Iron Man: quando Pepper toccò il cuore di Tony | Un film in una scena

C’è un momento in Iron Man che rappresenta la perfetta unione tra effetti speciali, divertimento scanzonato e sviluppo dei personaggi - BadTaste+

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C’è un momento in Iron Man che rappresenta la perfetta unione tra effetti speciali, divertimento scanzonato e sviluppo dei personaggi.

Questa scena, di cui andremo a parlare oggi, è la prima vera espressione di quella cifra stilistica così amata dai fan dell'Universo Cinematografico Marvel. Un momento semplice, non strettamente necessario allo sviluppo della trama e che normalmente richiederebbe qualche discussione in fase di montaggio, ma che Jon Favreau mette letteralmente al centro del film a sorreggere l’intera impalcatura emotiva.

Siamo a metà di Iron Man, Tony Stark è tornato a casa dopo essere fuggito dal gruppo terroristico dei Dieci Anelli. È radicalmente cambiato, emotivamente è sconvolto, si è visto per la prima volta per quello che rappresenta: un mercante d’armi.

Ora, una volta in salvo, si trova ad essere fisicamente metà uomo e metà arma. Ha un reattore (arc) al centro del petto che gli tiene a bada quel frammento, a pochi centimetri dal cuore, che potrebbe significare morte.

Pepper Potts entra nel laboratorio di Tony Stark. Lo trova sdraiato su un lettino e circondato da tecnologia all’avanguardia (in alto a destra possiamo notare una versione di quel braccio meccanico che, più avanti nel film, si renderà protagonista di una divertente gag). Tony si toglie il reattore dal petto, Pepper dovrà sostituirlo con una versione nuova. Un semplice “cambio di batteria”, o meglio una prova da allegro chirurgo, se non fosse che entro pochi secondi il paziente potrebbe avere un attacco cardiaco.

Per ricreare l’effetto visivo della mano dentro il petto di Tony è stato chiamato il team di Stan Winston, uno degli artisti più importanti per quanto riguarda la creazione di creature o personaggi di fantasia (è sua la prima versione dell’armatura di Iron Man) e per la prostetica legata agli effetti visivi. Tutto quello che vediamo sotto il mento di Robert Downey Jr è finto. Il buco del reattore arc (ovviamente) ma anche il petto. L’attore era infatti sdraiato sotto la sedia, la sua testa emergeva da un buco al quale è stato attaccato un corpo finto. Si può notare, guardando con attenzione la scena riportata in cima all’articolo, uno “stacco” tra il reale e la finzione. I fili che corrono dal petto alle spalle aiutano a mascherare il collegamento tra le due parti. C’è un leggero stacco di colore tra le spalle e il collo. Ma la scena è costruita talmente bene che solo un occhio allenato potrebbe notare il trucco alla prima visione.

iron man 2008

Nella prima fase dell’MCU il tema del corpo era molto più centrale rispetto a come è ora. Quando il gracile Bruce Banner si trasforma in Hulk, il film trae un gran piacere dalla deformazione. L’intero primo atto di Captain America - Il Primo Vendicatore è giocato sul piccolo che diventa grande (con un effetto anche abbastanza discutibile). Tony Stark è attratto dai corpi (femminili). In una scena eliminata lo vediamo mentre “mette a letto” tre bellissime donne e scappa nell’armatura di Iron Man. Carne e ferro, carnalità e avventura.

La scena in questione, con Pepper che entra in Tony, è sottilmente carica di erotismo. Il tono è quello della “Body Comedy”, in cui i fluidi corporei, le interiora, sono usate per provocare risate e non sgomento.

Jon Favreau delega a questo siparietto comico gran parte dello sviluppo del rapporto tra i due personaggi. Dopo una prima ora di film in cui Tony oggettifica le donne, le usa per i suoi scopi e, in particolare, tratta Pepper come uno dei suoi sistemi operativi, il film ribalta le posizioni. La vita di Tony è letteralmente nelle mani della sua assistente.

Emotivamente instabile per tutti i tre film a lui dedicati (quattro se si considera anche Civil War), Tony rimuove sin dall’inizio le sue emozioni e quelle altrui.

In questo caso per non mettere sotto pressione l’assistente non le spiega cosa dovrà fare, ma la lancia nell’azione. Ordini precisi, per arrivare in fondo senza accorgersene. Esattamente come con Jarvis.

E invece Tony se ne accorge eccome. Ecco la differenza tra un essere vivente e un automa! Pepper tocca qualcosa che non deve. Tony urla per una scarica elettrica dovuta all’errore. La leggenda vuole che Robert Downey Jr abbia improvvisato sul set quel momento e che la reazione della Paltrow sia quindi genuina.

Come sappiamo Tony verrà salvato dalla nostalgia. Quel reattore arc tolto dal suo petto e consegnato a Pepper per essere distrutto verrà conservato come “la prova che Tony Stark ha un cuore” e significherà per lui una seconda possibilità quando tutto sembra perduto.

Che evoluzione che ha avuto il personaggio a partire da quel momento!

È da questa scena che Tony inizia a crescere veramente come personaggio e come essere umano. Legato alla sedia del suo laboratorio, dove da lì a poco vedremo lo scudo di Captain America, simbolo di un universo più grande, mr. Stark sperimenta un altro tipo di tortura rispetto a quella inflitta dai Dieci Anelli. Prima costretto su una sedia a guardare l’obiettivo di una videocamera (quanta parte hanno avuto i media nei tre film della saga!), poi inglobato nel suo laboratorio-rifugio, forzato a guardare negli occhi una persona che gli sta letteralmente “cambiando il cuore".

Ma un errore, un’imprevisto, cambia i piani. In quel momento Pepper va troppo a fondo, tira con troppa energia e gli tocca l’anima. Inizia qui il viaggio di Tony, da un uomo con una scorza dura come il metallo della sua armatura, a un eroe capace di compiere il gesto più umano possibile, che nessun robot potrà mai imitare con le stesse conseguenze. Un playboy filantropo capace di amare la vita al punto di perderla per qualcun altro.

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