John Carpenter, i migliori film del regista: la nostra classifica

In occasione del suo compleanno, mettiamo in ordine tutti i film di John Carpenter dall’un po’ meno bello fino al migliore

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John Carpenter ha appena celebrato il suo settantacinquesimo compleanno, festeggiando con ogni probabilità davanti a una TV gigantesca con attaccata una PlayStation 5. Come ogni anno vorremmo poterlo abbracciare e fargli gli auguri di persona, e ringraziarlo per tutto quello che ha fatto per il cinema e le nostre vite. Ma come ogni anno Carpenter non ci ha risposto, troppo impegnato a fraggare per perdere tempo con dei fanboy. Ma noi non ci arrendiamo, e come ogni anno troviamo un altro modo per lodarlo e rendergli grazie. Quest’anno tocca al classico dei classici: la classifica completa dei suoi film, da quello un po’ meno bello su su fino al migliore.

Non crediate che sia stato facile! John Carpenter non è solo uno dei registi più longevi in circolazione (per quanto non particolarmente prolifico), ma anche uno dei più, perdonateci il termine, performanti. Ha mantenuto una media qualitativa altissima nel corso di cinquant’anni di carriera, ha rivoluzionato e reinventato l’horror e non solo, non ha sostanzialmente mai sbagliato un film e soprattutto conta in curriculum una quantità esorbitante di capolavori, di quelli talmente belli che è difficile decidere quale sia effettivamente il più bello. Ci abbiamo provato, ma non ce ne vogliate: almeno le prime sei posizioni potrebbero essere scambiate come preferite, e la classifica andrebbe bene comunque.

PS: per semplicità abbiamo escluso i cortometraggi, i film per la TV (quello su Elvis con Kurt Russell e Body Bags, co-diretto insieme a Tobe Hooper) e i due episodi di Masters of Horror: Cigarette Burns in particolare sarebbe finito in top 5 senza fatica.

The Ward

Sentite, da qualche parte bisogna pur partire, no? The Ward è (per ora) l’ultimo film per il cinema di John Carpenter, ed è di gran lunga quello più svogliato della sua carriera. Qualche bella idea, qualche bel momento ma tutto sommato dimenticabile.

Avventure di un uomo invisibile

Al tempo fece grande sensazione soprattutto per i notevolissimi effetti speciali, ma al di là di questo il film con Chevy Chase e Daryl Hannah è troppo banale e sempliciotto per lasciare davvero il segno.

Starman

Discreta fantascienza a budget tutto sommato rispettabile, un po’ affossata dall’idea di Carpenter di puntare tutto (o comunque molto) sulla romance tra Jeff Bridges e Karen Allen.

Vampires

È un western con i vampiri e un cacciatore di vampiri mandato dal Vaticano: una mezza assurdità nella quale però Carpenter mette tutta l’energia necessaria a elevarlo quel tanto che basta a renderlo il primo film veramente indimenticabile di questa classifica.

Fantasmi da Marte

Ancora western (erano gli anni buoni per Carpenter), questa volta nello spazio: è la cosa più vicina a un film su Doom che sia mai stata fatta, e andrebbe rivalutato. Anzi, lo faremo presto.

Dark Star

Ha tutti gli ovvi problemi legati al suo essere un progetto studentesco trasformato in lungometraggio e realizzato con quattro soldi, ma è anche un’assurda parodia di 2001 deliziosamente vintage e che, come dicono i giovani, fa spaccare dalle risate.

Villaggio dei dannati

L’ultimo film di Christopher Reeve prima della paralisi, commette il peccato originale di non essere bello quanto potrebbe visti i presupposti e la potenza immediata del suo immaginario (bambini posseduti con gli occhi rossi). Se riuscite a passare sopra a questo problema, è molto più valido di quanto l’avesse dipinto la critica all’epoca.

Fuga da Los Angeles

Era probabilmente impossibile fare un sequel di Fuga da New York senza rovinare tutto. Fuga da Los Angeles se ne rende conto e decide quindi di virare dalla satira alla parodia, dal western urbano all’action estremamente camp. Il risultato venne accolto con pernacchie per via del paragone con il primo, ma ora che sono passati quasi vent’anni potrebbe essere arrivato il momento di rivalutarlo.

Distretto 13 – Le brigate della morte

Violento, brutale, lontanissimo dalle atmosfere del precedente Dark Star, Distretto 13 è il biglietto da visita che Carpenter presentò a Hollywood e che lo portò prima al successo indipendente, poi al salto con una major, e infine a tutto quello che gli è successo dopo il flop di La cosa. A riguardarlo oggi, l’unica cosa che sorprende è come mai Hollywood non gli abbia dato immediatamente tutti i soldi del mondo per girare tutto quello che voleva.

Fog

Bello, bellissimo, soprattutto se vi piace il mare. Ve ne avevamo parlato qui.

Christine – La macchina infernale

Il fatto che non sia riuscito a trovare posto nella nostra classifica dei migliori film tratti da Stephen King ci conferma che l’idea che i film tratti da Stephen King facciano mediamente schifo è solo un mito.

Il signore del male

L’ultimo film di questa classifica al quale volendo si possono fare un po’ di pulci: in questo caso, il fatto che sia il meno efficace della cosiddetta “trilogia della follia”. Parliamo comunque di un film che, come dice la critica intellettuale, avercene.

Il seme della follia

Da qui in avanti vale tutto. Per esempio, potreste chiedervi come mai Il seme della follia sia così in basso: la storia di Sutter Cane, di John Trent e dell’apocalisse con i tentacoli è uno dei più grandi film lovecraftiani mai fatti pur non essendo tratto da Lovecraft (e pur guardando anche a Stephen King). Ha il solo problema della compagnia, per esempio…

Essi vivono

… si può pensare di spostare più in basso di così Essi vivono? Al contrario, forse meriterebbe di stare più in alto, considerando che contiene tra l’altro una delle più grandi risse della storia del cinema. Ve ne avevamo parlato qui.

Halloween

C’è l’horror prima di Halloween, e c’è l’horror dopo Halloween, e tanto basta. Ne avevamo parlato tra l’altro qui, definendolo “il Via col vento del cinema horror”.

Grosso guaio a Chinatown

Un fantasy action in cui il protagonista sbruffone è in realtà un incapace e passa tutto il film a prendere mazzate, e le vere star sono i presunti personaggi secondari che sconfiggono il male a colpi di arti marziali. Divertentissimo e impossibile da non amare, Grosso guaio è anche un film profondamente sovversivo (e infatti al tempo poca gente lo capì davvero).

1997 – Fuga da New York

Boh, ma l’avete visto? Serve aggiungere qualcosa? Ne avevamo parlato qui.

La cosa

Un po’ perché è la scelta più facile, un po’ perché ci piace l’idea di premiarlo un’altra volta dopo che al tempo della sua uscita fu un flop colossale (per colpa di E.T.), non potevamo che mettere in cima alla classifica La cosa, il miglior film sul non fidarsi del prossimo che sia mai stato fatto. Ne avevamo parlato qui, con una certa paranoia.

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