IT: c'è un problema con il nuovo Pennywise?

Mostruoso, inquietante e poco clown. Al nuovo Pennywise di IT, più fedele al romanzo di Stephen King, sembra sfuggire ciò che ha reso la vecchia versione memorabile

Critico e giornalista cinematografico


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Con due solidi trailer sulle spalle e una valanga di immagini ci siamo ampiamente fatti un’idea delle sembianze di Pennywise, il clown incarnazione di IT nel film di prossima uscita. Chi ha letto il libro l’ha notato subito, chi non l’ha letto l’ha scoperto leggendolo online: il nuovo clown è molto più fedele alla versione del romanzo rispetto a quello interpretato da Tim Curry nella miniserie tv del 1990. Ma proprio per questo, a giudicare da quel che è possibile capire dalle prime immagini e prime sequenze, c’è un problema.

Pennywise, nella versione audiovisiva del 1990, ha di fatto creato un nuovo standard di paura. Basandosi sulle idee di King e traducendole visivamente con grandissima capacità di immaginare, IT (la miniserie) ha fondato il terrore nei confronti dei clown, ha canonizzato quell’idea che già esisteva che uomini truccati, con costumi sgargianti, un sorriso perenne, movenze esagerate e un armamentario di guanti, palloncini e nasi finti siano realmente terrificanti. Non era una novità nemmeno allora ma la versione di King messa in scena da Tommy Lee Wallace e recitata da Tim Curry ha di colpo superato tutte le altre imponendosi come uno standard aureo del terrore.
E uno tra i molti motivi di questo successo è ciò che, ad ora, sembra mancare al nuovo Pennywise.

Quel Pennywise aveva la forma di un clown a tutti gli effetti, questo invece ha la forma di un clown maligno. Quel Pennywise aveva palloncini, era illuminato con luci chiare e naturalistiche, questo sta in penombra e si muove come un mostro. Quel Pennywise aveva un abbigliamento che ne nascondeva il fisico, questo ne ha uno che ne enfatizza la magrezza spaventosa. Quel Pennywise era tutto sorrisi, risatine, battute e movenze sceme, questo ha uno sguardo inquieto e l’espressione che vuole terrorizzare.
Dunque il nuovo Pennywise nonostante sia vestito da clown e nonostante sia truccato da clown, non ricorda per niente un clown.

Ovviamente anche il vecchio Pennywise aveva i suoi momenti di terrore, mostrava i denti aguzzi, faceva espressioni truci e all’occorrenza dimostrava il suo essere un mostro, ma era l’eccezione, il momento in cui cade la maschera e che ha senso proprio perché non è la regola ma una sbirciata oltre le apparenze, nel vortice dell’oscuro. Lo stesso le scene più terrificanti che tutti ricordano di quella miniserie, rimangono quelle in cui Pennywise si comporta in maniera tranquilla, in cui compare nello sfondo dell’inquadratura o in cui saluta tutto felice, quelle insomma in cui fa davvero il clown ma in un contesto terribile, con una storia di omicidi allucinante e un allure davvero perverso. Non era insomma il personaggio in sé a creare la paura ma l’unione e il contrasto tra il suo essere solare e ingenuo e tutto quello che gli sta intorno. La scena che lo spiega meglio di tutte è quella della biblioteca, con la trovata bellissima dei palloncini pieni di sangue e quella luce diurna così tranquillizzante.

Il nuovo Pennywise decisamente non ci è stato presentato così, cioè come un vero clown, ma già come un clown mostruoso, deformato, che ha la forma di un uomo malvagio truccato. Viene così a mancare il contrasto tra il realistico e il terrificante. Se Pennywise del 1990 non fosse stato così simile nelle sembianze e negli atteggiamenti ai veri clown non avrebbe mai inciso così tanto nell’immaginario collettivo, non sarebbe mai stato in grado di uscire dalla finzione e entrare nelle vite degli spettatori, facendo quello che il cinema (o la televisione) sa fare meglio: modificare la maniera in cui guardiamo il mondo reale, legando ad alcune immagini sensazioni nuove.

Non è difficile provare terrore nel vedere i veri clown comportarsi da clown dopo aver visto la miniserie tratta da IT, perché a quell’atteggiamento il trio King-Wallace-Curry è riuscito a legare la paura.

Invece, nonostante speriamo di essere smentiti dal film (perché alla fin fine ci stiamo basando solo su trailer e foto di produzione), Pennywise versione 2017 sembra non essere così. Ogni volta che appare è crucciato, minaccioso, terribile. E anche quando sorride in realtà ghigna, sottende altro, rimanda al torbido, non sembra avere la spensieratezza “autentica” di Curry. Non genera mai il contrasto tra il suo essere vestito da clown e ciò che sappiamo siano le sue origini ed intenzioni.

Come scritto inizialmente tutto questo è molto più vicino alla maniera in cui la figura era descritta nel libro, sia esteticamente (l’abito e il trucco), sia nella maniera in cui interagisce con i personaggi. Tuttavia una cosa è la carta e una cosa sono le immagini, una cosa è come un personaggio o una storia può funzionare sulla carta e una cosa è come le stesse idee possano avere un senso simile una volta diventate immagini, come insomma vanno tradotte.

E se davvero il film dovesse presentare un Pennywise così truce, beh allora è possibile che ci sia davvero un problema.

Cosa ne pensate? Quanto attendete il film? Ditecelo nei commenti!

Nei panni dell’incarnazione “antropomorfa” di IT troveremo la star di Hemlock Grove Bill Skarsgard, in un ruolo già magistralmente interpretato da Tim Curry nella celebre miniserie da due episodi arrivata in Tv nel 1990.

Il romanzo originale è incentrato su sette bambini noti come i Perdenti che affrontano un mostro in grado di mutare le proprie sembianze, il più delle volte simile a un clown noto come Pennywise. Anni dopo, torneranno nella loro città natale per affrontare nuovamente la creatura.

Il progetto sarà diviso in due parti: una incentrata sulle vicende dei protagonisti da bambini e una incentrata sulle vicende dei protagonisti da adulti.

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