L’esorcista: 6 domande sul film in caso dobbiate intervistare Pazuzu

L'esorcista è un film pieno di aneddoti. Se vi dovesse capitare di parlare con qualche essere maligno chiedetegli queste cose

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Vi sarà sicuramente capitato qualche volta. Vostro figlio torna a casa una sera tardi, con gli occhi iniettati di sangue, con i muscoli tesi e le ossa snodate. Ma voi non avete un figlio. Oppure vostra figlia, questa volta sì, autentica, inizia a parlare delle lingue morte. Non fa il classico. Prendete il traduttore sul vostro smartphone e cercate di comunicare. Capite che l’essere entrato in casa vostra è posseduto dal demonio. Chiamate un esorcista e, mentre lui si dirige verso la vostra abitazione in una notte buia e nebbiosa, cercate di prendere tempo. La prima cosa da fare è verificare bene con chi si stia interloquendo. Se si tratta di Pazuzu o uno di quella cerchia, abbiamo l’argomento di conversazione che fa per voi: gli aneddoti del film L’esorcista di William Friedkin. 

Non si considera mai abbastanza l’importanza di conoscere alcune delle storie dietro il capolavoro che cambiò l’horror (e la percezione del maligno) per sempre. Siccome il male è anche vanitoso, consigliamo di approcciare la conversazione con calma, ingannando il diavolo stesso facendogli domande di cui magari sapete già la risposta. L’importante è che lo tengano impegnato per molto tempo a raccontare come, una volta, persino lui ha ceduto alla tentazione. Nel 1973 si è dimenticato del suo proposito, ben raccontato da Charles Baudelaire: “La più grande astuzia del diavolo è farci credere che non esiste”. No, dopo l’uscita di L’esorcista in molti ci hanno creduto.

Prima domanda: perché hai bruciato il set de L’esorcista, ma hai risparmiato la stanza di Regan?

È risaputo infatti che il set del film fu danneggiato da un incendio che coinvolse tute le stanze della casa dei Macneil. Tutte, tranne una. La stanza di Regan. L’episodio fu utilizzato durante la campagna promozionale per dimostrare che durante le riprese di questo film maledetto qualcosa non andava. Ora, quella che sembra opera del demonio è in realtà materia da dibattere in un’indagine approfondita. Perché impedire la realizzazione di un film del genere, di un horror che turberà sia i credenti che i non credenti, facendo agitare il mondo cattolico? Non conveniva che lo si vedesse? Mah...

Chissà poi se l’idea del regista di mantenere la stanza di Regan artificialmente fredda come una ghiacciaia per riprendere il fiato degli attori che esce dalla loro bocca, abbia contribuito a mantenere intatto quel pezzo di struttura.

Seconda domanda: hai ammazzato tu il cast?

In realtà il cast principale non ebbe grandi problemi durante e dopo le riprese. Però la produzione de L’esorcista è stata funestata da alcune morti. L’attore Jack MacGowran morì il 30 gennaio del ’73 a seguito delle complicazioni dell’influenza contratta a Londra, lo stesso anno di uscita del film. L’attrice Vasiliki Maliaros morì sempre nel '73, dopo aver concluso le riprese. Cause naturali. Aveva 89 anni. Durante la lavorazione persero la vita anche il fratello di Max von Sydow e il nonno di Linda Blair. 

Appartiene alla cronaca invece l’omicidio-suicidio del figlio di Mercedes McCambridge che ha ucciso sua moglie e le due figlie prima di uccidersi. Nel 1987. 14 anni dopo l’uscita del film.

Linda Blair, dopo che L’esorcista divenne un fenomeno globale, ricevette lettere minatorie. Estremisti religiosi la accusavano di essere la voce di Satana e per sei mesi il pericolo di attentati contro la sua persona fu così alto che dovette assumere delle guardie del corpo.

Terza domanda: però alla fine sembra che tu, demone Pazuzu, non volessi che gli inglesi vedessero il film...

L’esorcista si beccò una serie di divieti pesantissimi un po’ ovunque, ma soprattutto nel Regno Unito. Prima fu distribuito con il rating X (il più alto), nel 1994. Poi però, a causa di svenimenti vari fu bandito dalle autorità locali. Tra questi, nel mondo, ci fu anche il caso di una donna che perse coscienza mentre cercava di allontanarsi dalla proiezione. Cadde e si ruppe la mandibola. Fece causa a Warner Bros.

La gente al cinema rischiava di rimettere la cena, così gli esercenti fornirono sacchetti per il vomito che non fecero altro che aumentare la curiosità. Ma nel 1988, sempre nel Regno Unito, il Video Recordings Act impedì la vendita de L’esorcista fino al 1999. Quasi tutti i paesi del medio-oriente vietarono il film. Fece eccezione il Libano. 

Quarta domanda: quanto è realistica la voce di Mercedes McCambridge se paragonata alla tua?

L’attrice che presta la voce al demone del film è quella di Mercedes McCambridge. Il suo lavoro fu pazzesco. Per modificare la portata delle sue corde vocali fumò più sigarette, bevette e mangiò uova crude per ottenere quella peculiare voce. Si legò addirittura braccia e gambe a una una sedia, pur di avere il massimo realismo. Anche lei finì in causa con la produzione perché l’avevano ignorata nei crediti per la voce del demone, questioni burocratiche e di diritti. 

Quando il demone lascia il corpo di Regan quello che sentiamo sono versi alterati emessi da maiali macellati.

Quinta domanda: non ti è sembrato esagerato mettere sul set un futuro serial killer?

La storia è quella di Paul Bateson che interpreta nel film l’assistente radiologo nella scena della angiografia carotidea di Regan. Lui faceva realmente quel lavoro. Nel 1979 fu incarcerato con una pena di 20 anni per l’omicidio del giornalista Addison Verrill. Durante le indagini per il processo la polizia ipotizzò dei legami con degli altri delitti senza soluzione che avevano riguardato la comunità gay di Manhattan. Non ci furono però prove a sostegno della tesi e non venne mossa nessuna incriminazione. 

La sua vicenda ispirò Friedkin per il film Cruising. Disse di avere parlato con lui e di averlo sentito confessare quegli omicidi, ma si tratta ancora solo di ipotesi, non avendo alcun elemento concreto. In ogni caso gli restò addosso la fama di serial killer dei gay. Si ipotizza che sia morto il 15 settembre 2012, ma non è certo, dato che fece perdere le sue tracce non appena uscì di carcere.

Sesta domanda: perché non sei riuscito a spaventare la critica italiana?

Il grande fallimento del film. La critica italiana non ne fu impressionata, anzi, in generale ci fu molto fastidio. Riportarono con curiosità le notizie della psicosi collettiva, a volte prendendo anche in giro il pubblico stesso. Ma per saperne di più, che tu sia Pazuzu o un semplice lettore, puoi ascoltare il nostro Podcast dedicato al cult de L’esorcista!

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