Illuminare Il filo nascosto: un esaustivo video racconta la fotografia del film di Paul Thomas Anderson

Un lungo speciale video indaga nel dettaglio come è stata curata l'illuminazione di Il filo nascosto, curata da Paul Thomas Anderson e Mike Bauman

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Con le produzioni bloccate e i registi impossibilitati a girare, sono ritornati alla ribalta i dietro le quinte e gli audio commenti. Una forma “2.0” degli extra in home video, applicati alla forma libera di YouTube. Un’occasione per appassionati e aspiranti registi per imparare i trucchi del mestiere. Quello che vi proponiamo oggi è particolarmente pregiato, data la celebre riservatezza del regista in questione e per la lunghezza e ricchezza del documento.

Il canale Lux Lighting ha pubblicato infatti un lungo speciale video in cui il primo assistente di camera Erik Brown, il capo elettricista Jonny Franklin e il supervisore delle luci Mike Bauman hanno discusso dell’illuminazione del film Il filo nascosto di Paul Thomas Anderson, raccontando la tecnica del regista e offrendo diversi aneddoti sulla lavorazione.

Potete vedere il video in cima a questo articolo.

Paul Thomas Anderson è uno dei registi che maggiormente ha cercato di sperimentare e di rinnovare la sua tecnica creativa. Prima di girare Il filo nascosto PTA si è dedicato alla regia di alcuni video musicali: ha curato, tra i molti, le immagini di Daydreaming dei Radiohead e di Little of Your Love delle HAIM. Come viene svelato nella masterclass, questi piccoli progetti sono stati l’occasione per il regista di fare esperienza nel ruolo di direttore della fotografia. Nel Filo nascosto il regista ha ricoperto il ruolo in prima persona dando poi, nei crediti, il merito della fotografia al supervisore delle luci Mike Bauman. La stessa cosa venne fatta da Stanley Kubrick che si prese in carico la fotografia di Barry Lyndon e la ricerca delle lenti giuste, ma nei titoli di coda fece figurare il suo collaboratore John Alcott.

L’illuminazione del film non doveva essere eccessivamente ordinata e glamour. Sul set Anderson chiese esplicitamente di togliere la “pulizia” dell’immagine, facendo rigirare alcune scene perchè troppo eleganti e perfette tanto da sembrare un episodio di The Crown. La sua reazione? “É troppo bello, non è questo che stiamo facendo!”.

Un’interessante dettaglio sulla tecnica di lavorazione del regista riguarda il suo continuo interesse alla sperimentazione. Per realizzare Il filo nascosto sono state usate quasi 30 lenti diverse. Durante la lavorazione dei suoi film Anderson dedica molta attenzione ai camera test, provando nuove soluzioni e nuove lenti da usare magari nelle opere future.

Potete ammirare un esempio di camera test qui di seguito.

https://www.youtube.com/watch?time_continue=44&v=8HZz41CVQgM&feature=emb_title

La troupe del film ha parlato anche dell’approccio alla recitazione di Daniel Day Lewis che, come noto, adotta un metodo totalmente immersivo. Sul set nessuno lo chiamava Daniel, ma veniva salutato con il nome del suo personaggio: Mr. Woodcock.

Elogiandolo come un attore di altissimo livello, il camera Assistant Erik Brown ha raccontato che Day-Lewis arrivava sul set talmente preparato da chiedere dettagli di ogni oggetto sul tavolo e parlando con competenza anche degli oggetti di scena più insoliti. Con una battuta Bauman ha chiosato: “Daniel Day-Lewis (era così nella parte che) avrebbe potuto fabbricarti un vestito.”

L’inquadratura più difficile da realizzare fu una delle ultime: Alma e Reynolds che camminano con un passeggino. Le immagini furono catturate a fine giornata mentre la luce naturale stava ormai svanendo mentre il sole tramontava. L’intera scenografia fu sistemata di corsa e la cinepresa venne impostata senza avere alcuno strumento di controllo né il tempo di verificare al meglio la messa a fuoco e la luce. Si affidarono all’istinto, senza segnali agli attori per il fuoco dell’inquadratura e nemmeno il CineTape. Come però ha sottolineato Brown: “Con Paul un po’ tutto è difficile”.

L’amore di Paul Thomas Anderson per i lunghi carrelli è risaputo: in The Master ha fatto costruire un dolly della lunghezza di 200 metri, mentre per Il filo nascosto si è “limitato” a una lunghezza di 60 metri. L’inquadratura riprende la camminata dei personaggi, girata di prima mattina con un gelido, non ha richiesto alcuna illuminazione aggiuntiva. Hanno solo atteso il momento perfetto di un’alba perfetta, ed è quello che hanno avuto.

Questi sono solo alcuni dei molti aneddoti presenti nel video. Cosa ne pensate? Fatecelo sapere nei commenti!

Fonte: The Film Stage

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