noto leader pacifista indiano qui interpretato da un bravissimo attore inglese, che a sorpresa finì per trionfare agli Oscar davanti a E.T..

Il grande flop

Andrebbe probabilmente citato il film che ha interrotto la striscia di successoni di Francis Ford Coppola lasciandolo di colpo pieno di debiti, ovvero l'ambizioso musical Un sogno lungo un giorno, ma esiste un flop ancora più grosso e si chiama Inchon. Diretto da Terence Young e con un cast guidato da nientemeno che Laurence Olivier, trattasi di propaganda anti-comunista finanziata da una cordata sudcoreana che racimola un budget lussurioso di ben $46 milioni per raccontare del Generale MacArthur che prende a calci la Corea del Nord. Funestato da diversi problemi di produzione, tra cui il finanziatore principale e leader religioso Sun Myung Moon che chiede diverse riscritture, David Janssen che muore a film non completato, un tifone che distrugge un set e Jacqueline Bisset con la laringite, il film esce tra recensioni terribili, incassa 5 milioni e viene ritirato dalla distribuzione. Ad oggi non esistono nemmeno versioni ufficiali in homevideo.

E in Italia?

Trionfa l'imbattibile E.T., vuoi anche per il "pezzo di Italia" che ci rende orgogliosissimi, e al secondo posto a sorpresa c'è Rambo che batte persino una parata all-star come quella di Grand Hotel Excelsior. Immediatamente sensibilizzati dalla problematica delle donne di mezza età che trovano lavoro più facilmente di uomini che volendo sarebbero persino capaci di fare le donne meglio di loro, mandiamo in Top 10 anche Tootsie, mentre il resto è la solita parata di comici nostrani chiusa da Sapore di mare. Fa specie più che altro che subito sotto Blade Runner incassi più di Porky's, mentre Rocky III è addirittura 15esimo.

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