Inside Xbox, poco gameplay ma una carovana di nuove IP per Xbox Series X | Speciale

Inside Xbox ci ha permesso di avere un anticipo su quello che vedremo a giugno durante l'evento dedicato a Xbox Series X, tra nuovi titoli e funzionalità

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Benvenuti nella nuova generazione: ce lo siamo detti già qualche altra volta in questi mesi, perché d'altronde le novità su PlayStation 5 e Xbox Series X si conoscevano da un po', ci sono state mostrate da oltre un mese, ma mancavano ancora dei contenuti di appeal che potessero lanciarci effettivamente in questa nuova generazione. Ci ha provato Microsoft con il suo evento Inside Xbox, rigorosamente online e con i commentatori direttamente dalle loro rispettive case, in totale smartworking, com'è giusto che sia. Ci aspettavamo qualcosa di più? Sicuramente sì, ma andiamo a vedere cosa Xbox ha preparato per noi.

Partiamo col dire che sapevamo già di non poterci aspettare titoli sviluppati direttamente da Microsoft: questo significa che l'incetta di studi di sviluppo che l'azienda americana ha fatto e annunciato dall'E3 del 2018 in avanti non è ancora pronta a mostrare ciò che vogliamo vedere, o magari più semplicemente non vogliono ancora svelare nulla. L'evento Inside Xbox si è quindi rivolto solo alle terze parti, quindi Codemaster, Bandai Namco e così via. Questo ci ha permesso di vedere qualche nuova IP, qualche sequel, una sorta di reboot di Yakuza, ma pochissimo gameplay, nemmeno quel tanto atteso trailer di Assassin's Creed Valhalla che avrebbe dovuto mostrarci il funzionamento del battle system e magari anche dell'esplorazione open world. Andiamo, però, con ordine.

Inside Xbox si è trattato a tutti gli effetti di un antipasto di quello che andremo a vedere a giugno, durante l'evento che sostituirà l'E3 annullato a causa del COVID-19: dirsi delusi è esagerato, dirsi stupiti dalla volontà di contenersi da parte di Microsoft è legittimo. Partiamo col dire che il nuovo titolo mostrato da Bandai Namco, Scarlet Nexus, ci sembra ancora un po' indietro con i tempi, forse anche per la generazione che stiamo vivendo in questo momento e che si concluderà a fine anno: come un Code Vein molto poco ispirato e fin troppo votato a quello stile che è stato abusatissimo anche da Sword Art Online, pare che il publisher giapponese non voglia proprio staccarsi dalle produzioni quasi da anonimato. Peccato, perché con Dragon Ball FighterZ aveva fissato un nuovo benchmark nei picchiaduro, perché aspettavamo con grande passione il nuovo titolo di FromSoftware e perché avevano dalla loro anche Cyberpunk 2077: mostrare il titolo più debole tra quelli presenti nella loro faretra è sembrata una mossa un po' avventata, ma forse giustificata dal fatto che a giugno ci saranno le grandi portate. Intanto attendiamo di capire di più sullo sci-fi che ci propone Bandai, con la speranza di avere delle meccaniche di gameplay interessanti e non troppo votate all'action puro e semplice. Se ci fosse, per dire, un tentativo di avvicinarsi ad Astral Chain, potrebbe nascere un ottimo connubio.

Assistere invece al nuovo DiRT 5 ci ha permesso di dire che Codemaster è ancora viva, per chi se lo stesse domandando, quindi nessuno: d'altronde la software house inglese continua a essere fortemente attiva lato racing game e non sarà sicuramente questo il capitolo che ci farà sorprendere della loro prolificità o meno, anche se qualcosa da farsi perdonare sicuramente ce l'hanno. Ben poco da dire, invece, per quanto riguarda Yakuza Like a Dragon e Vampire: The Masquared - Bloodlines 2, che si sono mostrati con uno stile abbastanza inconfondibile e che potrebbe averci raccontato qualcosa di interessante, ma che senza gameplay rimandiamo alla prossima sessione d'esame: non vogliamo essere schizzinosi, ma semplicemente ricordare che la saga di Yakuza ha oramai detto ciò che doveva raccontare, portando a compimento la saga di Kazuma Kyriu, compiendo degli importanti passi in avanti dal punto di vista del gameplay, ma fossilizzandosi su uno stile che a lungo andare rischia di risultare ridondante e, soprattutto pensando in funzione della prossima generazione, legnoso e farraginoso. Entrambi i titoli andranno ad ampliare di molto l'offerta videoludica a disposizione di Microsoft, proponendo nuovi generi, ma li accettiamo con riserva, soprattutto per quel poco visto durante Inside Xbox.

Parlando di generi ci soffermiamo un po' di più su The Ascent e Scorn, oltre a The Medium. Il secondo del trittico è stato annunciato addirittura nel 2014, il che vi lascia capire che sviluppo travagliato può aver avuto fin qui: dopo sei anni, finalmente scopriamo che sarà un'esclusiva per Xbox Series X e che godrà non solo di una risoluzione in 4K ma anche di scontati 60fps, lo standard che la nuova generazione assicura come requisito minimo: non sarà pubblicato per le attuali console e arriverà anche su Steam. Ciò che abbiamo visto ci ha indubbiamente incuriositi, soprattutto nell'andare a scovare ciò che ha ispirato il titolo, ossia i disegni di H. R. Giger, pittore svizzero, e del fotografo e scultore polacco Zdzislaw Beksinski. Tra creature spaventose e incubi continui, con una pistola a sei colpi ci troveremo a dover fronteggiare numerose minacce, andando a unire componenti horror ad altre da survival, in pieno stile, si spera, Resident Evil.

Non da meno The Medium, sviluppato da Bloober Team, studio polacco arrivato oramai alla maturità dopo i suoi numerosi horror psicologici tra cui Observer, Layers of Fear e Blair Witch: andando ad analizzare la prospettiva e la percezione, il team ha assicurato di aver lavorato al progetto più ambizioso di sempre e che si fregia della composizione di Akira Yamaoka, già autore della colonna sonora di Silent Hill. Un marchio di garanzia per The Medium, insomma, e sintomo del fatto che l'horror premia Xbox Series X. Con The Ascent, invece, Microsoft punta all'action RPG in commistione con lo shooter, in visuale isometrica e ambientato in un universo cyberpunk: insomma, c'è un po' di tutto, ma noi siamo chiamati a soccorrere le persone più indifese del luogo nel quale ci troviamo e messo in piedi dal neonato studio Neon Giant, che si compone però di professionisti che a curriculum annoverano titoli come Wolfenstein, DOOM, Bulletstorm e Gears of War. Anche qui, garanzia quanto meno di avere un prodotto decente tra le nostre mani.

A conti fatti, quindi, un buon rimpasto di generi e di contenuti, senza la possibilità però di andare a fondo e di scoprire qualcosa di più: in linea teorica materiale interessante per accompagnare l'uscita di Xbox Series X a fine anno c'è, ma va testato e valutato più a fondo per comprenderne la bontà. A giugno arriveranno sicuramente grandi novità, oltre anche a scoprire qualcosa in più sulla funzionalità e sui servizi di Xbox Series X, che promette di andare a potenziare ancora di più quell'ecosistema di piattaforme Xbox che darà grande battaglia, stavolta, a PlayStation 5 e Sony.

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