Come La mummia del 2017 ha demolito un universo narrativo ancora prima che potesse nascere
La mummia del 2017 non è riuscita a piantare solide fondamenta per il Dark Universe voluto da Universal Pictures
Quando nel 2017 uscì La mummia, il cuore del pubblico di tutto il mondo si spezzò. Da un lato perché ancora affascinati dalla versione del 1999 con Brendan Fraser, dall’altro per gli evidenti problemi di scrittura e di regia di cui soffre il film. L’opera diretta da Alex Kurtzman, qui alla sua seconda prova come regista, mette in scena sequenze d’azione caotiche, personaggi poco carismatici e il desiderio mal espresso di lanciare un universo narrativo tutto “nuovo”.
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Ma cosa è successo? Come ha fatto un universo narrativo a morire prima di nascere? Ripercorriamo la sua storia insieme.
QUELLO CHE SAREBBE DOVUTO ESSERE
L’idea dietro al Dark Universe era davvero interessante. Dopo l’avventura con protagonista Tom Cruise e Sofia Boutella (nel ruolo della mummia), il franchise si sarebbe espanso con nuovi personaggi. Il Dr. Jekyll di Russell Crowe che fa una comparsa nel film avrebbe avuto più spazio in un’opera interamente dedicata a lui. Johnny Depp avrebbe interpretato l’Uomo Invisibile, mentre Javier Bardem il dottor Frankenstein. Il tutto andando molto probabilmente verso l’introduzione di Dracula e del Lupo Mannaro.
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Qualcosa è evidentemente andato storto.
QUELLO CHE È
La mummia avrebbe dovuto portare alla Universal fama e soldi. Al fronte di un budget di 125 milioni di dollari (P&A esclusa), però, ne incassa “solamente” 407, una cifra evidentemente più bassa rispetto alle previsioni della Universal Pictures. Come se non bastasse, il mondo intero (pubblico e critica) non sembra apprezzare il film, distruggendolo sotto tutti i punti di vista. Per la major americana questo è un grave problema, che mina sostanzialmente tutto quello a cui stavano lavorando.
Il Dark Universe non è mai morto davvero, ma senza dubbio è finito in coma farmacologico. Nessuno ne parla più. Alex Kurtzman e Chris Morgan, i due architetti di questa nuova saga cinematografica, hanno abbandonato il progetto per dedicarsi ad altre opere. La Universal ha rimandato a data da destinare La moglie di Frankenstein, annullando l’intera pre-produzione. Secondo alcune voci di corridoio questo nuovo universo non verrà più supportato, con la major intenzionata a dare in mano le varie creature alla Blumhouse per realizzare opere autoconclusive di puro genere horror.
Eppure qualcosa si muove ancora.
QUELLO CHE SARÀ
A marzo del 2022, lo sceneggiatore de La mummia David Koepp è tornato a parlare dell’argomento con Collider, rilasciando dichiarazioni molto interessanti. Koepp ha affermato di aver scritto diverse versioni de La moglie di Frankenstein, alcune delle quali successive al flop del film con Tom Cruise. Al momento non è chiaro se qualcuno stia lavorando su quelle sceneggiature, ma l’autore pensa che la Universal non voglia buttare via un film così potenzialmente interessante.
Lo sceneggiatore ha poi ufficializzato che le prima trenta/quaranta pagine dello script sono ambientate nel 1870, per poi vedere il personaggio raggiungere l’epoca moderna. Se questa scelta narrativa verrà utilizzata da coloro che metteranno mano al progetto, però, lo scopriremo solo vivendo. Quel che è certo è che La mummia del 2017 ha fatto molti più danni di quanto ci si potesse immaginare. Un franchise potenzialmente miliardario esploso nelle mani di persone che non sono riuscite a sfruttarne appieno tutto il potenziale. E di questo non possiamo che continuare a dispiacerci.
E voi che ne pensate? Vi è piaciuto il film con protagonista Tom Cruise? Lo rivedrete ora che è stato aggiunto al catalogo di Amazon Prime Video? Fatecelo sapere con un commento qui sotto o, se preferite, attraverso le pagine social di BadTaste.it.