Kevin Costner, i 10 migliori ruoli della sua carriera
Kevin Costner è un mito, ha una filmografia lunga così, e noi qui selezioniamo (sudando) i suoi 10 migliori ruoli
Horizon: An American Saga esce nelle sale il 4 luglio
Balla coi lupi
Forse il film che più di tutti ha definito e indirizzato la carriera del Kevin Costner attore ma non solo. Eccessivo, strabordante, infinito (in home video in Italia uscì sotto forma di due VHS separate), sicuramente con il senno di poi anche un po’ melenso e retorico, ma è un film che, al di là del suo innegabile valore cinematografico, ha anche il merito di avere dato il primo grande colpo di grazia al western tradizionale, ben due anni prima di Gli spietati di Eastwood, e costretto il genere più rappresentativo degli USA a rimettersi in discussione.
Bull Durham – Un gioco a tre mani
Uno dei più grandi classici del cinema sportivo anni Ottanta/Novanta, Bull Durham si ricorda con piacere anche perché, in mezzo alla retorica tipica del genere e a una storia classica ma molto efficace, è tremendamente divertente – non lo diciamo solo noi, ma anche l’American Film Institute.
Guardia del corpo
Potreste contestare l’inserimento di questo titolo in una classifica dei migliori film di Costner, perché Guardia del corpo è riconosciuto da più parti come… be’, non un granché, tanto che anche i sempre simpaticissimi Razzie lo candidarono come film peggiore dell’anno. Ma ci sono film che con il tempo si sono conquistati uno status di culto indipendentemente dal loro valore: qui per esempio la colonna sonora di Whitney Houston dovrebbe bastare per salvarlo da ogni critica. E poi parliamo di ruoli, non di valore del film, e vi sfidiamo a dire che Costner qui non è efficacissimo.
Revenge – Vendetta
Forse il più sottovalutato dei film di questa lista (o forse no…), oltre ad avere un Costner in gran forma ha anche il merito di essere diretto da uno dei più grandi registi di sempre, il mai troppo compianto Tony Scott. Tratto da un racconto breve di Jim Harrison, è un raro caso di adattamento che è sostanzialmente identico al materiale originale e funziona alla grande anche così.
Robin Hood – Principe dei ladri
Mel Brooks lo prese in giro nel suo Robin Hood – Un uomo in calzamaglia per via del suo improponibile accento inglese, ma resta il fatto che il Robin Hood di Kevin Costner ha un carisma e una potenza che gli altri Robin Hood cinematografici si sognano, con l’eccezione di Errol Flynn. Aiuta anche che il film sia magnifico, cupissimo e trascinante dalla prima all’ultima scena.
Terra di confine – Open Range
Altro film abbastanza sottovalutato nonostante il discreto successo di critica e pubblico, ribadiva già vent’anni fa come il western e le storie di frontiera siano la dimensione perfetta per l’autorialità di Costner – come dimostrato dai suoi ultimi lavori, da Yellowstone a Horizon (sulla fiducia, ma siamo sicuri di non sbagliarci).
The Untouchables – Gli intoccabili
Un film nel quale Kevin Costner recita accanto a una serie infinita di altri giganti, e nel quale si becca uno degli insulti più famosi della storia del cinema:
Un mondo perfetto
Uno dei migliori film di Clint Eastwood con una delle migliori interpretazioni di Kevin Costner di sempre. Potremmo parlarne per migliaia di battute ma l’abbiamo già fatto abbastanza di recente: trovate la nostra analisi qui.
Waterworld
Ecco l’altro “film più sottovalutato” della carriera di Kevin Costner. Non date ascolto a chi lo critica e ne mette in evidenza tutti i difetti: ha perfettamente ragione, ma non è quello il punto. Il punto è la clamorosa ambizione che si nasconde dietro a questo progetto, e anche il fatto che sia un film in un certo modo profetico, o quantomeno più attento alle sorti del nostro pianeta di quanto fosse lecito aspettarsi da un kolossal del 1995. Meriterebbe una rilettura fatta per bene: non escludiamo di farlo entro la fine dell’estate.
Wyatt Earp
Altro film del quale abbiamo parlato di recente, mettendolo a confronto con il “rivale” Tombstone. Trovate qui la nostra analisi, nel quale lo definivamo “un western ultra-classico che più classico non si può con un cast da far girare la testa, una regia tanto vecchio stile quanto illuminata, e… una sceneggiatura che non rende giustizia né al dispiego di mezzi e talento”. Imperfetto, quindi, ma con un Costner in formissima (e con dei gran bei baffi).