Il peggio della settimana in tv: l'ignoranza dilaga a L'isola dei famosi

Il nostro zapping settimanale nel peggio del palinsesto televisivo italiano

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La morte di Fabrizio Frizzi ha per qualche giorno cambiato i connotati della tv. È un fenomeno singolare mai accaduto prima che va sicuramente, nelle apposite sedi, studiato e valutato con attenzione. In questa rubrica si parla di televisione, quella più eccessiva, fuori dagli schemi e spesso molto trash, e non è quella che faceva Frizzi, per la cui prematura scomparsa vogliamo aggiungerci al cordoglio manifestato da tutta la gente comune e da tutto il mondo dello spettacolo, all’unanimità infinitamente dispiaciuto per questa ingiusta perdita.

In questa ultima settimana abbiamo assistito ad una specie di sospensione delle solite attività, i palinsesti di tutte le reti sono stati rivoluzionati completamente. Le discussioni, le liti, le grosse parole che sentiamo volare tutti i giorni nel nostro zapping quotidiano si sono messe in pausa, i toni si sono abbassati, e ci è parso di vivere in una tv surreale, ma qualcuno, anzi, più di uno ci ha riportato alla realtà e con i piedi per terra, dimostrandoci che il peggio rimane sempre e comunque dietro l’angolo.

Iniziamo con L’Isola dei Famosi. La puntata di martedì scorso si è aperta con un invito della conduttrice Alessia Marcuzzi a rivolgere un lungo ed affettuoso applauso al collega che non c’è più, il pubblico presente in studio si è alzato in piedi in un doveroso e sentito omaggio, e mentre tutti, con il volto serio, partecipavano a questa sorta di abbraccio collettivo, tra i reduci dell’isola quel gran signore di Filippo Nardi, battendo le mani come una scimmietta e con l’aria di uno che non si rende conto di cosa stia accadendo attorno a lui, ride beato. Parafrasando una frase che in questo periodo pasquale ai più suonerà familiare, ci viene da dire, perdoniamolo perché non sa quello che fa, dato che il personaggio in questione ha dato prova più volte di non rendersi conto delle sue azioni e di non essere neppure tanto in grado di controllare le sue reazioni. Ma dalla sua deprecabile mancanza di tatto passiamo invece ad un episodio divertente, ma ai confini della realtà, accaduto durante il “Cocco-quiz”, l’angolo culturale della trasmissione, che mette alla prova, con domande di cultura generale, le conoscenze degli isolani.

Stavolta tocca a quel pozzo di scienza di Franco, il personal trainer dei vip, che nella capanna honduregna è pronto a rispondere alle domande dell’inviato Stefano de Martino. Inizia il gioco e De Martino dice di sentirsi come se fosse tornato all’università, precisando però subito, e con ironia, di non esserci, in realtà, mai andato. Parte con la prima domanda a Franco, che, a sorpresa, azzecca il numero dei garibaldini della nota spedizione. Va detto che il corpulento concorrente durante la settimana è stato sottoposto da Nino Formicola, alias Gaspare, ad un corso intensivo di cultura generale, nel tentativo di acquisire almeno le nozioni basilari che un essere umano dovrebbe possedere.

La seconda domanda riguarda il nome dell’autore dell’Odissea e qui il nostro Franco inciampa per la prima volta. Tenta con Ulisse, allora De Martino cerca di aiutarlo suggerendo che il nome dell’autore è uguale ad un osso del nostro corpo. Alessia Mancini, in versione valletta, indica al suo compagno in difficoltà l’osso a cui si fa riferimento e dato che costui di lavoro fa il personal trainer, supponiamo che almeno un’infarinatura delle parti del corpo umano dovrebbe averla. Lui spiazza tutti rispondendo Polifemo, niente, risposta sbagliata, Omero proprio non gli viene, passa alla successiva. Gli viene così chiesto il soprannome con cui era conosciuto Gabriele D’Annunzio, e De Martino, per correre in soccorso del naufrago che brancola nel buio, e a cui il nome D’annunzio non fa venire in mente nulla, si infila in un ginepraio.

Per arrivare alla parola Vate, dice a Franco di pensare, per assonanza, anche questo termine assai oscuro per lui, ad un’oggetto che utilizza al momento del bisogno, ovvero il water, ma buio totale. Allora prova a partire dalla tazzina del caffe, che se non è piccola, ma è una tazza, si può chiamare anche in altro modo. Una luce si accende sul volto inebetito del concorrente, pensa alla tazza del bagno e quindi risponde trionfante valter. L’altro ha un sussulto di speranza, gli dice di togliere le lettere l e r, ma Franco non ce la fa, ripete, sillabando, all’infinito Valter. Abbiamo perso le speranze e ci vengono i brividi al pensiero del grande poeta e drammaturgo accomunato ad un wc.

Inutile aggiungere che quando poi gli viene chiesto quale sia la capitale dell’Honduras, proprio lo stato in cui si trovano loro naufraghi, non sa cosa dire. Ma l’isola ci riserva sempre tante altre perle preziose imperdibili per noi cultori delle mostruosità del piccolo schermo. È il momento dell’entrata in studio, direttamente di ritorno dall’isola in cui è andata in veste di guest star, di Valeria Marini che arriva con il solito luccicante abito a sirena, languida ed ammiccante come sempre, ma a piedi nudi, perché divorata dai voraci mosquitos locali che le impediscono di indossare le scarpe. Esordisce subito raccontando della vera passione manifestata dall’isolano Simone Barbato nei suoi confronti, quasi un’ossessione carnale, e ci tocca assistere ad immagini che ritraggono il comico mentre spalma voluttuosamente la crema solare sulle chiappe della diva. Tale visione è già raccapricciante di per sé, ma interviene prontamente l’opinionista Daniele Bossari a commentare, premettendo che si tratta di battuta allucinante, che Valeriona si era promessa di portare un po’ di erotismo sull’isola, ma probabilmente ha invece portato autoerotismo a Simone.

E per riferimenti sessuali impropri non possiamo non citare quanto abbiamo visto nel corso di una puntata di Quelli che… dopo il tg, la striscia in onda dopo il Tg di Raidue della sera condotta da Luca e Paolo in compagnia di Mia Ceran, la stessa formazione dello show calcistico della domenica.

Nel programma serale si commentano le notizie del tg ma anche quello che i telegiornali non dicono.

In collegamento c’è Vladimir Luxuria, che, in veste di ex parlamentare dovrebbe intervenire per dire la sua sul nuovo governo in fase di formazione. Ma quasi immediatamente ci si concentra invece, e non si capisce il motivo, sul suo stato di transgender mandando in onda un filmato in cui viene chiesto alla gente comune il significato di tale parola. Gli interpellati dimostrano un’ignoranza abissale, confondendo il termine transgender con Ogm e quindi rispondendo che si tratta di cose che si mettono nel terreno e che crescono in laboratorio.

In studio, il sagacissimo Luca Bizzarri non ce la fa a non chiedere a Luxuria se lei abbia imparato ad accettarsi così com’è o se invece stia pensando di fare il ciclo completo “come ha fatto il nostro amico Augusto che ora si chiama Mia”. Si tratta naturalmente di una battuta raggelante nei confronti della collega, di pessimo gusto e assolutamente fuori contesto. La Ceran abbozza a fatica un sorriso, ma risponde che non sono cose su cui scherzare. Bizzarri invece pare compiaciuto della sua infelice uscita, e probabilmente è anche l’unico a gioirne perché la pietosa osservazione non fa davvero ridere nessuno.

Ma altrettanto sgradevole è il turpiloquio gratuito che udiamo provenire dalla voce del professor Paolo Becchi, docente di filosofia del diritto all’Università di Genova in collegamento nel corso dell’ultima puntata di Cartabianca. Nel programma di Bianca Berlinguer si parla di politica, la giornalista, introducendo il suo ospite a distanza, sottolinea il suo passaggio da sostenitore di una fazione politica ad un’altra, e lui, già infastidito ribatte subito che quello che era e quello che è diventato non ha alcuna importanza. Si apre una piccola discussione su un’eventuale uscita dall’euro e eventuali coperture che potrebbero permettere questa operazione e lui esordisce subito con un grazioso “aff****lo alle coperture”, per poi rispondere ad una domanda della conduttrice, che gli chiede un parere sul nuovo governo, con arroganza così ”per sapere come la penso basterebbe leggere quello che scrivo”. Dallo studio sentiamo la vocina dell’onorevole Gasparri dire, ”Eh già, ha scritto Guerra e Pace” , immediata la risposta imbestialita dell’altro “non è quello, cog***ne”. La Berlinguer lo riprende invitandolo ad usare altri termini ma lui continua “eh no, se mi prende per il c**o, io reagisco così”. Gentilezza, cordialità e misura, qualità a cui una tv troppo spesso sopra le righe, ci ha disabituati, e che in questa settimana invece sono state così tanto invocate, non sono cose che fanno per lui. E, purtroppo, neppure per molti altri.

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