Indiana Jones e gli spoiler maledetti

Tanti giornalisti hanno rivelato la trama di Indiana Jones e il regno del teschio di cristallo fin nei minimi dettagli. La nostra risposta? Facciamo nomi e cognomi. E lanciamo una petizione...

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A cura di ColinMcKenzie

Perché tanti giornalisti italiani ritengono che rivelare la trama di un film a tradimento sia un'ottima idea? Per opinione personale, le ragioni sono due. La prima è che è molto più comodo riempire lo spazio a disposizione raccontando piattamente una storia, fin nei minimi dettagli, piuttosto che tirar fuori dei pareri personali (cosa che peraltro constringerebbe il giornalista ad esporsi e non è detto che lo voglia fare). La seconda è che i professionisti del settore nostrani amano tanto pontificare e non si preoccupano se per farlo spoilerano a mani basse.

Ma quello che è capitato con Indiana Jones e il regno del teschio di cristallo è allucinante. Tranquilli, nelle prossime righe non vi riveliamo nessun segreto, solo i nomi dei colpevoli, mentre riempiremo l'articolo di xxx e omissis (ovviamente, cliccate sui link a vostro rischio e pericolo, che in questo caso significa rischio di imprecazione). Sembra quasi una fiera dello spoiler, che vede protagonisti alcune delle testate e dei giornalisti più prestigiosi del nostro Paese e in cui è difficile dire chi sia il peggiore.

Il piccolo schermo se la cava 'benissimo', visto che TG5, Sky e TG1 hanno lavorato 'efficacemente' in questo senso. L'ammiraglia di casa Mediaset ha rivelato due dei punti fondamentali del film, evitando almeno di parlare della scena finale, che invece incredibilmente è stata rivelata da Sky in un servizio con una nonchalance quasi ammirevole. Il TG1 invece ha pensato bene di dirci qual è il mistero che si cela dietro al teschio di cristallo e cosa vedremo a cinque minuti dalla fine.

Sulla carta stampata, l'uomo che si è autoproclamato aggettivo, Paolo Mereghetti, probabilmente si è portato avanti con il suo dizionario e non ha tenuto conto che il suo pezzo sul Corriere della sera viene letto prima che il pubblico possa vedere il film. Così, scopriamo praticamente tutto fin dal titolo e dallo strillo. "XXX ed xxx, divertimento per vecchi fan" (in cui le xxx sono due elementi fondamentali della storia). "L'archeologo porta bene i suoi anni e trova xxx" (altra rivelazione importantissima). L'articolo, più che una recensione, è una sinossi, considerando che vengono svelate praticamente tutte le idee del film (con il pudore, almeno, di evitare l'ultima scena).

Il Messaggero (disponibile nella sua versione cartacea anche online, nell'edizione di lunedì 19 maggio) inizia subito bene, fin dal titolo "La nuova avventura? Finisce con (omissis nostro, ma viene rivelata la scena finale). Ma anche il resto è ovviamente di 'classe', con estratti dall'articolo di Gloria Satta come "sopravvive a xxx, scopre xxx e finisce xxx". Ovviamente, anche Fabio Ferzetti (che a suo tempo aveva scritto in una recensione de Il sesto senso "Bruce Willis è duro a morire") ci mette del suo, rivelando la meravigliosa trovata della scena iniziale (che non gli è neanche piaciuta), l'identità di un personaggio e tante trovate della sceneggiatura. Fino alla perla di dire "il finale non è da svelare", per poi farlo capire chiaramente con il solito giro di parole che non inganna nessuno. Sicuramente, il premio completezza (non era facile) va al quotidiano romano.

Chi scrive i titoli per Fulvia Caprara de La Stampa, ha ovviamente l'intenzione di far venire un infarto agli spettatori. "Indiana Jones trova xxx (e si scopre xxx)", roba che basterebbe già ampiamente per perdere la voglia di vedere il film. Ma niente dubbi: non è solo un problema di qualcuno loquace in redazione, perché la Caprara nel suo articolo spoilera a mani basse, evitando soltanto di dire cosa avviene a cinque minuti dalla fine (sarà una dimenticanza?).

Va detto che queste citazioni sono frutto delle segnalazioni dei nostri lettori e di una ricerca in Rete, quindi di 'colpevoli' ce ne saranno sicuramente anche altri. La cosa bella è che praticamente in tutti i casi (che si tratti di televisione o di giornali) il povero spettatore si ritrova rovinato il film a tradimento, anche semplicemente sentendo distrattamente un servizio o leggendo un titolo a corpo 36. E qui, è impossibile non notare due contraddizioni enormi legate ai nostri valenti giornalisti. Che si battono per l'indipendenza dei registi, fedeli alla politica degli autori dei Cahiers dei cinema, e che vanno in brodo di giuggiole per qualsiasi 'director's cut', anche i più insignificanti. Ma che poi di rispettare la volontà di qualsiasi regista, che non vorrebbe mai che la sua storia venisse svelata, non ci pensano proprio. L'altra 'stranezza' italiota (ma anche mondiale) è vedere come le major siano sempre in fibrillazione per quello che esce su internet, nonostante quasi tutti i siti web di cinema facciano bene attenzione a segnalare ai lettori l'eventuale presenza di spoiler in un articolo. Invece, quando una settimana prima dell'uscita i mass media tradizionali si scatenano, non ci sono problemi. Vai a capire la logica.

La Petizione
Visto che questo andazzo non ci piace e non lo troviamo accettabile nei confronti dello spettatore, abbiamo aperto una petizione che vi invitiamo caldamente a votare e a promuovere. Una volta raggiunto un ampio numero di firme, segnaleremo l'iniziativa ai diretti responsabili di questo scempio e chiederemo loro una risposta. Visto quanto sono loquaci quando si tratta di pubblicare spoiler, speriamo non si trincerino dietro ad un 'no comment'...  

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