La grande sequenza d'apertura di Watchmen, scena per scena
Il capolavoro di Zack Snyder, i 5 minuti e 40 secondi che aprono Watchmen, un concentrato di capacità narrative, fusione con i fumetti e senso del cinema
Non è esattamente la sequenza che apre Watchmen (prima viene la morte del comico) ma il grande collage musicale che racconta 40 anni di storia americana alternativa, con The Times They Are a-Changin’ di Bob Dylan a fare da tappeto musicale, è forse la miglior scena d’apertura del cinema recente. Non lo è solo per l’armonia tra la scelta musicale e il ritmo lento delle immagini, ma soprattutto per la concordanza tra mood evocato da uno dei brani più famosi di Dylan e le deviazioni mostrate, per il racconto che fa e per come è capace di suggerire moltissimo ricalcando le soluzioni visive tipiche dei fumetti piegate dalla fantastica retorica del cinema. Un vero equilibrismo narrativo, uno di testa e pancia, di ritmo epidermico e vertigine intellettuale.
Più in profondità ancora la storia a cui questa sigla fa da introduzione è una di violenza. I tempi stanno cambiando, dice Dylan, e vediamo effettivamente che sono cambiati rispetto a come li ricordiamo, quello che si legge tra le immagini della storia americana modificata dalla presenza dei vigilanti è che questo è un mondo più violento del nostro e forse non a caso. La lunga sequenza si apre con una pistola che spara e continua tra morti efferate e una crescente distopia fino a chiudersi con una molotov lanciata contro un vetro. Tutto ciò che conosciamo assume una connotazione più brutale, violenta e mortale, perchè la presenza di uomini in costume che esercitano la giustizia con indubbia violenza non migliora ma peggiora le cose. E Watchmen lo dice subito, dalla scena d’apertura.
Gli anni ‘40
In questa prima parte tutto è scandito dai flash delle foto, subito Gufo Notturno è immortalato dalla stampa mentre dà un cazzotto durante uno sparo, si parte con la violenza, i vigilanti mascherati sono persone che usano le mani in una maniera realistica e quindi disturbante, tanto che la gente dietro di lui è inorridita. La seconda foto è per Spettro di Seta trionfante tra i poliziotti, non c’è niente di accomodante, lo zoom indietro rivela l’indizio sexy del reggicalze e un poliziotto la guarda con bramosia, non c’è rispetto ma maschilismo, lei è corpo prima di essere personaggio o anche solo donna. Ancora uno sparo e una foto di cattura di un criminale, è il Comico questa volta che ride soddisfatto, in posa per i fotografi, è il 1940, lo scopriamo dalla foto di gruppo dei Minutemen, un gruppo di persone mascherate la cui fama è tale che sugli aerei bombardieri c’è Spettro di Seta disegnata sul lato, elemento dal quale capiamo per la prima volta che questa storia dell’America non è quella che conosciamo, questi personaggi stanno cambiando il corso degli eventi, se non bastasse il bombardiere lo conferma Silhouette che bacia una donna nella posizione della famosa foto scattata alla fine della guerra. Dunque la seconda guerra mondiale è terminata, siamo a metà degli anni ‘40, e un personaggio è una lesbica dichiarata (come il fumetto anche racconta), i vigilanti che parevano tanto amati forse non lo sono così tanto, vediamo la stampa che stavolta fotografa il cadavere di Dollar Bill, morto in posizione poco dignitosa, di nuovo senza gloria ma con realismo. Non è il solito film di supereroi, non c’è esaltazione o piacere.
L’era dei Minutemen è già al tramonto, in posizione come L’ultima cena tutti festeggiano il pensionamento di una Spettro di Seta incinta, subito dopo Falena viene internato e Silhouette in uno splendido quadro viene trovata morta a letto con un’altra donna, solo verso il finire di questo zoom all’indietro vediamo una scritta sul muro che lascia intuire che il motivo è l’odio omofobico. La violenza che questi vigilanti hanno portato nel mondo gli si ritorce contro, l’eco mediatica non è stata una benedizione.
Il 1963
Non ci sono più foto, niente di clamoroso, solo un ragazzo dai capelli rossi (Rorschach) che vede sua madre salutare un cliente e accoglierne un altro in atteggiamenti da prostituta. L’unica foto di questa parte della sequenza è quella che introduce Doc Manhattan mentre stringe la mano al presidente Kennedy, lo stesso che morirà nella famosa sparatoria di Dallas, solo che stavolta sappiamo chi è stato, il proseguio della ripresa più nota di quell’evento (il video di Zapruder) svela che è stato il Comico. Infine un carrello uguale e contrario (non più da sinistra verso destra ma da destra verso sinistra) introduce Spettro di Seta che litiga con suo marito mentre una bambina, la figlia presumibilmente, vede tutto questo e intanto un monaco si dà fuoco per sensibilizzare contro la guerra in Vietnam.
Non ci sono eroi qui, assistiamo alla formazione di quelli che saranno i protagonisti. Vengono tutti da un mondo schifoso, sono stati traumatizzati, sono degli omicida e hanno dei genitori che li condizioneranno. Gli anni ‘60, quelli della conquista dei diritti civili che canta Dylan (The times they are a-changing è proprio del 1963) non sono un bel periodo per loro.
Dal 1966 agli anni ‘80
L’ultima parte della sequenza è quella più vicina agli eventi che saranno il cuore del film, introduce i nuovi personaggi e mostra il risultato di questa storia alternativa.
Ci sono subito dei criminali massacrati, sono stati legati per la polizia ma hanno sangue in faccia, non è un bello spettacolo, non sono stati catturati sono stati proprio malmenati da un vigilante che ha lasciato anche il suo biglietto. Intanto l’asse comunista è molto più forte e la guerra fredda ha assunto un’altra dimensione, una fatta di missili e arei da guerra, del resto anche il movimento pacifista non ha la medesima presa che ha avuto nei nostri anni ‘60. Dopo aver visto la piazza rossa con Fidel infatti vediamo la più classica immagine di una hippie che mette un fiore nei fucili della polizia, questa volta però la polizia nonostante il fiore spara ad altezza uomo sulla folla inerme che protesta contro Nixon. Tra tutti è il momento più significativo, il meno aspettato e il più sorprendente, quello che con un colpo di scena spiega meglio di tutti che è un altro mondo questo, uno che funziona con regole diverse dal nostro. I vigilanti hanno portato solo più sete di violenza e più confidenza con la morte, tanto che chi protesta pacificamente contro il governo viene ucciso senza pietà.
Ci sono dei nuovi eroi, sono famosi e l’arte se ne rende conto, Warhol discute con Capote di fronte ad un suo quadro che rappresenta Gufo Notturno II, mentre l’uomo sulla Luna incontra Doc Manhattan che è già lì e Ozymandias, l’ennesimo uomo mascherato, presenzia allo Studio 54 negli anni ‘70 assieme ai Village People e a David Bowie, non proprio la condotta più retta per un giustiziere. Questi nuovo vigilanti sono famosissimi, di nuovo.
Per chiudere vediamo un’altra foto di gruppo (un parallelismo presente anche nei fumetti), questa volta sono i nuovi eroi, simili ai vecchi ma rinnovati e poi Nixon eletto per la terza volta (dunque dobbiamo essere alla fine degli anni ‘70). In un bellissimo ed ennesimo carrello all’indietro mentre la canzone sfuma e ci allontaniamo dal televisore esposto in vetrina sul quale vediamo la terza elezione di Nixon (nell’America che conosciamo non solo Nixon è stato presidente 2 volte, finendo il suo secondo mandato prima del tempo in infamia per via dello scandalo Watergate, ma non è proprio possibile essere presidenti degli Stati Uniti per 3 mandati, la legge non lo consente) un uomo dipinge con lo spray la scritta “Chi controlla i controllori” e un altro, in quella che appare come una rivolta, lancia una molotov contro il vetro dando fuoco a tutto.
La maggiore confidenza con la brutalità ha portato Nixon ad essere ancora presidente, l’America ad essere un posto meno democratico e la gente a fare razzie per strada, permettendosi di fare graffiti e danneggiare negozi impunemente. Questo è il risultato della presenza dei vigilanti.