Io sono leggenda: un finale assurdo


Come già abbiamo avuto modo di dire, la pellicola con Will Smith è deludente. Ora vediamo nel dettaglio perché l'ultima mezz'ora è così banale e poco convincente... (SPOILER)

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Recensione a cura di ColinMckenzie

Due giorni fa, abbiamo recensito Io sono leggenda e consigliamo quella pagina a chi non volesse rovinarsi la sorpresa e magari preferisse leggere questo articolo dopo aver visto il film. Per tutti gli altri, siete pronti ad avere spoilerata l'ultima mezz'ora e il libro?

Ok. Prima di addentrarci nel film, è il caso di parlare brevemente del libro. Senza rivelare tutto, diciamo che nel testo si utilizza un procedimento poi diventato molto comune nella fantascienza: un ribaltamento di 180 gradi, in cui il mostro è proprio l'eroe. Scelta coraggiosa e che qui non avviene.
Questo, francamente, non stupisce, perché per una pellicola che vuole raggiungere un vasto pubblico non sarebbe stato semplice. Ma di sicuro si potevano ottenere risultati migliori. Intanto, la svolta nella vita del protagonista avviene quando compie un errore madornale, che costa la vita al suo cane (che sarebbe stato un agnello sacrificale, era ovvio dopo 5 minuti di pellicola). Da lì, la disperazione lo porta praticamente a consegnarsi nelle mani dei vampiri, fino a quando... non arriva a salvarlo una madre col suo figlioletto. Ora, è difficile pensare a due personaggi più assurdi in un determinato contesto. Non è tanto il fatto di creare una sorpresa così poco convincente (dopo tre anni in cui non hai notizie di nessuno ancora vivo, lo scopri adesso?), ma è proprio la soluzione specifica che non convince. Perché questi due hanno trovato il personaggio di Will Smith di notte e non lo hanno incontrato (come invita sempre per radio a fare) di giorno? E perché due persone così indifese stanno tranquillamente in giro di notte (mentre il protagonista per tre anni si barricava in casa quando spuntavano le tenebre)? E, francamente, come cavolo hanno fatto a salvarlo? Allo stesso modo, come sopravvivono al lungo viaggio conclusivo per scappare da New York?

Un'altra cosa non chiara sono i vampiri. Per tre anni, sono stati dei mostri assetati di sangue, ma senza cervello. All'improvviso, si scopre che c'è un capo e che questo sembra essere in grado di studiare una strategia d'attacco efficacissima, tanto da penetrare nella casa del protagonista in un attimo. Viene da chiedersi, come ha potuto Robert Neville sopravvivere non dico tre anni, ma anche solo tre giorni? Pazzesco. Comunque, alla fine i tre ancora umani si ritrovano nel laboratorio, dove scoprono che la vampira che il protagonista stava cercando di curare è in effetti tornata normale. Insomma, è stata trovata una cura. Peccato che un'orda di vampiri, che ovviamente non è in grado di capire quello che Neville sta cercando di fare per loro, gli stia assediando. Allora, si decide di estrarre il sangue della creatura, che sarà ovviamente utile per le future ricerche. Ma Neville, con una scelta strappalacrime (ma decisamente assurda), decide, dopo aver fatto fuggire mamma e figlio da un passaggio segreto, di non andare insieme a loro (e già, perché da soli di notte in mezzo ad orde di vampiri, che problema c'è a sopravvivere?), ma di farsi esplodere con i mostri per "permettere loro di fuggire". Bell'idea, come se tirare una bomba verso di loro e scappare non fosse sufficiente (e magari anche utile per aiutare gli altri).

Il tutto, per arrivare ad un leggendario rifugio in Canada cui si sono raccolti gli ultimi sopravvissuti umani, che sa tanto de L'ombra dello scorpione. Ovviamente, il sacrificio (assolutamente insensato, meglio ripeterlo) di Neville non è stato vano, perché la sua cura sarà utilissima per l'umanità. Peccato che, in un film che inizia in modo così pessimistico, è una nota di speranza troppo alta per non stonare eccessivamente. E per non spingere a stroncare senza pietà l'adattamento di Io sono leggenda...
 

Il cast, la trama, i filmati e i trailer del film nella nostra scheda. 

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