La paura fa novanta IV, quando I Simpson potevano fare qualsiasi cosa

In uno dei più deliranti episodio di La paura fa novanta, I Simpson citano l'impossibile e fanno cose che nessuno poteva fare

Critico e giornalista cinematografico


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Questo è parte della rubrica Tutto quello che so dalla vita l’ho imparato da I Simpson in cui ogni settimana rivediamo, raccontiamo e celebriamo i 50 episodi della serie che ritieniamo più significativi.

Qui trovi la lista completa.

La paura fa novanta IV - Quinta stagione, episodio 5

Nonno Simpson: "Presto! Dobbiamo uccidere il ragazzo!!"
Marge: "Come fai a sapere che è un vampiro?
Nonno Simpson: "È un vampiro?!?! AAAAAHHHH!!!"

Simpson Dracula

Gli episodi di Halloween sono i più difficili da produrre. Sono complicati da scrivere, perché ci sono diverse storie e tutte devono collaborare a raggiungere il minutaggio preciso che serve, e ci sono personaggi, sfondi e situazioni da animare che spesso sono unici, vanno fatti da zero e apposta per quella puntata. Almeno nelle prime 5 edizioni c’erano i titoli di testa con iscrizioni delle tombe da creare, in due casi un’introduzione di Marge e alle volte un segmento che collegava le varie storie. Non c’è niente di fatto in serie in questi episodi. Sono talmente un incubo che dopo il terzo la produzione aveva proposto di non farne più ma gli scrittori vollero continuare per la libertà che consentivano. Di certo dopo il quinto smisero con le introduzioni e la sequenza del cimitero con le tombe che riportano di celebrità e programmi morti. In più si cominciò a produrli l’anno prima, come gli ultimi della stagione precedente, per poi mostrarli in quella successiva. Così da avere più tempo.

simpson burnsConsiderato tutto questo alcuni degli episodi di Halloween, che in italiano sono tradotti La paura fa novanta non si sa bene perché mentre in originale sono Treehouse horror (anche se solo la prima versione ha la casa sull’albero), sono vere e proprie pietre miliari in cui I Simpson raggiungono vette altissime di sperimentazione, nominate anche agli Emmy (come il famoso caso dell’episodio di Homer in 3D, roba mai fatta in tv). Nel IV c’è anche una rara introduzione con la famiglia in forma di Zombie che arriva al divano. Una rarità perché solitamente le puntate di Halloween non prevedono la gag del divano.

Le ispirazioni sono tutte ricercate ovviamente, a partire dai nomi modificati nei credits come avveniva nelle serie horror dei fumetti della EC Comics. Gli special paurosi infatti sono una costante americana di tutto ciò che è seriale. Serie antologiche e film in materia sono classici molto popolari e quel tipo di mitologia (che va dal paranormale ai classici zombie o vampiri) è uno zoccolo duro dell’immaginario condiviso. Per noi è diverso perché non abbiamo avuto un romanticismo letterario di quel tipo lì, non abbiamo avuto la letteratura gotica che c’è stata nel mondo anglosassone e quindi l’evoluzione della nostra produzione culturale non ha mai preso quella strada. Semmai a tratti l’abbiamo importata, con maggiore o minore successo, ma non si può dire che faccia parte della nostra cultura popolare.

Simpson Bart gallery

Dunque non c’è niente di strano nel fatto che una serie abbia lo special di Halloween fatto di storie spaventose. Ce n’è semmai nel fatto che queste storie spaventose sono quasi sempre in I Simpson occasione per parodiare se non proprio citare dei grandi e piccoli classici. Sono la tv che mangia il cinema o la letteratura o altra tv. In questa puntata le ispirazioni principali sono un film americano (che si ispira ad un romanzo tedesco), un episodio di una serie tv americana e un classico della letteratura gotica britannica. C’è tutto, il vecchio e il nuovo, l’originale e il classico, collegato da una parodia di un’altra serie tv.

[caption id="attachment_376153" align="aligncenter" width="768"]Mistero in galleria Mistero in galleria[/caption]

Si inizia infatti come Mistero in galleria, la serie tv antologica in cui Rod Serling introduceva corti di paura e suspense tramite dei quadri. È il segmento che lega gli episodi e lo scrisse Conan O’Brien, all’epoca sceneggiatore abituale della serie. Bart passa in rassegna imitazioni di quadri famosi (in una specie di matrioska di imitazioni e riferimenti e parodie dentro parodie) per far partire i singoli segmenti. Il primo è quello in cui Homer fa un patto con il diavolo. Fin dal titolo The Devil and Homer Simpson è chiaro che il calco è The Devil and Daniel Webster, film del 1941 di William Dieterle (in italiano L’oro del demonio) che a sua volta si muove sui passi del Faust di Goethe ma con una svolta legale, un uomo che ha fatto il patto col diavolo è difeso dal famoso (e reale) avvocato Daniel Webster di fronte ad una giuria di illustri americani deceduti. Homer sarà invece difeso da Lionel Hutz.

simpson fantasia

Lo spunto non potrebbe essere più idiota: alla centrale nucleare sono finite le ciambelle prima che Homer possa mangiarne una e quindi per averla decide di vendere la propria anima al diavolo, che è Flanders (“È sempre l’ultimo che ti aspetteresti”). In uno stacco eccezionale mentre Homer firma vediamo Burns notare l’evento dalle videocamere di sicurezza e chiedere a Smithers chi sia quell’uomo dal gran fascino e Smithers risponde: “Il principe delle tenebre signore, ha un appuntamento con lei alle 11”.
Homer trova una gabola nel contratto: non finisce la ciambella così da non dover dare l’anima e il diavolo diventa come quello di Fantasia, gigantesco e spaventoso. Ovviamente Homer non saprà resistere, mangerà l’ultimo pezzo e sarà condannato, non prima che Bart e Lisa entrino in cucina scoprendo la vicenda (“Ciao Bart” - “Ciao!” si dicono Bart e il diavolo come se si conoscessero). Lisa invocherà il giusto processo.
Come si vede la durata della puntata è così stretta che per raccontare la trama e scrivere le gag è necessario infilarle ovunque, in ogni minima pausa.

[caption id="attachment_376147" align="aligncenter" width="1400"]Pigs Is Pigs Pigs Is Pigs[/caption]

Homer passerà un giorno all’inferno venendo imboccato di ciambelle fino allo sfinimento con un macchinario che viene dal cartone del 1937 Pigs is Pigs. Una reference da animatori che certifica come nel 1993, anno di questa puntata, I Simpson fossero un delirio citazionistico, un pasticcio che metteva insieme la storia della tv e del cinema tutta insieme saltando di decade in decade.

Homer inferno
Così anche Lionel Hutz entra in scena genialmente pettinandosi con una forchetta e sostenendo di essere pronto dopo aver visto una puntata di Matlock in un bar (ma senza audio). La giuria la sceglie il diavolo ed è una giuria di dannati come in The Devil and Daniel Webster: c’è Benedict Arnold (noto traditore dell’esercito americano) ma anche Lizzie Borden (protagonista di un noto processo per aver ucciso a colpi d’ascia padre e matrigna) e poi Richard Nixon (“Ma io non sono morto” - “Mi devi un favore!” - “Sì padrone”), John Wilkes Booth (assassino di Lincoln), il pirata Barbanera e John Dillinger ma tutti si spaventano solo per la formazione di partenza della squadra di hockey Philadelphia Flyers del 1967.

[caption id="attachment_376149" align="aligncenter" width="1400"]Benedict Arnold presentato in The Devil And Daniel Webster Benedict Arnold presentato in The Devil And Daniel Webster[/caption]

Ovviamente Lionel Hutz farà una pessima arringa e userà la scusa del bagno per fuggire, solo una tenera dedica dietro una foto di matrimonio potrà cambiare le sorti. Homer aveva già promesso la sua anima a Marge in quella dedica, quindi non poteva averla ceduta al diavolo. Furioso il diavolo trasformerà la testa di Homer in una gigantesca ciambella.
Il secondo segmento è uno dei più raffinati, un tour de force del regista David Silverman, che imita un noto episodio di Ai confini della realtà (Terrore a 20.000 piedi), già replicato da George Miller nell’omonimo film ad episodi degli anni ‘80.

[caption id="attachment_376137" align="aligncenter" width="400"]Terrore a 20.000 piedi Terrore a 20.000 piedi[/caption]

È la storia di un uomo che in un viaggio in un aereo vede un animale mostruoso danneggiare il motore ma nessuno gli crede né lo vede. Bart lo vedrà nel bus della scuola e tutti lo prenderanno in giro, anche Skinner andrà al suo sedile a dire: “Ho saputo che c’è un ragazzo che ha una fervida immaginazione e sono venuto a fermarlo”, perché ricordare come la scuola americana frustri ogni aspirazione infantile è sempre la priorità in I Simpson.

Simpson terrore a 20.000 piedi
Qui fa anche la sua prima comparsa Uter, lo studente tedesco che frequenta la scuola elementare. Milhouse è disposto a sedersi addirittura accanto a lui per non stare vicino a Bart. È l’unico caso di personaggio di un episodio di Halloween che poi diventa parte della serie reale.

[caption id="attachment_376145" align="aligncenter" width="400"]Ai confini della realtà Ai confini della realtà[/caption]

Nella parte migliore del segmento Bart cercherà di cacciare il demone aprendo il finestrino e andando fuori dal bus (come nell’episodio da cui tutto è tratto). Come fossero in un aereo quando apre il finestrino c’è un risucchio fortissimo. È un momento epico: armato di un bengala (un altro l’ha lasciato nelle mutande di Martin) sotto la pioggia e con il bus in movimento cerca di cacciare il demone mentre Willy e Skinner lo vogliono riportare dentro. È montato alla perfezione. Il mostro verrà poi raccolto con amore da Flanders “Non è tenero? Sta cercando di cavarmi gli occhi!”. Alla fine nonostante il bus mezzo distrutto, per essersi comportato male Bart viene internato “Il tuo comportamento è stato distruttivo, forse passare il resto dei tuoi giorni in un manicomio ti insegnerà le buone maniere”.

Simpson ai confini della realtà

La puntata si chiude con la parodia di Dracula. In particolare Dracula di Bram Stoker di Francis Ford Coppola, uscito da poco nei cinema all’epoca. Una instant parody.
A Springfield ci sono stati una serie di omicidi sulla cui scena viene ritrovato un mantello con scritto Dracula: “Dev’essere stato un mostro, probabilmente la mummia” dice il commissario Winchester “Per sicurezza ho ordinato di distruggere l’ala egizia del museo”. Nelle immagini vediamo la polizia bruciare anche La Gioconda.
In una delle gag migliori di sempre i Simpson sono invitati a cena nella casa di campagna del sig. Burns in Pennsylvania, pronunciato e scritto come Transilvania, e rispondendo al citofono Burns si lascerà sfuggire un “...aaahhh, nuove vittime per rinfoltire la mia armata dei non morti” e quando sentiamo Smithers fargli notare di aver lasciato il citofono accesso prima di chiuderlo esploderà in un “Brutto figlio di” troncato dal rumore del portone che si apre.

Simpson pennsylvania

Lisa si insospettisce ed esplora il castello con Bart, per errore scoprono un passaggio segreto che sembra quello che svela la vera identità di Burns ma in realtà è solo un passaggio segreto per la stanza delle lavatrici. Sarà una scritta al neon a portarli nella cripta (“Niente di che, è come il sotterraneo della casa di riposo del nonno”) dove, in classico stile Simpson, è pieno di indizi tra cui un libro intitolato: “Sì sono un vampiro di Montgomery Burns”.

simpson si sono un vampiro
Bart sarà morso da Burns e tornati a casa apparirà fuori dalla finestra di Lisa assieme ad altri bambini come in Ragazzi Perduti di Joel Schumacher.
In un altro classico dell’umorismo simpsoniano, il rimedio estremo che viene proposto da una persona che poi si scopre non sapere come stanno le cose, il nonno si presenta con paletto e martello urlando “Presto! Dobbiamo uccidere il ragazzo!”, “Ma come sai che è un vampiro??” risponde Marge “È un vampiro?!?!” risponde il nonno scappando via impaurito.

Simpson lavatrici

Marge è preoccupata: “Oggi beve il sangue della gente. Domani potrebbe iniziare a fumare”. Di nuovo come in Ragazzi perduti il rimedio è uccidere il vampiro capo. Perforato, Burns morirà non prima di tornare in vita per un attimo e licenziare Homer. E ancora come in Ragazzi perduti si scoprirà che il vampiro capo non era chi credevano.
In un finale realmente folle insensato la puntata si chiuderà citando i cartoni animati di Natale dei Peanuts, con la neve in casa. Ad Halloween.
Nel 1993 I Simpson potevano letteralmente fare qualsiasi cosa.

simpson peanuts

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