La settimana d’oro di James Gunn: che conseguenze potrebbe avere questa incredibile rinascita?

James Gunn è stato il protagonista indiscusso di questa settimana di cinema. Immaginiamo cosa potrebbe succedere in futuro per i cinecomic

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James Gunn, sotto attacco per dei vecchi controversi tweet, veniva licenziato dalla Marvel nel 2018 innescando una serie di eventi concatenati che hanno portato a una delle storie di caduta e rinascita più assurde di Hollywood. Il regista dei Guardiani della Galassia era in pole position per diventare il braccio destro di Kevin Feige. Con l’universo Marvel in continua espansione, Gunn avrebbe dovuto concludere la sua trilogia e supervisionare la parte cosmica dell’MCU. 

Mentre l’intera squadra della casa delle idee si stringeva attorno al regista, la cui carriera sembrava definitivamente terminata sotto il peso di un clima politico di caccia alle streghe. In quel momento, non troppo a sorpresa, si fece avanti la Warner Bros. la regia di The Suicide Squad fu un importante ancora di salvezza per entrambi: un regista che aveva bisogno di ripartire e uno studio in crisi creativa. Questo portò James Gunn a diventare una preziosa figura ai confini tra i due studi e la Warner Bros a valorizzare il più possibile questa occasione d’oro della "campagna acquisti”.

Il mondo DC è in fase di ricostruzione. Il nuovo gruppo Warner Bros. Discovery con a capo David Zaslav, sta attraversando mesi di decisioni difficili e di riassetto aziendale. Una di queste è la cancellazione di Batgirl e la strategia attendista per quanto riguarda il film di The Flash. Due situazioni difficili da gestire che hanno messo in allarme i fan costringendo lo studio a centellinare notizie buone (il ritorno di Superman) insieme alle cattive (ulteriori tagli).

Così, mentre The Rock con il suo Black Adam ha cercato di cambiare la “gerarchia di potere nell’universo DC” ecco che è arrivato un reale cambiamento. La promozione di James Gunn a capo della neonata divisione DC Studios arriva non del tutto inaspettata. È più sorprendente semmai la strategia di far condividere il trono. 

Accanto a lui ci sarà Peter Safran, produttore di molti film di James Wan, un altro regista caro alla DC, e molto vicino nella carriera cinematografica di Gunn. I due hanno co prodotto la webserie James Gunn's PG Porn, The Specials, The Belko Experiment e hanno lavorato insieme su The Suicide Squad e la serie TV Peacemaker.

Una lenta rinascita, completata in una settimana per James Gunn

È stata una settimana incredibile per James Gunn. Oltre alla promozione a capo della divisione film e animazione della DC c’è stato anche il suo trionfale ritorno in Marvel con la pubblicazione del trailer di The Guardians of the Galaxy Holiday Special, lo speciale natalizio dei Guardiani della Galassia che arriverà presto su Disney Plus. Il mediometraggio, anticiperà l’arrivo dei Guardiani della Galassia volume 3, su cui il regista sarà ancora impegnato per un bel po’ (come ha ricordato anche Kevin Feige). Inizia così una campagna promozionale lunga, che rimetterà il gruppo al centro dell’attenzione fino all’uscita.

L’uomo del momento, nello stesso momento, per due studi concorrenti. Archiviata quindi la parentesi del licenziamento, si può dire che James Gunn sia definitivamente rinato.

Non sfugge l’ironia della cosa: la ricerca del Kevin Feige della DC si è conclusa andando proprio a pescare l’autore che più ha incarnato il “metodo Marvel Studios”. Un regista minore e di culto, che proveniva dagli irriverenti film Troma. Una fusione rischiosa con il mondo dei cinecomic, ma una delle scommesse Marvel più riuscite. Il suo lavoro è sorprendentemente bilanciassimo tra le esigenze del mercato e la forza autoriale. Una voce nuova e inaspettata, che ha influenzato le tendenze del genere. 

Per questo motivo James Gunn è per la DC uno stacco netto rispetto all’approccio solenne e celebrativo di Zack Snyder e Christopher Nolan (che inizialmente contribuì alla nascita di quell’universo come produttore). Battitore libero, incarna un approccio dal basso che mette al centro la creatività e la libertà di dissacrare. Che siano i Guardiani della Galassia che rapiscono Kevin Bacon o che si tratti di impostare i prossimi quattro anni di storie (questa la durata del suo contratto), il nome di James Gunn sa di sperimentazione.

Per fare un Kevin Feige servono almeno due creativi. Raddoppiare le cariche è una mossa brillante da parte di Warner Bros. Discovery. Perché dà libertà al regista di occuparsi della parte di storytelling, delegando a Peter Safran la parte produttiva, più in linea con le sue competenze.

Ironia della sorte, a supervisionare i film DC sarà proprio Alan Horn, ex presidente dei Walt Disney Studios; colui che ordinò il licenziamento di Gunn.

Cosa può portare James Gunn alla DC?

Per capire cosa possa dare la sua presenza all’universo DC, bisogna capire anche quali siano le esigenze dello studio. Sicuramente c’è urgente bisogno di una riorganizzazione narrativa. Serve chiarezza (quanti Batman ci sono in giro in questo momento?) e una visione a lungo termine da comunicare ai fan. Un progetto narrativo, artistico, di tono e di trama, a cui aderire.

Quando abbiamo intervistato James Gunn ai tempi della promozione di The Suicide Squad gli abbiamo chiesto cosa apprezzasse dei Marvel Studios e dei film DC. Nella risposta, molto cauta, ha spiegato che entrambi gli studi rispecchiano i fattori di successo dei rispettivi fumetti. La casa delle idee trova il suo valore dalla continuità, mentre la “Distinta Concorrenza” brilla negli one-shot e nelle storie autoconclusive.

È abbastanza improbabile però che tutto questo continui senza cambiamenti, con James Gunn al comando creativo. La Warner Bros. Discovery ha bisogno di discontinuità, di ripartire con freschezza. Un progetto sul lungo periodo che leghi i film serve. Forse la continuità non è la soluzione a tutti i problemi, ma perché non far sperimentare anche ai fan DC un universo di storie compatto e pronto a espandersi rapidamente? In fondo è quello che da anni si chiede, anche con campagne mediaticamente importanti. La richiesta di ritornare sui passi di Zack Snyder non va solo interpretata come una difesa del regista, ma anche come un auspicio di coerenza.

Spostare i riflettori su altri supereroi

Quello che può cambiare è il parco di personaggi da cui attingere. L’indubbio talento di James Gunn nel pescare personaggi minori e portarli al grande pubblico, se utilizzato a dovere, è una risorsa che può garantire gambe lunghe alla saga. Negli anni precedenti c’è stata una grande prudenza nell’introdurre nuovi supereroi. Si è andati sui pesi massimi per costruire la Justice League e successi commerciali “sicuri”. Batman e Superman (insieme a Joker) sono figure che cinematograficamente hanno già una storia ampia. Hanno anche una forte capacità di trascinare le trame e di catalizzarle. Diversificare è però il miglior modo per crescere, attenuando il rischio che un film sbagliato faccia crollare l’intero impianto. 

Serve però anche riconoscibilità. Oggi la divisione tra supereroi oscuri e quelli solari non ha più molto senso. Entrambe le case hanno sperimentato un ampio range di atmosfere con successi e fallimenti da ambedue le parti. Persino Henry Cavill ha ammesso di non vedere l’ora di interpretare un Superman gioioso

Quello che ci si può aspettare è probabilmente un umorismo più duro e greve di quello dei rivali, in linea con quello di The Suicide Squad. Allo stesso modo dovrà esserci un lavoro di fino sui pubblici specifici. Dalla fase 1 alla fase 3 la Marvel ha cercato di aprire i suoi film al pubblico già vasto possibile (richiudendolo poi con gli ultimi, divisivi, titoli). La DC può continuare a lavorare ancora di più su fasce di appassionati molto specifiche, rinunciando a prodotti “ampi”, ma un po’ generici, come Black Adam e spingendo su storie dalla grande personalità (come fatto con The Peacemaker).

Il problema Ezra Miller e dei film eliminati

Sin dal primo giorno di insediamento, James Gunn e Peter Safran dovranno prendere delle importanti decisioni operative. Resta infatti in listino il problematico The Flash. Un kolossal su cui la Warner Bros. ha più volte fatto intendere di credere fortemente, ma che è stato colpito dalle azioni criminali dell’attore Ezra Miller.

Probabile però che gran parte delle decisioni siano già state prese ancora prima dell’arrivo dei nuovi dirigenti. I recenti tagli alle produzioni hanno lasciato il terreno sufficientemente sgombro per una ripartenza (quasi) da zero, ma una fan base inquieta e in attesa di risposte.

L’impegno congiunto tra Marvel e DC per James Gunn è parecchio impegnativo, dato che nei prossimi mesi dovrà curare la post produzione dei Guardiani della Galassia volume 3 e seguirne la promozione stampa. Senza dubbio riceverà molte domande sul suo -provvisorio- doppio incarico prima dell’addio definitivo all’MCU. 

Un’incursione (per usare termini fumettistici) che potrebbe rivelarsi molto felice, per chi cerca buoni film e per la salute del genere supereroistico in generale. La rivalità tra le due case infatti è molto meno accesa di quello che i fan pensino, basta vedere anche le diverse strategie di business adottate da Disney e Warner Bros. Discovery. La concorrenza tra film dello stesso genere invece c’è e generalmente porta a positive conseguenze creative. E questo, James Gunn, lo ripete da sempre e non ha perso l’occasione di ribadirlo anche dopo la sua promozione. 

Osservando la vicinanza storica, mai così intersecata, tra la dirigenza dei due studi i fan non hanno perso tempo e hanno già iniziato a sognare. È nata addirittura la speranza in un crossover tra le due case. Un sogno proibito e attualmente francamente impossibile e illogico. In questa fase sarebbe più di inciampo che di giovamento. Ma, forse, non è un sogno non infondato come un tempo.

E voi cosa vi aspettate da James Gunn nei prossimi mesi? Fatecelo sapere commentando sui nostri canali social o venendoci a trovare su Twitch!

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