La notizia della settimana - L'annuncio di PlayStation 4

Un giorno troverò qualcosa di interessante da scrivere qui dentro.


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Alcune considerazioni sulla presentazione della prossima console Sony

L'annuncio di PlayStation 4, al quale abbiamo dato grande rilievo in questi giorni con una copertura speciale, non poteva non conquistare anche il suo posto come notizia della settimana. Quello che Sony (non) ha mostrato l'abbiamo visto tutti, quindi piuttosto che riportare ancora la cronaca dell'evento, ci pare il caso di fare alcune considerazioni in merito.

 

L'annuncio di una nuova console è sempre una bella notizia, per gli appassionati, ai quali piace vedere sempre qualcosa di nuovo, per gli sviluppatori, pronti a lavorare su macchine più performanti, per publisher e distributori, nella speranza che venga rinvigorito il mercato. Oltre i facili entusiasmi però, davvero si sente l'imminente bisogno della nuova generazione? La scarsità di titoli mostrati ha reso evidente un fatto insindacabile: Sony non è ancora pronta, la sua prossima console è ancora in pieno sviluppo. Di contro, su PlayStation 3, così come su Xbox 360 proprio in questi giorni e nei prossimi arriveranno titoli molto interessanti, da Tomb Raider a Metal Gear Rising: Revengeance a Dead Space 3, con una esclusiva di peso assoluto, per i possessori di console Sony, come The Last of Us, che tra qualche tempo siamo sicuri otterrà un eccellente riscontro di pubblico e critica.

Uno sguardo ai forum, ai commenti alle news su internet, ci rivela poi che molti giocatori sono assolutamente soddisfatti delle loro console attuali, del livello qualitativo raggiunto, in termini di gameplay così come di grafica (visto poi che proprio alla fine del ciclo vitale di una macchina se ne vedono le migliori performance in campo tecnico), e farebbero volentieri a meno di tuffarsi nella dispendiosa avventura della nuova generazione. E non è una mera questione di soldi, è, soprattutto, una maggiore consapevolezza del medium, che ne abbandona il lato consumistico e ne abbraccia maggiormente quello dedito al più puro intrattenimento. Chi se ne importa se la console ha sette anni di vita, continua a divertirmi, ci sono ancora titoli interessanti e potrebbero realizzarne ancora! D'altronde, a chi verrebbe mai in mente di cambiare qualcosa di cui è pienamente soddisfatto e dal quale sa che potrebbe trarre ancora beneficio, ancora per un po' di tempo? Non può bastare un filmato di Killzone 4 a far cambiare idea.

 

 

Ecco, questo è qualcosa che forse anche nell'industria dovrebbero iniziare a chiedersi. Abbiamo sentito negli ultimi anni lamentele da quasi tutti i grandi publisher riguardo l'eccessiva durata dell'attuale generazione, alla quale hanno imputato una certa “stanchezza” nello sviluppo. Non si può però nascondere la povertà d'idee con la scarsa capacità della macchina. Non vogliamo per forza essere contro il progresso tecnologico, siamo perfettamente coscienti che effettivamente, soprattutto dopo molto tempo che una console è sul mercato, gli sviluppatori possano averne esplorato quasi al massimo le potenzialità e abbiano bisogno di qualcosa in più; ma sappiamo, ugualmente, che in realtà la maggior parte di loro non arriva mai a tanto, e che la mancanza di spirito innovatore deriva da tutt'altro, considerazioni economiche in primis, in un contesto che vede sempre meno nuove IP e sempre più seguiti che poco cambiano rispetto ai predecessori ed infiniti reboot.

A questa frenesia Sony non s'è sottratta, anzi, l'ha probabilmente assecondata fin troppo, creando un hype eccessivo per un evento nel quale in realtà non ha mostrato niente di nuovo o particolarmente interessante. PlayStation 4 esiste, ma non ve la facciamo vedere; i giochi sono in sviluppo, ma ve ne mostriamo solo una manciata scarsa, ed alcuni di essi non sono nemmeno in esclusiva. E allora, perché un evento simile? Sinceramente, non riusciamo veramente a dare una risposta esauriente, che vada oltre quella cieca e incondizionata fiducia altrove sbandierata, quell'assecondare acritico da parte di una certa stampa del settore. Da queste parti siamo abituati più alla concretezza, e Sony non ne ha fornita. Non è solo il nostro sentire, visto che il giorno dopo l'annuncio le sue azioni hanno subito un calo e quelle di Nintendo un rialzo. Segnali, non vogliamo assolutamente esprimere in base a questo episodio le sentenze che certi analisti fanno in fretta a proclamare (chissà quante risate si stan facendo a Kyoto sulla famosa frase “Nintendo is doomed” del tristemente noto Michael Pachter, buttata lì dopo i primi dati di vendita non ottimi, ma poi diventati decisamente tali, di Nintendo 3DS), ma che qualcosa vorranno pur dire.

 

 

All'E3, ne siam certi, avremo molto di cui parlare, ma, per ora, non c'è niente che ci abbia realmente colpito nei piani futuri di Sony.

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