La notizia della settimana - Il rinvio di The Witcher 3: Caccia Selvaggia

Un giorno troverò qualcosa di interessante da scrivere qui dentro.


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CD Projekt RED costretta a spostare a febbraio 2015 l'uscita del capitolo conclusivo della serie: le possibili spiegazioni

Quando un rinvio è la notizia principale di una settimana importante, che vede uscire un titolo a lungo atteso come Titanfall, deve trattarsi per forza di qualcosa di grosso. Ed inaspettato. Perché tutto ci aspettavamo, ma che The Witcher 3: Caccia Selvaggia sarebbe stato rimandato, decisamente no. Intendiamoci, l'eventualità c'è sempre, ma vederlo spostato a febbraio del 2015, tra praticamente un anno, è qualcosa che dispiace.

Il titolo di CD Projekt RED era tra quelli che più recava su di sé le aspettative di qualcosa di nuovo, di un'introduzione in una new gen che fa ancora fatica a decollare. Avremmo verificato più in là, e verificheremo, successivamente, quanto questo sarebbe stato vero dal punto di vista del gameplay, ma l'avevamo già intuito per quello che riguarda la componente grafica del titolo, forse quella di maggior impatto in assoluto nell'attuale panorama videoludico. Non sappiamo a cosa sia dovuto il invio, né è possibile pensare che sia da imputare alla sola estetica ma, alla luce di quanto successo con Watch Dogs, è possibile che parte del problema stia proprio lì, in una tecnica che, nelle intenzioni, dovrebbe essere di qualità assoluta su PC, ma che probabilmente a fatica si riesce a replicare su PlayStation 4 e Xbox One.

L'altra parte del problema potrebbe risiedere nella volontà da parte del team di sviluppo di sviluppare un mondo open world per il terzo capitolo della serie, fattore che lo differenzia rispetto ai due titoli precedenti, e che potrebbe star costituendo una sfida rilevante per i ragazzi polacchi. L'open world richiede un approccio totalmente diverso allo sviluppo, perché necessita di una consistente mole di contenuti per essere significativo ed una maggiore coerenza nella realizzazione delle ambientazioni, ancora di più in un gioco dalla storia e dal background ricchi. Non scordiamoci che Geralt di Rivia è stato partorito dalla penna dello scrittore Andrzej Sapkowski, che lo ha inserito in un mondo dinamico e dettagliato, probabilmente molto difficile da trasporre in un videogioco nella sua interezza.

Guardando al lato positivo della cosa, il rinvio di The Witcher 3: Caccia Selvaggia lascia intendere una suprema attenzione da parte del team di sviluppo nella sua realizzazione. Stiamo parlando di una compagnia che ha sempre seguito il motto degli sviluppatori della vecchia guardia, ovvero “il gioco uscirà quando sarà pronto”. Un rinvio di simile entità è certamente difficile da digerire, visto che molti si aspettavano un'uscita entro il terzo quarto dell'anno, ma certamente i giocatori, e la qualità finale del gioco, ne beneficeranno in maniera sensibile.

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