La prima cerimonia degli Oscar è durata solo 15 minuti

Difficile prevedere come saranno i temi Oscar di quest'anno. Difficilmente saranno però più brevi della prima edizione del 1929

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Difficile prevedere che forma assumerà la cerimonia dei premi Oscar di quest’anno. Sicuramente però sarà il compimento di una apprezzata ritualità hollywoodiana con un significato un po’ più forte rispetto agli anni precedenti. Servirà a dire che il cinema c’è, che è presene e tornerà presto. Ma con ogni probabilità gli sfarzi della cerimonia e, soprattutto, le grandi folle che si accalcano per vedere i divi che sfilano sul red carpet saranno sicuramente molto limitati.

Una situazione tutt’altro che inedita per gli Academy Award e che potrebbe trarre ispirazione da un’epoca lontana. Anche se a noi, oggi, le grandi celebrazioni della potenza e del fascino delle star sembrano una via obbligata, non è sempre stato così. In un dettagliato articolo del New York Times la testata è andata alla ricerca delle fonti ed è riuscita a ricostruire nel dettaglio ciò che è avvenuto durante la prima notte degli Oscar. 

La documentazione infatti non è molta. All’epoca, e parliamo per la precisione del 16 maggio 1929, non erano previste videocamere o radiomicrofoni, ma solo la presenza dei diretti interessati, e nemmeno tutti!

Come si è svolta la prima cerimonia degli Oscar?

La location era il Blossom Room dell’Hollywood Roosevelt hotel. All’interno vi erano circa 270 persone. E tutte sapevano che cosa sarebbe successo nel corso della serata. Non c’era alcuna suspense, dal momento che il 18 febbraio di quello stesso anno, ben tre mesi prima della cerimonia, tutti i vincitori furono rivelati in una comunicazione alla stampa redatta proprio dall’Academy.

Si riteneva che i premi non fossero di particolare interesse per il pubblico e la cerimonia aveva l’aspetto più di una festa privata che di un grande evento mondano. La seconda ragione per queste “ristrettezze” è legata a semplici questioni organizzative. l’Academy of Motion Picture Arts and Sciences iniziò la sua attività nel 1927 e solo un anno dopo pensarono a dei premi da consegnare ai lavoratori dell’industria. Tutto fu organizzato in fretta, senza grande cura.

Per essere precisi, quello che noi oggi chiamiamo, per semplificare, “premio Oscar” è una dicitura parzialmente scorretta, dal momento che all’epoca il nome non era ancora stato inventato. 

Oggi l’Academy vanta 4.000 membri, all’epoca erano solo 350 e nessuno di loro poteva esprimere il proprio voto in quella prima edizione. L’unica cosa che gli era ammesso fare era proporre le nomination, ma i vincitori li decideva solo un ristretto gruppo di giudici. Questa commissione era composta da un membro per ognuna delle categorie in concorso.

Primi Oscar 1929

Ma come si è svolta la serata?

Janet Gaynor, la vincitrice del primo premio come miglior attrice l’ha definito come “una riunione di famiglia”. C’erano le grandi star, ma non tutte. Molti dei premiati erano in viaggio per lavoro o semplicemente non si erano presentati. L’evento inaugurale era tutt’altro che ambizioso ed era concentrato più sulla cena e sulla serata che sul momento delle premiazioni.

Grazie ai racconti dei presenti conosciamo i piatti gustati durante l’evento: filetto di sogliola saltato nel burro, pollo scottato su pane tostato con fagiolini novelli e patatine. Trascorsero gran parte della serata a mangiare e a ballare. Sicuramente era un’occasione importante per intessere relazioni lavorative in un contesto informale, quasi come una festa privata.

Douglas Fairbank era il conduttore della serata e assegnò lui tutti i premi. In 15 minuti finì tutto. Nessuno si trattenne sul palco, un saluto veloce, qualche applauso e via al proprio posto. L’unico a parlare fu il produttore Darryl F. Zanuck per un premio speciale dato a Il cantante di Jazz, il primo film a contenere delle parti sonore registrate e sincronizzate con le immagini sulla pellicola. Definì l’opera come “un eccezionale e pionieristico film parlante, che ha rivoluzionato l’industria”.

Come siamo arrivati agli Oscar moderni?

Il cammino verso la forma nazional popolare moderna è stato lento e abbastanza articolato. Il primo passaggio fondamentale fu, nella seconda edizione, la riservatezza rispetto al risultato della competizione. Si creò così un minimo di suspense che aiutò molto la dinamicità della serata che divenne più lunga ed elaborata. Ma ancora la cerimonia si configurava più come un evento per pochi che dedicato all'intrattenimento del pubblico. Dalla seconda edizione erano ammessi i microfoni delle radio, che spiegavano ciò che accadeva soffermandosi poco sull’assegnazione delle onorificenze, ma raccontavano l’industria hollywoodiana dall’interno, mettendo in evidenza i discorsi che la elogiavano maggiormente. Un approccio ancora più “corporate” di quello a cui siamo abituati oggi.

Le videocamere non documentarono gli Academy Award fino al 1940, quando furono ammesse per la prima volta le cineprese. Ma tutto cambiò con la prima trasmissione televisiva degli Oscar nel 1953. I premi sono ancora a margine, poco importa chi li vince, l’obiettivo primario dell’evento in quegli anni è infatti di affermare il cinema come arte e non solo intrattenimento. E usarono la potenza della TV nel suo massimo, per entrare nelle case degli americani.

Negli anni, la notte degli Oscar era diventata sempre più lunga ed elaborata sfiorando le tre ore di cerimonia. Si tentò quindi di usare le “maglie strette” dei tempi televisivi per ridurre la durata. Fu, come sappiamo, una misura momentanea. La brevità lasciò il posto all’esigenza di mantenere lo spettatore connesso al canale il più a lungo possibile con uno spettacolo che avesse tutto: intrattenimento, gioia e lacrime, glamour e sogni.

Uno spettacolo che, forse, a causa del Coronavirus, potrebbe assomigliare sempre di più alle sue origini.

Fonte: Nytimes

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