L'Occhio dell'Oscurità | Star Wars Library

La recensione del nuovo romanzo della saga di Star Wars: L'Alta Repubblica, scritto da George Mann ed edito da Panini

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La recensione del nuovo romanzo della saga di Star Wars: L'Alta Repubblica.

Autore: George Mann
Data di uscita: 6 giu 2024
Tipo prodotto: Romanzo
Pagine: 400
Contiene: Star Wars: The High Republic – The Eye of Darkness
Rilegatura: Cartonato + sovracover

Sono passati più di tre anni da quando Lucasfilm lanciò con il romanzo La Luce dei Jedi il grande progetto dell’Alta Repubblica, a tutt’oggi il progetto di Star Wars più vasto e ambizioso al di fuori di film e serie tv, e a detta di molti, anche il più riuscito. L’Alta Repubblica è una vasta saga composta da romanzi per adulti, fumetti e racconti per ragazzi che racconta le vicende dei Cavalieri Jedi e delle forze della Repubblica in un’epoca anteriore a quelle esplorate dalla saga cinematografica, duecento anni prima di Episodio I: La Minaccia Fantasma, alzando il sipario su un’epoca molto diversa da tutte le epoche starwarsiane che conosciamo, ma altrettanto intrigante. Siamo, teoricamente, all’apice della gloria per la Repubblica e i Jedi. L’Ordine è numeroso, potente e forte nel lato luminoso della Forza, e la Repubblica conduce un’energia campagna di espansione per portare sotto la sua ala i mondi dell’Orlo Esterno e tutti quei territori ancora fuori dalla sua giurisdizione. Siamo, insomma, nella Camelot di Star Wars.

Ma non è un’epoca senza conflitti. Quella che all’inizio sembrava una minaccia come tante, un’organizzazione di predoni e terroristi chiamati Nihil, che radunava nelle sue schiere i disillusi, le schegge impazzite e gli elementi criminali dei mondi di frontiera, compie un salto di livello in efficienza e letalità quando a prenderne il comando è il misterioso e imprevedibile Marchion Ro, che sfrutta i ranghi dei Nihil per lanciare un attacco destabilizzante contro le forze della Repubblica e soprattutto contro i Jedi, che odia con particolare ferocia.

Il ciclo di pubblicazioni presentate nel corso degli anni è stato raggruppato in due fasi. La prima fase vedeva i Jedi del Faro Starlight, l’avamposto fondato dalla Repubblica nell’Orlo Esterno, e le forze dei Nihil, si concludeva con un devastante attacco di questi ultimi che metteva in ginocchio sia le forze dei Jedi che della Repubblica con un cliffhanger mozzafiato. La fase due, in puro stile “prequel”, compiva un balzo indietro nel tempo per esplorare le origini e le motivazioni del conflitto in corso. Ma naturalmente, i lettori attendevano col fiato sospeso l’avvento della fase tre, per scoprire come mutavano le sorti della galassia dopo il primo grande trionfo dei Nihil. Quell’attesa giunge qui in Italia a compimento oggi, con il romanzo L’Occhio dell’Oscurità, che segna l’inizio della terza fase e riprende il filo della storia là dove si era interrotto al termine della prima fase.

Una Galassia Divisa

Una caratteristica che contraddistingue il conflitto tra i Jedi e i Nihil fin dalle sue prime fasi è l’uso spregiudicato e sorprendente che i secondi fanno di tecnologie proibite e creature dimenticate con cui prendono di sorpresa le forze Repubblicane più ortodosse: dai motori a varco che permettono loro di spostarsi nella galassia in modo fulmineo e imprevedibile ai Senza Nome, creature da incubo in grado di trascinare nel terrore e di annientare anche i Maestri Jedi più esperti, Marchion Ro continua a estrarre spiazzanti assi nella manica che mettono in scacco le forze nemiche. La Fase 3 si apre con l’ultima e la più sconvolgente arma nel suo arsenale: il Murotempesta, una gigantesca barriera che impedisce i viaggi iperspaziali e che ha isolato una fetta di galassia, intrappolando a tutti gli effetti gli abitanti di quei settori e rendendo i Nihil di fatto i dittatori incontrastati di una parte della galassia. L’Occhio dell’Oscurità è in essenza la cronaca di come le due fazioni si adattano e reagiscono a questo status quo, con i Nihil che si fanno più arroganti e ambiziosi che mai, ma faticano a gestire il nuovo potere che si trovano inaspettatamente tra le mani, e le forze dei Jedi e della Repubblica che tentano invano di spezzare la presa dei Nihil e cadono nel gorgo della frustrazione di fronte a una situazione che sta sfuggendo loro di mano.

Come già avveniva nelle fasi precedenti, ogni fase dell’Alta Repubblica dipinge un affresco vasto e variegato che funge da scenario a decine di avventure e di vicende. La fase 3 non fa eccezione, anzi porta queste caratteristiche all’estremo, considerando presumibilmente che sarà quella in cui il conflitto giungerà al culmine e i nodi narrativi giungeranno al pettine. Ne consegue che L’Occhio dell’Oscurità è un romanzo che ha come primo obiettivo quello di “imbandire il tavolo”. Gli equilibri galattici sconvolti vengono presentati nel dettaglio, sia nei fatti, sia nelle conseguenze che essi hanno sulle travagliate vite dei protagonisti: c’è chi è bloccato all’interno del Murotempesta, chi lotta per aprire una breccia dall’esterno, chi si preoccupa pragmaticamente di assistere i civili vittime del nuovo assetto di frontiera venuto a crearsi. Questo fa de L’Occhio un romanzo dove la componente descrittiva la fa da padrone: si prende i suoi tempi per esaminare i nuovi assetti di questo conflitto e le difficoltà personali ed emotive dei suoi protagonisti. Molti capitoli sono dedicati a dialoghi o monologhi, riunioni, progettazione di piani di battaglia, discussioni e conflitti verbali. La tensione della minaccia incombente non abbandona mai la scena, ma si tratta di equilibri insoliti per un romanzo di Star Wars, equilibri in cui le scene d’azione sono comunque frenetiche, ma più rare e concentrate in pochi punti chiave della vicenda.

Eroi (e Malvagi) in Crisi

Com’è tradizione in Star Wars, alle grandi crisi politiche e militari corrispondono le crisi personali e interiori dei personaggi. È una situazione che vale innanzitutto per le forze dei Jedi e della Repubblica, che affrontano in queste pagine la loro ora più nera (fino ad ora!). Spiccano le figure del Jedi Elzar Mann, che a torto o a ragione porta sulle spalle il peso dei fallimenti passati nel conflitto contro i Nihil e vede le sue certezze nella Forza vacillare più che mai, e di Avar Kriss, isolata dal lato opposto del Murotempesta e costretta a rinnegare se stessa e il suo ruolo di guida e di autorità a puro scopo di sopravvivenza. Vacilla, il che è tutto dire, anche la granitica figura della Cancelliera Lina Soh, figura che nella sua regalità e austerità è chiaramente ispirata alle grandi sovrane inglese come Elisabetta o Vittoria, ma che ora deve fare fronte a una situazione politica talmente grave da mettere in discussione la sua adeguatezza al ruolo di comando che riveste.

Se può consolare, le acque non sono tranquille nemmeno sul fronte dei Nihil: Marchion Ro, sulla carta trionfatore assoluto della guerra in corso, si disinteressa alle necessità pratiche implicite in un ruolo di potere per continuare a condurre i Nihil sulla via del caos, delle razzie e della vita da predoni seguita fino ad ora (oltre a scivolare lentamente ma inesorabilmente in uno stato di degrado che pare preludere alla follia). Di parere opposto è la senatrice traditrice Ghirra Starros, nella fase precedente relegata al ruolo di succube e di pedina di Marchion, ma che qui diventa promotrice di una potenziale ‘rivoluzione’ tra i ranghi dei Nihil che potrebbe condurre a una scissione.

Tutto altamente in fermento, quindi, e se il romanzo porta a conclusione in modo interessante e preciso almeno quelle che sono le vicende personali di alcuni dei protagonisti, arrivati alla conclusione della lettura risulta evidente che la vera lotta è appena iniziata.

Lato Chiaro

George Mann eccelle nelle scene di introspezione e di approfondimento dei personaggi. L’Alta Repubblica ha dalla sua fin dall’inizio il vantaggio di usare dei protagonisti ben studiati, accattivanti, sfaccettati e realistici, e Mann porta avanti le loro storie nel solco di questa tradizione, anche se mettendoli in situazioni perfino più critiche rispetto alle traversie passate. Lo stato di perenne incertezza della situazione galattica, inoltre, fa temere per la sorte di tutti e dà al lettore la sensazione che nessuno sia al sicuro e che tutto possa succedere.

Lato Oscuro

Come accennato, L’Occhio dell’Oscurità è un romanzo introduttivo che ha il compito di preparare il terreno per le storie di un intero ciclo futuro. È quindi nella natura delle cose che sia privo di un payoff o di conclusioni veramente risolutive, che dovranno necessariamente attendere le pubblicazioni future. Qui si presenta il nuovo scenario venuto a crearsi, e poco più. Sempre per questo motivo, i capitoli di riflessione, discussione e ponderazione fanno la parte del leone rispetto a quelli d’azione. Ne beneficia l’approfondimento dei personaggi, ma a volte l’azione procede lentamente.

Giudizio Finale

Nel bene e nel male, l’hype generato dalla chiusura della Fase aveva prodotto grandi aspettative per questo ritorno alle vicende della lotta contro i Nihil. L’Occhio dell’Oscurità si dimostra all’altezza delle aspettative, presentando un nuovo scenario perfino inaspettatamente più cupo e critico di quanto immaginato e promettendo conflitti futuri di grande effetto. Forse (anzi, sicuramente) i “piatti forti” di questa nuova fase devono ancora arrivare, ma il tavolo imbandito dal suo primo volume è stuzzicante e intrigante.

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