Io sono l'amore nelle Top ten Usa

Nonostante stia passando sotto silenzio da noi, il film di Luca Guadagnino è entrato in molte classifiche americane dei migliori film dell'anno, compresa quella di Roger Ebert. Come mai questa mancanza di attenzione? Si può fare un'ipotesi...

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Fonte: Forbes

Qualche settimana fa, ironizzavo su tanti articoli dedicati a Vincere, per il semplice fatto che fosse entrato nell'elenco dei 10 migliori film di un critico americano. Che dire allora di Io sono l'amore, che invece ha conquistato risultati molto più prestigiosi in questo senso?

In effetti, basta dare uno sguardo a questo riassunto per capire che i dati sono decisamente inconsueti e lusinghieri per una pellicola italiana. Intanto, spicca ovviamente Roger Ebert, probabilmente il critico americano più famoso in attività, che dopo averlo recensito con grande entusiasmo a suo tempo, lo ha inserito al quarto posto, dietro soltanto a The Social Network, Il Discorso del Re e Cigno Nero. Stesso piazzamento nell'elenco di Christy Lemire della prestigiosa agenzia di stampa Associated Press e di Ann Hornaday del Washington Post. Giusto un gradino più sotto, Mary Pols di MSN Movies, mentre Peter Ranier del Christian Science Moniter lo mette nella piazza d'onore. Sesto posto invece per il critico del New Yorker Anthony Lane.

Ma non mancano altri nomi importanti che hanno apprezzato molto la pellicola, come David Fear, firma di Time Out e New York, che la mette al nono posto. Comunque, il risultato migliore giunge grazie a Stephen Saito, di IFC.com, per cui si tratta del miglior titolo dell'anno tout court. Sempre tra la redazione dello stesso sito, Alison Wilmore lo pone al decimo posto. E se poi prendiamo in esame questo elenco di Metacritic (che probabilmente vede coinvolte più persone), le cose vanno anche meglio. Io sono l'amore è infatti entrato in 17 top ten, cosa che gli vale complessivamente il 14° posto assoluto. Inoltre, ciliegina sulla torta, la pellicola è stata citata anche dal grande documentarista Alex Gibney (premio Oscar per Taxi to the Dark Side), che nella sua top ten ha inserito anche Vincere.

Ma come mai questo silenzio, a differenza dell'attenzione mediatica di Vincere? La mia ipotesi è semplice. Il film di Bellocchio è stato seguito da un ufficio stampa molto attento e sempre sulla notizia, Punto & Virgola, che ha giustamente sfruttato l'occasione fornita al loro film e l'ha rilanciata al meglio. Per quanto riguarda Io sono l'amore, si trova ad affrontare la difficile situazione della casa di produzione e distribuzione Mikado, che al momento, secondo quanto riferito da e-duesse, avrebbe interrotto l'attività di distribuzione. Ovvio che in questa situazione è difficile che qualcuno faccia attenzione a certi riconoscimenti.

Lo dovrebbero fare, comunque, gli stessi giornalisti, senza aver bisogno che qualcuno apparecchi loro la tavola. Chi scrive non ha amato Io sono l'amore (anzi, diciamo che l'ho detestato) e ancor meno ha amato tante dichiarazioni fuori luogo del regista Luca Guadagnino. Ma non c'è dubbio che il suo film sia stato il più amato dagli americani per quanto riguarda i titoli italiani. E questa, piaccia o meno, è una notizia...

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