Joss Whedon: tutte le accuse rivolte contro il regista nell'arco della sua carriera

La ricostruzione delle accuse rivolta a Joss Whedon durante il corso della sua carriera portano a domandarsi se il suo allontanamento da "The Nevers" sia stato volontario

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HBO Max ha da poco annunciato che Joss Whedon, creatore di The Nevers, non si occuperà più della serie drammatica sci-fi le cui protagoniste sono delle donne dell'epoca vittoriana che, grazie a delle capacità inusuali, si ritrovano a combattere nemici spietati e ad intraprendere una missione che potrebbe cambiare il mondo, che debutterà sul servizio streaming nell’estate del 2021.

Nonostante la separazione da HBO Max (che in quanto divisione di WarnerMedia della AT&T potrebbe essere coinvolta in eventuali provvedimenti presi nei confronti dell'autore e regista), come spesso accade in questi casi, sia stata definita consensuale e non sia ufficialmente connessa alle molte polemiche legate ormai al suo nome, sembra comunque essere frutto del difficile momento professionale che sta vivendo il famoso creatore di Buffy. In quanto al diretto interessato, Joss Whedon ha ha così commentato la decisione di rinunciare al progetto di The Nevers:

"Quest’anno di sfide senza precedenti ha influenzato la mia vita e la mia prospettiva in modi che non avrei mai potuto immaginare e sebbene lo sviluppo e la produzione di The Nevers sia stata un'esperienza felice, mi rendo conto che il livello di impegno richiesto per andare avanti, combinato con le sfide fisiche del fare uno show così impegnativo durante una pandemia, è più di quanto possa sopportare senza che il lavoro inizi a soffrirne. Sono sinceramente esausto e sto convergendo le mie energie verso la mia vita, che è sull'orlo di un cambiamento entusiasmante. Sono profondamente orgoglioso del lavoro che abbiamo svolto fino ad ora. Sono grato a tutto il mio straordinario cast, ai collaboratori ed alla HBO per l'opportunità e per aver dato forma a un altro strano mondo. The Nevers è un autentico atto d'amore ma, dopo più di due anni di lavoro, l'amore è tutto ciò che ho da offrire. E non svanirà mai".

Al di là del giudizio di merito sulle vicende che lo hanno coinvolto ed alle opinioni personali, che non sta a noi esprimere in questo contesto, abbiamo provato a ripercorrere fattualmente tutte le accuse che sono state rivolte negli anni a Joss Whedon, autoproclamatosi da sempre uno strenuo femminista, un'etichetta diventata un'arma a doppio taglio che sembra ormai esserglisi rivolta contro, ora che si trova nell'occhio del ciclone.

Agosto 2017 - A pochi mesi dallo scandalo Harvey Weinstein e dalla nascita del movimento #metoo (una contestualizzazione storico-sociale è piuttosto importante, viste le circostanze) l'ormai ex moglie di Whedon, Kai Cole, che ha collaborato con lui a diversi progetti, dopo 16 anni di matrimonio, firmò un lungo pezzo pubblicato su The Wrap, in cui accusò il marito - che a suo dire avrebbe sempre avuto un ottimo rapporto con il sesso femminile per essere stato cresciuto come un femminista dalla madre - di aver avuto diverse relazioni con attrici, collaboratrici, fan ed amiche mentre era ancora sposato. Nel pezzo lo incolpava inoltre di aver abusato della sua posizione di potere esercitata su persone che lavoravano per lui per tradirla e levarsi quelli che ha definito "degli sfizi". L'infuocato j'accuse si concludeva con queste parole:

"Voglio che le donne sappiano che [Joss] non è chi finge di essere. Voglio che le persone che lo venerano sappiano che è umano e che le organizzazioni che lo premiano per essere un femminista ci pensino due volte, in futuro, ad onorare un uomo che non pratica quello che predica".

Whedon non si è mai apertamente difeso dalle pesanti dichiarazioni della Cole, supportate da una serie di conferme scritte di proprio pugno dal marito sotto forma di corrispondenza personale, ma si limitò a rilasciare la seguente dichiarazione a The Wrap tramite un suo portavoce:

"Sebbene le accuse a lui rivolte contengano molte imprecisioni e false interpretazioni della realtà che possono ledere la sua famiglia, per rispetto verso i suoi figli e la sua ex moglie, Joss non intende rilasciare nessun commento".

Agosto 2017 - Le accuse lanciate dalla moglie a Whedon, hanno riportato in superficie vecchie dicerie che hanno da sempre circondato Angel (con protagonista David Boreanaz), lo spinoff di Buffy, ed in particolare il personaggio di Cordelia Chase, interpretato da Charisma Carpenter, che sarebbe stato allontanato dallo show quando l'attrice rimase incinta del suo primo figlio. Quando la Carpenter  annunciò la sua la gravidanza, quest'ultima venne inserita nello show in maniera piuttosto peculiare, conducendo ad una trama che si concluse con la morte della protagonista femminile della serie. In un'intervista con The Telegraph l'attrice ha dichiarato che Whedon andò su tutte le furie quando lei gli disse di essere rimasta incinta, ma anche di comprendere la sua reazione del tempo:

"Penso che fosse arrabbiato con me e lo dico con affetto, nel senso che, quando si lavora con qualcuno per così tanto tempo si instaura una relazione complicata, fatta di certe aspettative. Inoltre, quando si fa parte di uno show per 8 anni, bisogna cominciare a farsi una vita ed a volte vivere la propria vita significa anche essere di ostacolo alla visione futura del creatore di uno show. E questa situazione si trasforma in un conflitto e questa è stata la mia esperienza".

Ma poi aggiunse in una successiva intervista con Complex, nel 2018, che la produzione non fece molto per rendere più facile la delicata situazione:

"Non è stato il massimo per nessuna delle parti coinvolte. E' stato complicato per loro fare quello che avrebbero dovuto fare con una protagonista femminile in stato interessante, ma sono anche certa che sono cose che sono state affrontate con maggiore grazia nel passato da altre produzioni".

Secondo Whedon, intervistato da TV Guide, invece, l'uscita di scena del personaggio fu una semplice scelta creativa:

"Sentivamo di dover prendere quella strada dovunque ci avesse condotto. Sembrava il momento giusto perché stavamo dando nuova vita allo show ed era arrivato il tempo per alcune persone di passare oltre".

Novembre 2017 - Divampa la polemica legata a Justice League. Whedon sostituisce Zack Snyder alla regia, quando quest’ultimo si ritira per affrontare la tragedia che lo colpisce con il suicidio della figlia. Alla sua uscita il film viene pesantemente criticato, soprattutto a causa dell'incompatibilità dello stile dei due registi e per come Whedon abbia cambiato la visione di Snyder prendendo il sopravvento sulla sua originale idea per la pellicola. In molti cominciano a chiedere di vedere la versione di Snyder del film, un desiderio che viene esaudito nel 2020, quando viene annunciato che lo Snyder cut verrà rilasciato su HBO Max nel 2021.
Ma a creare seri problemi a Whedon sono state soprattutto le voci relative al suo comportamento sul set, che si trasformano in una vera e propria accusa quando Ray Fisher (interprete di Cyborg in Justice League) usò Twitter per ritrattare i complimenti rivolti a Whedon durante il lancio della pellicola e attaccare il suo comportamento, definendolo "disgustoso, abusivo, non professionale e completamente inaccettabile". Fisher non circostanzierà mai le sue accuse, asserendo di avere le mani legate a causa dell’accordo di riservatezza firmato con la Warner, ma a confermarle sono intervenuti sia il regista Kevin Smith che Jason Momoa. Il primo riportò di aver parlato con un membro del dipartimento degli effetti speciali di Justice League, che gli raccontò come Whedon fosse solito criticare pesantemente e pubblicamente la versione di Snyder di Justice League, mentre il protagonista di Aquaman disse senza mezzi termini che la WB Pictures avrebbe fatto bene ad investigare su come tutti gli attori fossero stati trattati "di m*#@a" nel periodo in cui Whedon aveva lavorato alla pellicola.

E la vicenda è tutt'altro che risolta. Dopo l'annuncio della separazione tra HBO Max e Whedon, infatti, Ray Fisher non ha perso tempo ed ha commentato così la questione su Twitter, asserendo che la decisione è chiaramente il risultato delle indagini sul suo comportamento inappropriato:

"Non ho intenzione di permettere a Joss Whedon di usare la vecchia tattica di Hollywood di "abbandonare", "farsi da parte" o "dire addio" a un progetto per mettere a tacere il suo terribile atteggiamento.
L'indagine di WarnerMedia su Justice League è in corso da tre settimane oramai.
Questo ne è indubbiamente il risultato.
Responsabilità > Intrattenimento".

Aprile 2018 - Reclutato dalla Warner nel 2000  per il film di Wonder Woman, che fu poi diretto da Patty Jenkins anni dopo, la collaborazione tra la Major e Whedon fu accantonata per "differenze creative". Nel 2017 il suo copione finì online e la sua versione della pellicola venne accusa di essere sessista e più incentrata su Steve Trevor che su Diana, che aveva anche un rapporto molto conflittuale con la madre Ippolita, al contrario di quanto avviene nel film della Jenkins.

Whedon si difese dalle accuse dichiarando:

"Non so quale parte del copione non sia piaciuta, ma l'ho riletto dopo aver saputo delle reazioni negative e penso che fosse ottimo. La gente dice che non era abbastanza attuale. Io credo che non non lo giudichino nel suo insieme. E' facile decontestualizzare una frase e comunque non ero un individuo molto attuale in quegli anni. Ma difendo l'integrità del film e dei suoi protagonisti".

Luglio 2020 - In un articolo pubblicato da MetroUK, Sophia Crawford, la controfigura di Sarah Michelle Gellar in Buffy e Jeff Pruitt, coordinatore degli stunt nello stesso show, che sono oggi una copia sposata, hanno dato un ulteriore colpo alla reputazione di Whedon. I due hanno dichiarato che dopo 4 anni di un'ottima collaborazione con il creatore della serie, il loro rapporto andò deteriorandosi con l'aumentare della notorietà dello show, al punto tale che Pruitt comunicò la sua decisione di lasciare il suo ruolo, notizia che non fu accolta molto bene dall'allora showrunner. Dopo un anno di separazione, a Pruitt fu chiesto di ritornare per la 5^ stagione, ma nello stesso periodo la Crawford fu convocata da Whedon, il quale, secondo quanto riportato dall'articolo, le chiese senza mezzi termini di lasciare Pruitt per avere il suo ruolo nella serie assicurato. La Crawford rifiutò e se ne andò, seguita a ruota, poco dopo, da Pruitt il quale ha dichiarato:

"Joss disse sia a me che a Sophia che nessuno ci avrebbe più fatto lavorare dopo quello che era successo. Non disse mai esplicitamente che lui si sarebbe assicurato che nessuno ci assumesse più in città. Fu molto accorto. Si limitò ad insinuare che nessuno ci avrebbe più fatto lavorare se non lo avessimo compiaciuto".

Joss Whedon, fino ad ora, non ha ribattuto alle accuse a lui rivolte dai due ex collaboratori.

Luglio 2020 - Le accuse riportate dalla Crawford e da Pruitt sui comportamenti scorretti dello showrunner di Buffy non sono, ancora una volta, isolate. In un episodio del podcast Inside of You with Michael Rosenbaum James Marsters, interprete di Spike in Buffy, ha spiegato come Whedon - che aveva introdotto nella serie il suo personaggio di cui voleva originariamente fare solo uno dei tanti antagonisti di passaggio - non fosse affatto contento della crescente popolarità di Spike, ricordando un particolar incidence:

"Ricordo che mi bloccò contro un muro, un giorno, e mi disse in faccia: 'Non mi interessa quanto tu sia popolare, ragazzino, sei morto. Hai capito? Morto. Morto!'."

Marsters ha proseguito il suo racconto confermando a Rosenbaum come Whedon non stesse affatto scherzando, come la situazione fosse molto tesa in quel momento e come al tempo lo avesse giustificato perché la sua inaspettata popolarità lo stava spingendo a cambiare radicalmente i suoi piani per lo show. Alla luce delle accuse rivolte all'autore e regista, tuttavia, la sua opinione è ambiata, perché ha cominciato a vedere nelle reazioni di Whedon un pattern ed un genere di comportamento che oggi non è più tollerato nell'industria, a differenza di quanto avveniva ai tempi di Buffy.

Cosa ne pensate delle accuse rivolte a Joss Whedon? Fatecelo sapere nei commenti!

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