Il presidente Nintendo si dice ottimista per il futuro dell'azienda

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Malgrado le scarse vendite di Wii U, Satoru Iwata non vede un futuro tenebroso per la compagnia...

Nel suo ultimo report finanziario Nintendo ha rivelato di aver venduto solo 300.000 Wii U negli ultimi quattro mesi.
Malgrado questo, la compagnia ha mantenuto una previsione di entrate pari a 100 miliardi di yen (circa 750 milioni di euro). La stessa identica proiezione effettuata prima del lancio di Wii U.

Satoru Iwata, in veste di presidente dell'azienda, motiva questo ottimismo:

Abbiamo bisogno di una compagnia con un sacco di muscoli, ma senza grassi in eccesso. Una compagnia che spende in modo intelligente.

Ridimensionare la forza lavoro [licenziare personale, n.d.r.] non è mai la prima opzione che consideriamo, anche quando c'è bisogno di tagliare le spese
E vorrei che voi capiste che questo avviene perchè non vediamo un futuro tenebroso per Nintendo.

Penso che la mia responsabilità definitiva consista nel massimizzare il valore aziendale Nintendo nel lungo termine. E' così che vedo il mio ruolo, ma d'altro canto non sto dicento che le previsioni di entrate attuali siano divenute irraggiungibili. Come ho ribadito un pò di tempo fa, le performance annuali di una compagnia videoludica dipendono pesantemente dai suoi successi nella stagione di fine anno

Ovviamente ci sono differenze significative tra gli scenari più ottimisti e pessimisti.
Questo è il fato inevitabile di ogni compagnia videoludica, e anche se si spera di poter essere più lungimiranti, operiamo in un ambiente dove è impossibile prevedere il risultato di un prodotto che abbiamo sviluppato finchè non è stato messo alla prova dai consumatori.

E' totalmente fuori dalla nostra portata calcolare come i giocatori influenzino il valore dei nostri prodotti, trasformandoli in titoli blockbuster attraverso l'interazione social e, di conseguenza, creando il tam tam nell'ambiente.
Ciò che possiamo fare è offrire il meglio dell'intrattenimento e fare ciò che possiamo per motivare i nostri consumatori a parlare dei nostri prodotti, anche se c'è inevitabilmente un certo grado di incertezza nella nostra performance.

 

Per questi motivi, non penso che sia il momento giusto per parlare di cambiamenti nelle nostre previsioni finanziarie

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