Operazione coraggiosa o suicida? L’enigma commerciale di Joker: Folie À Deux
Il sequel di Joker cambia genere e si trasforma in un musical con Lady Gaga, ma potrebbe allontanare il grande pubblico
Qualche settimana fa, nella nostra recensione da Venezia, avevamo espresso preoccupazione per un possibile insuccesso commerciale di Joker: Folie à Deux, seguito del campione d’incassi Joker (2019), che aveva segnato la storia del cinema vincendo il Leone d’oro e contemporaneamente conquistando il pubblico mainstream. Ora, con l'uscita imminente, analizziamo meglio perché questo nuovo capitolo potrebbe non ripetere il successo del primo capitolo, confermandosi come un'operazione decisamente coraggiosa per uno studio film.
L’altro motivo di preoccupazione è stata la notizia, inizialmente considerata solo una voce, che il film sarebbe stato un musical. Il genere, di per sé, non sempre garantisce un successo commerciale: per ogni La la land e Wonka c’è un West Side Story o Il colore viola che non hanno raggiunto il pubblico atteso. Inoltre, un musical sembrava in forte contrasto con lo stile crudo e realistico da thriller urbano anni ‘70 che aveva contribuito al successo Joker. Nonostante questo, l’attesa per il film rimaneva – ed è tuttora - altissima, forse perfino aumentata dalla curiosità di vedere come Todd Phillips avrebbe agestito questo salto di genere così inaspettato.
È stata proprio l'anteprima veneziana a sollevare i dubbi più seri sulle prospettive di commerciali di Folie à Deux. Nonostante i dati economici possao influire, la verità è che il destino di un film dipende principalmente dal passaparola generato dal pubblico. Ed è qui che sorgono i maggiori interrogativi: non è tanto la tiepida accoglienza della critica veneziana, dato che anche Joker nel 2019 fu accolto con riserve, ma riuscì comunque a conquistare un pubblico vastissimo. Il vero problema di Folie à Deux risiede nella sua struttura narrativa e nel suo approccio al racconto.
In Joker, il personaggio di Arthur riusciva a conquistare l’empatia dello spettatore, facendolo soffrire e tifare per lui, fino al finale tragico. Questa dinamica era chiara e immediata. In Folie à Deux, invece, tutto appare più disorientante: le motivazioni di Arthur sono meno chiare, la sua relazione con Harley Quinn più abbozzata e manca (a tratti sembra quasi volutamente) un legame emotivo che permetta allo spettatore di identificarsi con i personaggi. Inoltre, il film cambia spesso tono, passando da thriller a musical e a film processuale, senza mai stabilizzarsi su uno di questi generi.
La sfida è anche rappresentata dalla gestione della componente musicale. I realizzatori hanno optato per un jukebox musical, utilizzando canzoni preesistenti, senza creare una colonna sonora originale che potesse generare una hit come Shallow per A Star Is Born. Inoltre, i brani scelti provengono quasi esclusivamente da musical della Hollywood classica (anni ’30-’50), limitando il potenziale impatto commerciale che potrebbero avere canzoni più conosciute o recenti come faceva ad esempio Moulin Rouge!.
Ciò non significa, comunque, che Joker: Folie à Deux non possa incassare cifre importanti, soprattutto nel suo primo weekend. Ma per blockbuster come questo il passaparola è importantissimo: sarà quindi fondamentale vedere la reazione del pubblico al grande azzardo di Todd Phillips.