La Grande Storia del Marvel Cinematic Universe, Fase 1: The Avengers

Fabio Volino vi racconta com'è nato il primo film dei Marvel Studios dedicato agli Avengers!

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The Avengers rappresenta il culmine della prima fase del Marvel Cinematic Universe, un piano a lungo termine che risale al 2005, a quando un allora giovane assistente di nome Kevin Feige suggerisce di dedicare una serie di pellicole ai personaggi appartenenti alla famiglia degli Avengers.

LA GRANDE STORIA DEL MARVEL CINEMATIC UNIVERSE:

Fase 1

Iron Man, The Incredible Hulk, Iron Man 2, Thor, Captain America: The First Avenger: tutti parti di un unico progetto chiaro fin dal principio, pur con i dovuti accorgimenti in corso d’opera.

Un progetto che parte addirittura nel 2007, quando allo sceneggiatore Zak Penn viene chiesto di scrivere un primo trattamento. Inoltre, sin da quando firmano i loro contratti, gli attori principali accettano anche una clausola con una opzione per il film sugli Avengers.

Jon Favreau viene individuato come possibile regista già nel 2008, ma ritenendo la logistica del film di difficile realizzazione preferisce conservare per sé solo il ruolo di produttore esecutivo.

Una prima data di uscita della pellicola è annunciata per luglio 2011, ma a causa di uno sciopero degli sceneggiatori, che ritarda anche un paio di altri progetti, viene posticipata al maggio dell’anno successivo. Nel marzo 2010, Zak Penn completa la sua bozza… poi tutto cambia.

Nell’aprile 2010, vi sono i primi contatti tra Joss Whedon e i Marvel Studios. Quando Whedon legge la sceneggiatura di Penn, dichiara senza mezzi termini che non intende dirigerne nemmeno una scena e che i Marvel Studios dovrebbero far finta che questa bozza non sia mai esistita. Per dimostrare di fare sul serio, Whedon sottopone a Kevin Feige un breve trattamento di cinque pagine, intitolato Avengers: Some Assembly Required, che Feige adora.

Nel luglio 2010 dunque Whedon firma in via ufficiale il suo contratto, come regista e sceneggiatore, ma gli viene chiesto di rispettare la trama di base prevista da Penn e già approvata, ovvero che i Vendicatori affrontino Loki, ci siano due grandi battaglie (a metà film e verso la fine) e che soprattutto l’uscita del film non sia posticipata dopo maggio 2012.

Nella prima bozza di Whedon, sono previsti i personaggi di Ant-Man e Wasp, ma siccome i Marvel Studios intendono sviluppare un film su Scott Lang chiedono che il personaggio sia rimosso. Non avendo a quel punto più senso la presenza di Wasp, Whedon “fonde” le sue battute con quelle della Vedova Nera, la quale ottiene così un ruolo più prominente.

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Whedon intende inoltre concentrarsi solo sugli eroi e su Loki, senza tenere conto dei comprimari apparsi nelle precedenti pellicole. Qualcuno però non è d’accordo e si impunta su questo: è Robert Downey Jr. Grazie alle sue insistenze, Whedon aggiunge alla sceneggiatura i personaggi di Pepper Potts (Gwyneth Paltrow), J.A.R.V.I.S. (Paul Bettany) ed Erik Selvig (Stellan Skarsgård). È previsto anche un cammeo di Jane Foster, ma essendo l’attrice Natalie Portman rimasta incinta del suo primo figlio, questo viene infine scartato. Anche se si potrebbe pensare il contrario, Whedon non disdegna l’ingerenza di Downey Jr., apprezzando la sua disponibilità.

L’idea della scena finale (la cena a base di shawarma) proviene proprio da Downey Jr., cosa che porta peraltro i ristoranti a tema a ricevere migliaia di ordini nei giorni successivi all’uscita del film. Invece, l’idea di rendere Thanos la mente dietro il piano di Loki è tutta farina del sacco di Joss Whedon.

Tutti gli interpreti principali dei precedenti film vengono confermati nel film corale. Tutti… tranne uno: Edward Norton, infatti, non viene confermato nel ruolo di Bruce Banner/Hulk. Alla base di questa decisione non vi sono motivazioni di carattere economico: secondo Kevin Feige, la decisione è dovuta al fatto che Norton non si è dimostrato collaborativo rispetto a un rapporto lavorativo insieme ad altri grandi attori; secondo l’agente di Norton, invece, le motivazioni monetarie ci sono state eccome; secondo lo stesso attore, la decisione di non interpretare più Hulk è dovuta al suo desiderio di non rimanere legato a un personaggio iconico e concentrarsi su ruoli per lui diversi e più interessanti. Molto probabile che la verità sia un mix di queste tre spiegazioni.

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Per trovare un sostituto, i Marvel Studios contattano in prima battuta Joaquin Phoenix, ma nel luglio 2010 viene infine ingaggiato Mark Ruffalo.

Mark Alan Ruffalo nasce in Wisconsin nel 1967. Da bambino soffre per molti anni di dislessia e disturbo da deficit di attenzione e iperattività, che si lascia alle spalle in via definitiva solo con l’adolescenza.

Con un padre operaio, la famiglia effettua spesso dei traslochi. Una volta giunto a Los Angeles, Ruffalo inizia a prendere lezioni di recitazione, sbarcando il lunario come barista.

Ruffalo ottiene i primi ruoli professionali come attore verso la fine degli anni ’90, ma è solo dal 2000 in poi che la sua carriera inizia a decollare grazie ad alcune apparizioni in film drammatici quali In The Cut, Eternal Sunshine of a Spotless Mind e Collateral. In questo stesso periodo deve anche affrontare la scoperta di un tumore cerebrale: seppur benigno, l’attore è costretto a sottoporsi a un intervento chirurgico e come risultato rimane sordo dall’orecchio sinistro.

Superato questo difficile periodo, Ruffalo si concentra negli anni successivi sul genere commedia romantica, prima di tornare a interpretare film drammatici come Shutter Island e The Kids Are All Right (I ragazzi stanno bene), che gli vale una nomination all’Oscar e il contratto con i Marvel Studios.

Nel ruolo dell’agente Clint Barton/Occhio di Falco, viene confermato un attore già apparso in alcune scene di Thor. Il suo nome è Jeremy Renner.

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Jeremy Lee Renner nasce in California nel 1971. A seguito del divorzio dei suoi genitori, inizia a studiare scienza e criminologia, prima di dedicarsi alla carriera di attore.

I primi impegni, dalla fine degli anni ’90 fino agli inizi del 2000, lo vedono come guest-star di decine di telefilm e, per far quadrare i conti a fine mese, accetta anche incarichi da truccatore.

La sua carriera subisce una decisa svolta nel 2002, quando interpreta il serial killer Jeffrey Dahmer nel film Dahmer. Questo gli permette di conseguire altri ruoli in film drammatici negli anni successivi, due dei quali - The Hurt Locker e The Town - gli fanno ottenere anche due nomination all’Oscar.

Ormai attore di primo piano, Renner viene contattato dai Marvel Studios per interpretare Clint Barton, a partire dal film Thor del 2011. Per prepararsi meglio al ruolo, l’attore viene allenato da degli arcieri professionisti. Il successo gli permette di apparire in altri celebri franchise quali Mission Impossible e Bourne.

Per il ruolo di Maria Hill, viene compilata una lista di possibili attrici dalla quale emerge infine vincitrice nel febbraio 2011 Cobie Smulders. Whedon aveva pensato a lei come possibile Wonder Woman nel 2010 per un film in live action mai entrato in produzione. Per prepararsi al ruolo, l’attrice si sottopone a un rigido allenamento nell’uso delle armi condotto da un ex agente della SWAT.

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Le riprese iniziano in via ufficiale il 25 aprile 2011, in New Mexico, per spostarsi poi in Pennsylvania, Cleveland e concludersi infine a New York nel settembre 2011.

Il girato finale arriva a circa tre ore, ma nel montaggio conclusivo una buona parte delle scene con protagonista Captain America viene messa da parte, anche se non dimenticata per futuri film con questo eroe.

La colonna sonora viene affidata nel novembre 2011 ad Alan Silvestri, il quale la registra insieme alla London Symphony Orchestra. Di essa fa parte la celebre fanfara nota solo come The Avengers e che diviene negli anni successivi uno dei punti di forza musicali dell’intero Marvel Cinematic Universe.

Il film viene diffuso nei cinema a partire dall’undici aprile 2012. A fronte di un budget di 220 milioni di dollari, The Avengers arriva infine a incassarne – tenetevi stretti – oltre un miliardo e mezzo, rimanendo per svariati mesi in programmazione e superando ogni possibile aspettativa.

Si conclude dunque nel migliore dei modi la prima fase del Marvel Cinematic Universe, ma questo non è altro che un punto di partenza verso nuove produzioni e nuovi titoli diretti anche verso un mercato differente, quello della televisione.

Ma questa, come si diceva in quel celebre film, è un’altra storia.

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