La catena di cinema AMC adibirà delle sale per meeting via Zoom 

AMC, la più importante catena di cinema mondiale, ha siglato una partnership con Zoom per creare delle sale per videoconferenze

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Con un comunicato AMC ha annunciato la partnership con Zoom Video Communications per portare le videoconferenze in sala. Un messaggio chiaro al resto dell’esercizio: con una ripresa lenta, troppo lenta, bisogna cambiare. Il cinema potrebbe perciò acquisire in futuro un ruolo diverso nelle funzioni di questi luoghi.

Facciamo una distinzione lessicale. Ci sono i cinema, intesi come i luoghi dove si proiettano i film, fatti da schermi, poltrone, ma anche bar e servizi. Poi ci sono le sale, lo spazio fisico circoscritto in cui si proietta il film. I primi da tempo accolgono più settori di intrattenimento. I multiplex sono spesso inseriti all’interno dei centri commerciali come parte dell’esperienza stessa. Accanto si possono trovare sale giochi, spazi di ristorazione, in confini sempre più labili. Stare al cinema, e stare bene; attirare il pubblico e tenerlo all’interno, è il proposito di un modello di business da più di due decenni. Il biglietto per entrare in sala è solo uno dei molti acquisti previsti durante la permanenza dello spettatore. Intrattenimento e servizi.

Quello che sta cambiando (e che la pandemia ha accelerato, come tutto il resto) è la funzione specifica della sala. In Italia siamo precursori per certi versi. Abbiamo una lunga tradizione di monosala adibiti a cineteatri. Uno schermo che, a necessità, si alza per ospitare delle rappresentazioni o dei concerti. In pandemia ci sono state persino riunioni di condominio tramite affitto sala per poter mantenere la distanza tra i presenti. Nelle sale della comunità (i vecchi cinema dell’oratorio) sono state anche celebrate messe! Alcune grandi catene di multiplex hanno messo a disposizione i loro spazi per diventare hub vaccinali. Qualcuno permette anche di affittare la sala per feste di compleanno private.

La destinazione d’uso della sala ha iniziato a mutare. E non da oggi. Negli Stati Uniti è arrivato però il segnale più importante: per rispondere al calo di presenze e all’aumento dei costi, gli spazi devono essere ottimizzati per operare al massimo, senza rimanere vuoti. Così si può interpretare la decisione di AMC di siglare una partnership con Zoom Video Communications per rendere alcune sale selezionate delle sale conferenza zoom.

L’esperimento si articolerà inizialmente su (soli) 17 schermi della catena nel mercato USA. Le società potranno affittare slot di tre ore per utilizzare gli schermi come video per conferenze. Gli spazi allocati sono di dimensioni minime, potendo contenere dalle 75 alle 150 persone. Presumibilmente poi queste attività si terranno in orario lavorativo, nei momenti in cui generalmente c’è meno pubblico per vedere i film. 

Questa mossa arriva dopo pesanti perdite durante lo stop del 2020 che ha portato la più grande catena cinematografica al mondo a un passo dalla bancarotta. La diversificazione serve ad accompagnare la lenta ripresa seguendo la graduale crescita per il box office. I molti debiti contratti da una società grande AMC costringono ad accelerare il processo. L’inflazione e l’aumento dei costi di gestione potrebbero complicare le cose a fronte di risultati ancora non all’altezza del pre pandemia. 

Sempre nell’ottica della diversificazione AMC ha anche creato in pandemia un sistema On Demand per comprare o noleggiare film da casa. Un modello adottato da molte altre realtà in tutto il mondo, anche in Italia con l’esperienza di Mio Cinema. Gli analisti sostengono che il sistema - che non è mai decollato - verrà gestito tramite joint venture per condividere l’investimento o gradualmente eliminato.

Come società quotata ad AMC serve dare segnali di vitalità per rassicurare gli investitori. Questo porta con sé un radicale ripensamento dei cinema prima di tutto come luoghi. Spazi conosciuti dal pubblico e perfettamente calibrati per ospitare persone. Fino ad ora la tendenza è stata quella di limitare alle sole proiezioni cinematografiche. 

La polifunzionalità dello spazio potrebbe non essere solo un dovere delle grandi catene. Anzi, soprattutto per gli esercizi che sono riusciti a consolidare un proprio pubblico negli anni, lo spazio di incontro, in cui è piacevole stare, è una leva importante. Creare strutture che possano piegarsi alle esigenze del mercato permetterebbe anche di evitare le oscillazioni della stagionalità. Ci si provò in Italia una decina di anni fa mostrando le partite di calcio sul grande schermo. Le dirette della stagione lirica sono un’altra scelta di programmazione che va in quella direzione. 

Non è sufficiente, forse, ma tutto questo è indice di un radicale cambio di mentalità. Solo un box office in rapida ascesa potrebbe far cambiare idea. Ma non c’è tempo da perdere. Più probabile infatti che, con una ripresa a questa velocità, le strutture diventeranno sempre più aperte a nuovi stimoli aggiungendo al cinema altre denominazioni. Un male che, speriamo, non per forza viene per nuocere.

Fonte: Hollywood Reporter

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