Italia: un mercato senza numeri

Classe 1971, ha iniziato a guardare i fumetti prima di leggerli. Ora è un lettore onnivoro anche se predilige fumetto italiano e manga. Scrive in terza persona non per arroganza ma sembrare serio.


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Lucca Comics & Games 2013 si è confermata un successo di pubblico incontrovertibile. In questi ultimi anni è stato un susseguirsi di record di presenze, siglato quest'anno dallo sfondamento del muro di 200.000 visitatori paganti, raggiungendo quote superiori ai più reclamizzati eventi di Angoulême e San Diego. Ma tv e quotidiani continuano a tacerne...
Sono numeri che inducono un'inevitabile riflessione, si parla di cifre importanti perché in Italia il fumetto e il suo indotto hanno ancora presa e seguito. La crisi c'è e si sente, ovunque, ma una volta tanto si può provare a guardare il futuro con uno sguardo meno torvo. Ma esistono dati oggettivi al riguardo? La risposta è “ni”.

La domanda inevitabile in questo contesto è perché in America e Giappone ma anche nella stessa Francia, ovvero in paesi in cui il fumetto ha forte tradizione e seguito, è possibile avere misure attendibili sulle vendite, e in Italia no?
Negli States esiste un colosso come il distributore Diamond che controlla l'intero Nord America attraverso accordi esclusivi che lo legano alle maggiori case editrici, quali Dark Horse, DC Comics, IDW, Image, Marvel Comics e altre ancora. È la fonte autorevole di tutte le classifiche di gradimento, che impazzano non solo sul web, riguardanti i comics targati USA.
Per il Giappone il discorso è diverso, ma il risultato non cambia. Il riferimento ufficiale di tutte le graduatorie inerenti ai manga in Italia e all'estero, è Oricon, la compagnia leader in patria delle statistiche sui prodotti di intrattenimento: musica, fumetti, giochi elettronici e altro ancora, con resoconti addirittura settimanali.
In Francia la collaborazione tra la GFK locale (compagnia multinazionale specializzata in ricerche di mercato) e l'ACBD (Association des Critiques et journalistes de bandes dessinées), nonché i dati forniti da siti di riferimento come BDGest, forniscono regolarmente (magari senza la precisione e la periodicità Nippo-Americana) l'andamento delle preferenze del pubblico francese sulle bande dessinée.

In Italia il settore è essenzialmente spartito da tre aziende principali: Pan Distribuzione, Alastor e Messaggerie Libri. Occorre ricordare poi che una protagonista come la Sergio Bonelli Editore si affida ad altri canali di distribuzione non riguardanti le fumetterie ma le edicole, uscendo nei negozi specializzati (tramite un accordo siglato con Pan) solo sei mesi dopo l'esordio al chiosco. Anche per il fumetto, così come per tanti altri prodotti ed eccellenze italiane, non esiste un panorama omogeneo e standardizzato, perché anche in questo caso è impossibile avere un referente che goda o si sia guadagnato il rango di super partes. Anteprima (rivista ufficiale di Pan) neanche ci prova a stilare classifiche di vendite italiane, pubblicando regolarmente e con perizia di dettaglio gli andamenti in USA e Giappone, addirittura con un confronto di dati di 10 anni indietro, mentre Mega (la controparte Alastor) fornisce indicazioni, come da lei stessa specificato, per nulla attendibili della reale situazione, perché basate esclusivamente sul proprio fatturato. Messaggerie Libri manco ci prova e, per quanto riguarda la Bonelli, occorre un'intervista al pur sempre disponibilissimo direttore Mauro Marcheselli, per avere numeri su cui ragionare.

Piccole e grosse aziende continuano a lamentarsi dell'andamento oggettivamente negativo del mercato, ma nessuno rende pubbliche le metriche di questo trend, come un malato febbricitante che chiede aiuto ma rifiuta di condividere il responso del termometro.
I presupposti per fornire graduatorie esaustive della situazione ci sono. Esistono prima di tutto i dati che ogni casa editrice sembra voler custodire gelosamente anche quando questi contengano cifre soddisfacenti o addirittura incoraggianti per tutto l'ambiente. Esistono riviste e siti specializzati (come questo) disponibili a elaborare tali informazioni e renderle fruibili a chiunque e ovunque. Cosa si attende allora? I tempi sono maturi per una svolta. L'appello è stato lanciato.

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