Kill Bill 3 in lavorazione?

Secondo Il fatto quotidiano, Quentin Tarantino avrebbe presentato un teaser del suo nuovo film sull'account di Twitter. Peccato che sia tutto un falso. Intanto, scopriamo chi 'accusa' Mediterraneo di aver vinto l'Oscar grazie alla mafia italoamericana...

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Rubrica a cura di ColinMckenzie

Iniziamo da un mio errore, fatto per la fretta nel commento agli Oscar e in cui parlavo di Christopher Nolan come di un regista americano. Ovviamente, è inglese.

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L'errore più interessante della rassegna di oggi arriva invece dal migliore (almeno, il più stimolante) giornale italiano, ossia Il fatto quotidiano, in questo caso nella sua versione online. Si parla di Kill Bill 3 e fin qui se ne può discutere, visto che lo stesso regista ha lanciato l'idea da tempo. Come fonte si prende il Twitter 'ufficiale' di Quentin Tarantino, dove sarebbe stato lanciato il teaser, che però, in realtà, è semplicemente un fake, come desumibile anche dal numero di followers limitato (circa 7.000) per una celebrità del genere. Peraltro, account sospeso al momento e non è difficile capire la ragione. La cosa molto interessante è che tanti lettori nei commenti hanno segnalato l'errore, a differenza di altri siti (anche di cinema) in cui chi legge si beve praticamente tutto. Peccato che il pezzo sia ancora lì. Comunque, grazie a Cogliandro per la segnalazione.

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Oscardabagno
Tanti articoli sfiziosi (e sbagliati) su Oscar e premi vari negli ultimi giorni, come era prevedibile. Il nostro mito Giorgio Carbone su Libero ci spiega come ha scoperto che Mediterraneo ha vinto grazie alla mafia italoamericana: l'ha detto Billy Crystal. Ovviamente, il fatto che sia un comico non fa minimamente pensare che potesse essere una battuta, per carità. Sempre Carbone ci regala prima questo passaggio sulle nomination 2011 (che non ha bisogno di commento):

Nella folla di candidature (quelle per il miglior film sono addirittura dieci, per la prima volta nella storia del premio)"

per poi massacrare La prima cosa bella e dirci che gli altri film nominati sono nettamente migliori. Lo fa però a modo suo:

Per un mondo migliore è nelle sale italiane da qualche mese. Chi l'ha visto non ha dubbi. E' l'opera migliore uscita nel 2011. La donna che canta è arrivato nell'ultimo weekend. Se non è la prima è la seconda. E per Hors la loi si sono sprecate le lodi da persone al di sopra di ogni sospetto. E noi pretendevamo di batterci con questi super col simpatico amarcord livornese di Paolo Virzì? bamba, bamba, tre volte bamba".

Fermo restando che non trovo riscontri a certi giudizi 'generali' (In un mondo migliore miglior film della stagione? Per chi di grazia? E lodi che si sono sprecate per Hors la loi? Ma se da Cannes era stato mezzo stroncato?), ma da quando in qua i critici scrivono gli articoli basandosi sui pareri della ggggente e non sui loro? Forse per dimostrare quanto fa schifo il cinema italiano?

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Normalmente, non mi metto a discutere le scelte editoriali dei singoli giornali, anche quando le trovo strane. Ma quella recente del Messaggero, che in 15 giorni ha dedicato non uno, non due, ma ben tre articoli sul cinema francese, è decisamente sorprendente. Senza dubbio i lettori del quotidiano romano chiedono a gran voce e costantemente informazioni a riguardo, ma certo l'attenzione rimane notevole. Tuttavia, anche il contenuto di questi pezzi lascia qualche perplessità. Per esempio, si parla del boom dei film francesi in Italia nel 2010 (+140%). 'Boom' che forse deriva da dei pessimi risultati dell'anno precedente, visto che si dice che l'aumento è dovuto "anche a titoli forti come Potiche, Uomini e dei, L'immortale, Mammouth". Va ricordato allora gli incassi ottenuti di questi film: 811.000, 1,2 milioni, 764.000 e 211.000. Totale, circa tre milioni in quattro, difficile capire tutto questo entusiasmo, se non inserendo (dimenticanza strana nell'articolo) Il concerto, che ha raccolto quasi quattro milioni di euro. Così come, francamente, non mi aspetterei risultati strepitosi dai titoli annunciati per la prossima stagione, a parte Rien à declarer di Danny Boon. E poi, questo estratto 'moderatissimo':

Squillano le trombe a Parigi, mentre Unifrance, il colosso incaricato della promozione all'estero, una ne pensa e cento ne fa. Dopo aver marciato trionfalmente su mercati emergenti come Cuba, Kazakistan e Vietnam, nel 2010 la società guidata da Antoine de Clermont-Tonnerre ha stretto un'alleanza con i Paesi del Maghreb per incoraggiare la lavorazione di film francofoni in Tunisia, Algeria e Marocco.

Unifrance ne farà centinaia e magari è pronta a sbancare anche nelle Antille Olandesi, ma nella rassegna stampa ho trovato qualche giorno più tardi un articolo dell'Echos dal titolo "L'exportation des films français en nette baisse" (serve traduzione? Non credo), che parla di un calo del 17,9% rispetto all'anno precedente per i biglietti venduti per i film francesi all'estero. Insomma, un quadro decisamente meno esaltante di quello presentato dal quotidiano romano...

Vi ricordo che, per segnalarci articoli interessanti, potete scrivere su questo Discutiamone nel Forum Cinema  

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