Joker 2: disastro annunciato? I retroscena di un progetto incontrollabile ma inevitabile

E intanto si scopre che Christopher Nolan si oppose al finale originale di Joker

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Dopo il disastroso weekend d'esordio di Joker: Folie à Deux, sono l'Hollywood Reporter e Puck News a ricostruire cosa ha fatto deragliare quello che inizialmente doveva essere un successo assicurato e che ora David Zaslav dovrà trovare il modo di spiegare agli azionisti di Warner Bros. Discovery alla presentazione dei prossimi dati trimestrali.

Un sequel inevitabile

L'origine di tutto è il successo totalmente inaspettato di Joker, che nel 2019 non solo vinse il Leone d'Oro ma incassò oltre un miliardo di dollari in tutto il mondo, generando profitti impensabili grazie a un budget molto ridotto. Il film era stato realizzato da Todd Phillips quasi in sordina, ed è esploso tra le mani della vecchia gestione della Warner Bros.: Toby Emmerich si trovò quindi a dare il via libera a un sequel, convincendo Phillips e Joaquin Phoenix a tornare al lavoro con un compenso da 20 milioni di dollari ciascuno. I due, inizialmente, non avevano alcuna intenzione di realizzare un seguito, e a un certo punto hanno proposto di realizzare invece un musical per Broadway.

All'inizio di giugno del 2021, Mike De Luca e Pam Abdy hanno preso le redini dello studio cinematografico (nel frattempo Warner aveva cambiato gestione ed era diventata Warner Bros. Discovery, ennesimo cambio di casacca nel giro di pochi anni) e una delle loro prime decisioni è stata tirare dritto sul progetto, nonostante il budget fosse lievitato dai 55 milioni del primo film a ben 190 milioni di dollari (inclusi 12 milioni di compenso a Lady Gaga confermato proprio da loro). Almeno 30 milioni di dollari si sono aggiunti con la decisione immotivata di girare a Los Angeles anziché a Londra: pare che Zaslav abbia provato a chiedere a Phillips di rinunciare alle riprese in California (dove i costi di produzione sono più alti), e che per tutta risposta si sia sentito chiedere di... rinunciare al film.

Perché quindi non tirare il freno a mano? Sarebbe stata una scelta totalmente impopolare visto il successo del primo film, e la Warner arrivava da un periodo di grande impopolarità (il famigerato Project Popcorn) che aveva reso i rapporti con i talent molto tesi: scontentare uno dei pochi registi di grande successo con cui la major aveva mantenuto un contratto non era quindi un'opzione. Certo, stupisce che si sia deciso di non mitigare il rischio di un budget così colossale con degli accordi di co-finanziamento: il primo Joker era stato infatti co-finanziato da Village Roadshow e Bron, che però hanno partecipato del successo del film, il che potrebbe aver spinto la Warner a cercare di sfruttare a pieno il potenziale del sequel per fare cassa e coinvolgere unicamente Domain come partner.

Il final cut di Phillips e l'assenza di test screening

Per contro, come per il primo film Phillips ha preteso di avere il controllo completo della produzione e il final cut. Qualche giorno fa Puck ha svelato che non si sono svolti nemmeno test screening: l'obiettivo dichiarato sarebbe stato quello di evitare che trapelassero dettagli sulla trama, ma certo mostrare il film almeno a un pubblico di fan avrebbe mostrato con largo anticipo la reazione che ha condotto poi a un punteggio CinemaScore D. E se nel caso di Joker l'ex presidente di DC Films, Walter Hamada, venne coinvolto come produttore esecutivo, stavolta nessun membro dello studio è stato consultato, per via del cambio di dirigenza (le redini poi sono andate a Peter Safran e James Gunn, che si è affrettato a prendere le distanze dal progetto).

Christopher Nolan si oppose al finale originale del primo Joker

Secondo l'Hollywood Reporter il finale di Joker: Folie à Deux era molto simile al finale pensato originariamente per Joker: Arthur Fleck si sarebbe infatti dovuto incidere un sorriso sulle guance davanti alla folla di suoi sostenitori. All'epoca, Christopher Nolan lavorava ancora con la Warner Bros. e si oppose a quest'idea, sostenendo che questo gesto appartenesse solo al suo Joker (Heath Ledger). Con Nolan fuori dai giochi, Phillips ha deciso di riproporre questa conclusione nel sequel, affidando il momento di autolesionismo all'assassino di Arthur, che si incide il volto sullo sfondo mentre il protagonista muore.

Fonti / Puck THR
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