James Marsters sulla scena di Buffy che gli è costata anni di analisi

Ospite di un podcast, James Marsters ha raccontato di aver iniziato ad andare in analisi a causa di Buffy l'ammazzavampiri...

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Ospite di Inside of You, l'ormai noto podcast di Michael Rosenbaum, James Marsters (Spike in Buffy l'Ammazzavampiri) parlando del suo difficile rapporto con la madre, ha raccontato al conduttore che ha cominciato ad andare in analisi proprio a causa di Buffy l'Ammazzavampiri.
A partire dal minuto 17:00 del video si può sentire Marsters dichiarare letteralmente come la serie lo abbia "devastato".

Il trauma vissuto da James Marsters

Alla richiesta di spiegazioni di Rosenbaum, l'attore ha proseguito:

"C'era una scena in cui Buffy lascia il mio personaggio e io vado da lei e l'aggredisco e lei mi sbatte contro un muro. È una scena problematica per molte delle persone che amano lo show e rappresenta il giorno professionale più buio della mia vita. Una delle ragioni per cui Buffy funzionava così bene, dipendeva anche dal fatto che agli autori veniva chiesto di condividere il peggiore giorno della loro vita, il giorno di cui non parlavano, il loro segreto più oscuro, quello che li teneva svegli la notte, quando avevano ferito qualcuno o erano stati feriti da qualcuno o avevano commesso un grave errore di qualche natura e di adattarlo alla serie e condividerlo con tutti. Quindi non era una serie in cui un gruppo di autori diceva alle persone come vivere la loro vita e quale fosse la 'morale della storia', ma piuttosto un gruppo di essere umani che dicevano: 'Hey, questa cosa mi ha ferito e questo è stato un momento difficile della mia vita, qualcuno ha avuto la stessa esperienza?', e per questo credo che fosse tanto amato.
Una delle autrici ebbe questa idea, perché in college aveva rotto con un ragazzo ed era andata a casa del suo ex pensando che se avessero fatto l'amore si sarebbe sistemato tutto e si impose quasi con il suo ex, tanto che lui dovette farla uscire forzatamente di casa e condivise come quello fosse uno dei ricordi più dolorosi che avesse di quel periodo della sua vita.
E pensarono che, dato che Buffy era una supereorina, che potessero invertire i sessi delle persone che avrebbero vissuto questa esperienza, dato che Buffy era in grado di difendersi molto facilmente e che avrebbero quindi potuto far fare ad un uomo ciò che l'autrice aveva fatto al suo ex e che l'effetto sarebbe stato lo stesso.
Io ne parlai con loro suggerendo che, con ciò che raccontavamo, facevamo vivere indirettamente delle sperienze al nostro pubblico attraverso quelle dei personaggi che interpretavamo, dando loro la prossimità di vivere attraverso i loro occhi, nella speranza che chi guarda Buffy si identifichi con Buffy. [...] Ma chi guarda Buffy e si identifica in Buffy e non è un supereroe, quindi Spike avrebbe fatto questa cosa ad ogni membro del pubblico che avrebbe avuto diverse reazioni".

Michael Rosenbaum: "Non volevi farlo".

"No, non mi piacciono le scene in cui si vedono predatori sessuali o nulla che abbia a che fare con queste cose, non faccio provini per cose del genere, se c'è un film con materiale di questo tipo non lo guardo, se mi ci imbatto in TV devo spengerla prima che la sfondi. Ho una reazione viscerale a queste cose. Ma avevo un contratto che mi imponeva di farlo, non potevo dire di no. Ricordo di essere arrivato sul set e che avevo un problema fisico per alcuni stunt che avevo fatto, come un nervo che mi si accavallasse all'improvviso , bloccandomi, e lo ha fatto proprio in quel momento emettendo quasi il suono di uno sparo e sono collassato a terra. Una scena tipo 'Ciao Buffy' e CRAK!"

Michael Rosenbaum: "Sono andati tutti nel panico?"

"Sì, mi hanno chiesto se andasse tutto bene ed ho risposto che ero molto teso. E poi abbiamo girato la scena ed è stato infernale. È stato il mio personale inferno".

Michael Rosenbaum: "È stato infernale anche perché pensavi che questa cosa avrebbe finito per far detestare al pubblico il tuo personaggio?"

"Non ci ho pensato al momento. Non volevo fare quello che stavo facendo a Sarah [Michelle Gellar]. Quando giri una scena, per farla funzionare ti deve sembrare autentica, perché non vuoi assolutamente, come se non bastasse, che venga pure male. Così giravo la scena e poi mi allontanavo mettendomi in posizione fetale sul pavimento".

Michael Rosenbaum: "Oh mio Dio, Sarah è venuta a chiederti se stavi bene?"

"Sì, erano tutti preoccupati. Ed era giusto così, non stavo bene".

Michael Rosenbaum: "Stavi facendo qualcosa contro la tua volontà".

"Assolutamente. La cosa buona è che ho trovato un ottimo terapista che, partendo da quell'esperienza, mi ha portato poi ad affrontare molte altre cose".

Nella scena incriminata, che appare nell'episodio 19 della 6^ stagione di Buffy, intitolato Seeing Red ed andato in onda a maggio del 2002 negli Stati Uniti, si vede la protagonista respingere Spike, il suo ex amante vampiro, che cerca di imporsi fisicamente su di lei per convincerla che prova ancora qualcosa per lui.

L'opinione di Sarah Michelle Gellar sulla 6^ stagione

La stessa Sarah Michelle Gellar, d'altronde, aveva ammesso di non essere affatto una fan della 6^ stagione della serie, spiegando come anche Buffy l'Ammazzavampiri, come ogni teen drama che passi dal racconto dell'adolescenza a quello della vita adulta, abbia avuto diversi problemi durante questa transizione e che per lei il finale perfetto era quello della 5^ stagione, in cui Buffy si sacrificava per salvare il mondo, realizzando che la morte era il suo dono.

In un'intervista con Vogue risalente al 2023, poi, l'attrice aveva ammesso di non aver guardato le ultime due stagioni della serie nemmeno con i propri figli, parlando proprio della difficile relazione della cacciatrice con il personaggio di Spike (James Marsters):

"Se è qualcosa che mi chiederanno di fare quando saranno più grandi, ovviamente non li fermerò. Quando abbiamo iniziato a guardare la serie, mia figlia aveva 10 anni e mio figlio 7, e non era appropriato. Non era qualcosa di cui volevo parlare con loro. Se fosse stata un'altra serie, avrei detto semplicemente: "Non la dovreste guardare".
Anche di recente, quando ho visto degli spezzoni, li ho riguardati per assicurarmi di ricordare le cose nella maniera corretta. E poi rivedi quella scena con Spike e Buffy e pensi "Non è possibile". Per me, non era quello il tema della serie. Non mi è piaciuto girare la 6^ stagione. Non mi è piaciuto guardare la 6^ stagione. Non era il cuore di ciò che era quello show, almeno per me. Capisco attraversare una fase oscura o l'essere turbati, ma persino quando ha ucciso la persona che amava il personaggio non era stato così oscuro. Non faceva per me."

Le responsabilità di Joss Whedon

Tutto è cominciato con un divorzio e con un articolo nel 2017 in cui l'ex moglie di Joss Whedon, Kai Cole, ha accusato il marito su The Wrap di essere un "ipocrita che predica ideali femministi" e di averla ripetutamente tradita.
I primi a parlare del comportamento "volgare, violento, poco professionale e completamente inaccettabile" dell'autore e regista sul set, furono poi Ray Fisher e Gal Gadot, ai quali si unì Charisma Carpenter, che ha interpretato il ruolo Cordelia in Buffy l'Ammazzavampiri e nella serie spin-off Angel, la quale accusò Whedon di avere una "storia di crudeltà occasionale", sottolineando come, dopo essere rimasta incinta durante le riprese di Angel, il creatore della serie le avesse dato della "grassa" ed avesse convocato i suoi colleghi in ufficio per chiederle davanti a tutti se fosse davvero intenzionata a continuare a recitare nello show, per poi eliminare il suo personaggio dalla serie (in una maniera che ancora è fortemente criticata dai fan di Angel) subito dopo aver partorito.

Dopo il suo personale J'accuse, la Carpenter ricevette parole di supporto sia da Sarah Michelle Gellar che da David Boreanaz.

Tra i vari incidenti, inoltre, la costumista di Buffy, Cynthia Bergstrom, ne ha ricordato uno accaduto durante le riprese della quinta stagione. Nell'episodio 5x18 della serie, intitolato Intervention, Spike fa creare una versione robot della Cacciatrice, Buffybot e la protagonista della serie e Whedon non erano d'accordo su cosa avrebbe dovuto indossare, perché Whedon voleva una versione sexy del personaggio, mentre la Gellar era contraria. Quando la Bergstrom provò diverse costumi con lui, presentando molteplici opzioni a Whedon quest'ultimo si dimostrò particolarmente frustrato, fino ad arrivare a farle male stringendole il braccio con forza quando lei lo esortò a prendere una decisione.

Oltre a ciò Whedon è stato accusato di scrivere note particolarmente maligne sui copioni delle autrici che collaboravano con lui, di creare un'atmosfera tesa sui suoi set, di essere stato verbalmente violento con il cast e la troupe in più occasioni, di promuovere un eccessivo culto della personalità (ovviamente la sua!) e di aver avuto relazioni inappropriate con molte delle giovani attrici che avevano lavorato con lui. Relazioni che lui stesso confermò in una lunga intervista su Vulture, in cui disse di essersi sentito "in dovere" di andare a letto con loro e di essersi sentito "impotente" di fronte a queste donne alle quali non avrebbe potuto o saputo resistere.
Sul set di Buffy sarebbe persino esistita una regola per cui Whedon non poteva essere lasciato solo con Michelle Trachtenberg (Dawn Summers), allora sedicenne, così come dichiarato da una fonte con conoscenza diretta della produzione, che affermò che si cercava sempre di impedire ai due di stare da soli "a causa di uno scambio verbale inappropriato tra lui e Trachtenberg".

Insomma, Whedon, proprio come assicurato per prima dalla sua ex moglie, avrebbe sempre creato un ambiente tossico sui set in cui ha lavorato e dal momento in cui anche i nomi di maggior rilievo di Hollywood cominciarono a parlare del suo comportamento scorretto la sua reputazione venne irrimediabilmente compromessa, fino ad essere cancellato da Hollywood. Non sorprende quindi, che nonostante la reazione viscerale di Marsters a quella particolare scena, non sia stato fatto nulla per venirgli incontro.

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