La formula segreta di Ivan Reitman

Aveva l'occhio da produttore Ivan Reitman, con quello ha perfezionato la commedia fantastica, con un occhio per gli attori unico

Critico e giornalista cinematografico


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Storie di canadesi. Ivan Reitman prima di arrivare ad Hollywood lavora in una radio in cui c’è pure Dan Aykroyd e produce Il demone sotto la pelle, l’esordio nel lungo di David Cronenberg. Lui in Canada ci era arrivato a 4 anni dalla (Ceco)Slovacchia con una famiglia ebrea sopravvissuta ai campi di concentramento e quell’atteggiamento da produttore sviluppato nei primi anni di lavoro gli sarebbe rimasto addosso per tutta una vita in cui sì è quasi sempre prodotto i propri film, oltre ad averne prodotti moltissimi altrui. Il suo più grande successo, Ghostbusters, è stato esattamente questo: cinema da produttore accorto, tutto spunto, casting e troupe giusta, realizzato con grandissima mano e un occhio acuto al botteghino. Il cinema commerciale al suo meglio.

Reitman era entrato in contatto con quel mondo quando aveva prodotto Animal House, il film che faceva esordire al cinema in un ruolo importante John Belushi, all’epoca al terzo anno di Saturday Night Live. Aveva cavalcato subito quella nuova generazione di comici e, subito dopo Animal House, aveva girato in prima persona con John Candy, Bill Murray e Harold Ramis, Polpette, Stripes e poi finalmente Ghostbusters. Sono tutti tentativi, formule diverse, film a budget sempre maggiore in cui sperimentare cosa funziona di più, qual è la dimensione della commedia perfetta per gli anni ‘80. E, seguendo l’onda di film Amblin, il gradimento sempre crescente del cinema fantastico, arriva finalmente l’idea di mettere insieme quella generazione di attori di commedia e il fantastico, ma (e qui sta la personalità) di farlo con una serietà particolare.

Ghostbusters - Acchiappafantasmi gruppo

Il punto di Ghostbuster non è l'idea di fare una commedia su persone che acchiappano fantasmi, ma le dosi di fantastico e commedia. Quanto c’è di uno e quanto di altro, la formula segreta che consente di far molto ridere e anche raccontare dettagliatamente la dimensione lavorativa. I tre protagonisti, poi quattro, sono ricercatori universitari che si inventano un business, affittano una sede, assumono segretarie, cercano clienti e litigano per prezzi e via dicendo. È una commedia da capitalismo rampante in cui il settore pubblico è il male e ci si butta nel privato indebitandosi, tutto nel segno di I.A.L. Diamond e Billy Wilder, che adoravano scherzare e ridere delle consuetudini del posto di lavoro, delle idiosincrasie che si creano quando le persone continuano ad agire e ragionare come fanno in ufficio anche a casa e nella vita sentimentale. Quel successo cambia tutto per Reitman che per tutta la vita inseguirà la commedia con lo spunto fantastico.

I gemelli Danny DeVito Triplets

I gemelli, Junior, Evolution, La mia super ex ragazza e in misura minore (ma comunque sempre con spunti paradossali), Un poliziotto alle elementari e Dave - Presidente per un giorno. L’idea era sempre quella di trovare nel fantastico lo spunto per far ridere rappresentando le vere assurdità umane. Aveva cavalcato Schwarzenegger quando era sulla cresta dell’onda, contribuendo a portarlo al traguardo di “attore più pagato di Hollywood” e poi ha più che altro prodotto. Ha prodotto Space Jam e ha creato Todd Phillips producendo Road Trip prima e poi Old School, in cui l’ha unito ad un altro talento del Saturday Night Live, Will Ferrell.

Era in tutto e per tutto la perfetta incarnazione dell’uomo di cinema americano degli anni ‘80 e ‘90, reattivo al mercato, capace di capire gli attori emergenti e quelli con delle potenzialità da sfruttare ma soprattutto sufficientemente esperto della macchina cinematografica da poter poi dirigere a sua volta questi attori e vedere il cinema là dove altri vedevano solo mezze storie o occasioni commerciali. Era Robert Zemeckis ma con un occhio molto più cinico e satirico. Il suo stile invisibile e sobrio, la maniera in cui sapeva porre l’accento sulle interpretazioni invece che sulla forma non era mai a detrimento di una messa in scena precisa e curatissima. Là dove i registi di attori e i direttori di copioni fanno spesso fatica a confezionare un film con il ritmo corretto e con la cura maniacale per il dettaglio che dà sostanza ad una storia fantastica, Reitman era invece capace sia di non lasciare niente per strada, sia di valorizzare tantissimo il lavoro dei suoi interpreti, a cui si affidava tantissimo.

old school

Nei film migliori girati da Ivan Reitman la maggior parte delle scene è risolta grazie agli attori, chiedendo a loro di creare una certa atmosfera, di far ridere, di spaventare o di creare sentimento. La differenza con un film come Animal House è evidente. John Landis si prende in carico di creare lui in primis la commedia, di dirigere un film la cui forma sia essa stessa accattivante e di rottura, di trovare ritocchi, immagini, colori, composizioni e alle volte anche solo effetti sonori che rendano il grado di assurdo che cerca, Ivan Reitman faceva tutto con attori e caratterizzazioni, con l’abbigliamento e l’atteggiamento di Janine o con la relazione tra Danny De Vito e Arnold Schwarzenegger, con la presenza scenica e i tempi di Bill Murray o con la rassicurante tranquillità di Dan Aykroyd.

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