Jake Gyllenhaal parla di Prince of Persia

Jake Gyllenhaal parla di Prince of Persia: Le Sabbie del Tempo e racconta la sua esperienza sul set del kolossal: imparare il parkour, allenarsi molto e... parlare correttamente!

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Fonte: comingsoon.net

Durante la propria visita al set di Prince of Persia: le Sabbie del Tempo, ComingSoon.net ha avuto modo di intervistare il protagonista Jake Gyllenhaal, che nel film interpreta Dastan. Ecco i punti salienti dell'intervista:

Cosa ti ha convinto maggiormente di questo franchise per accettare la parte?
Penso dipenda solo dal lato personale, era un ruolo totalmente diverso da tutto quello che avevo interpretato finora, e un film totalmente diverso da quello che ci si aspetta che io faccia, che alla fine volevo proprio farlo. Quando ne parlai con Mike Newell, mi accorsi che non si trattava di un adattamento di un videogame come tutti gli altri. Era una storia epica e colossale. Una storia classica, emozionante e realistica e infarcita di folli colpi di scena. Sembra I Soliti Sospetti, dal punto di vista della storia, e questo me l'ha resa intrigante. Inoltre, ritengo che questo genere di film vada realizzato al meglio possibile, e Jerry Bruckheimer è un maestro da questo punto di vista.

Avevi mai giocato al videogame? Ti senti qualche sorta di responsabilità sulle spalle a interpretare un personaggio cos' iconico?
Sento una grande responsabilità, perché penso che il principe nei videogame abbia una sua personalità e una sua storia. Penso molto al personaggio del videogame, come attore, e cerco di inserire la sua espressività nel personaggio. Ho interpretato molti personaggi reali nella mia vita. A dire il vero, c'è la stessa pressione a interpretare personaggi reali e personaggi fittizi dei videogame, il che suona strano. Comunque sì, ho giocato al videogame molte volte quando ero piccolo, e conosco il gioco nella sua versione simil-Atari.

Come hai lavorato per sviluppare il personaggio, o realizzarne uno tutto tuo?
La cosa più importante, per me, è sempre recitare contro quello che c'è già. Lo sviluppo del personaggio è stato principalmente fisico, in un primo momento: dovevo essere in forma e imparare il Parkour, a dare di spada e diventare un guerriero. Una volta fatto questo percorso, metà del lavoro era fatto. Poi ho imparato l'accento inglese, e la cosa è difficile perché sul set dovevo mantenere un accento corretto, molto raramente svelavo il mio reale accento californiano. Tutte cose del genere. Potrei tirarmela e dire altre cose, ma in realtà è stato un processo a strati, e questi sono alcuni di quegli strati.

Abbiamo saputo che hai dovuto allenarti tantissimo, puoi parlarci di questa fase?
Ci sono un mucchio di battute che potrei fare! Abbiamo solo dieci minuti? In pratica, mi sono allenato tantissimo, correndo molto, facendo ginnastica e praticando diversi tipi di sport. Il personaggio è basato su un videogame, quindi deve essere molto agile in diversi modi, i combattimenti non sono nello stile di un gladiatore: Dastan deve saltare da un muro all'altro, arrampicarsi, correre sui muri e così via. Simulavo tutte queste cose nel mio allenamento, così il mio allenatore mi diceva "Sarebbe un'ottima idea se salissi su quel muro", e io lo facevo.

Qual è stata la cosa più divertente da fare nel girare un film come questo? Le battaglie? La corsa su un cavallo sotto il solleone?
[ride] La parte migliore di un film come questo è che puoi essere un bambino. Girare questo film è stato come giocare come quando ero un bambino: "io sono lui, tu sei lui, e combattiamo!". Lo facevamo tutti i giorni. [ride] Quindi la parte migliore, per me, è stato combattere in diversi modi, e farlo inserendoci dell'umorismo e della recitazione, cosa che trovavo difficile. Ammiro molto chi riesce a inserire la propria performance durante un combattimento. E' come masticare una gomma e camminare allo stesso tempo: è molto difficile per gli attori! (ridono) Inoltre, a me piace il caldo, e penso che il Marocco fosse surreale. Giravamo come se stessimo realizzando un film indipendente. Continuavamo a spostarci, cambiavamo luogo di continuo.

(...) Pensi che girerai un secondo o un terzo episodio se questo film andrà bene al botteghino?
Sì, la verità è che dopo aver realizzato questo film sarà dura tornare ad altri generi. Girare film in scala più ridotta significa mettersi in una mentalità diversa, quando giri un kolossal come questo c'è una sorta di eccitazione, ogni giorno, quasi infettiva. Ci sono giorni in cui sei terribilmente stanco, e dici a quelli che ti stanno intorno "sono esausto, dovrò riposarmi dopo questo film", e gli altri ti rispondono: "ti riposerai due settimane, e poi ne vorrai fare un altro come questo!" Insomma, sono pronto a qualsiasi cosa arrivi per me.

Diretto da Mike Newell,Prince of Persia: le Sabbie del Tempo uscirà il 28 maggio 2010.

trovate tutte le informazioni sul cast, la trama, le foto, i video e le locandine nella nostra scheda del film.

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