Il peggio della settimana in tv: il Festival di Sanremo monopolizza il palinsesto

Nel peggio della settimana in tv c'è spazio quasi solo per Sanremo

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La settimana appena conclusa è stata la settimana di Sanremo, non c’è storia. E oltre alle cinque lunghissime ed interminabili serate canore tutto il palinsesto tv di tutte le reti si è trasformato in uno spin off del Festival. Perché Sanremo è un evento che catalizza per un’intera settimana tutto lo show biz italiana fino allo stordimento totale. Da oggi inizia la fase di disintossicazione ma gli strascichi pesanti si avvertono ancora. I dati auditel dicono che è stato un grande successo, e ci crediamo, perché Baglioni anche quest’anno è riuscito a confezionare un prodotto perfetto, o quasi.

Partiamo come è d’obbligo dai conduttori che a nostro parere hanno faticato non poco a trovare una loro dimensione, sovrastati dall’eccesso di protagonismo del direttore artistico fin dalla prima serata, che ha voluto modestamente aprire con una sua canzone, per continuare così anche tutte le sere successive. La scelta ci è sembrata un po’ discutibile va bene che è uno dei più importanti interpreti della musica italiana e questo è il “suo” Festival, ma forse ha interpretato l’aggettivo possessivo troppo alla lettera. Anche perché se introduci una gara canora che un pezzone famosissimo e amatissimo, hai voglia poi a fare appassionare i telespettatori alle 24 canzoni che devono sentire di lì a breve una dopo l’altra per un tempo che si dilata e passa abbondantemente la mezzanotte e continua nel giorno successivo. Che poi considerando tutti i duetti a cui ha preso parte nel corso della kermesse, ci pare avesse già parecchie occasioni di esibirsi. Virginia Raffaele e Claudio Bisio sono due grandi artisti, ma sono stati probabilmente limitati nel loro ruolo.

Il monologo di Bisio della prima sera, tanto chiacchierato sui giornali e sui social, pareva quasi un pegno da pagare al padrone per essere lì, mentre la Raffaele, che è di una bravura immensa e anche di una fisicità fuori dal comune, pure senza tacchi vertiginosi, ritocchi e aggiustamenti vari è sembrata eccessivamente misurata e mai del tutto a proprio agio, perché l’ombra del grande capo incombeva in realtà in ogni istante del grande show. Di dubbio gusto anche l’idea di riproporre i fortunati conduttori della scorsa edizione del Festival, Pierfrancesco Favino e Michelle Hunziker, quasi come a dire, vabbè visto che l’altra volta hanno fatto faville facciamo il bis e adesso li facciamo esibire insieme a quelli di ora così vediamo se sanno fare meglio. Proprio i duetti, ma quelli di Baglioni sono stati i momenti che hanno raggiunto i picchi di share, in particolare modo quello con Andrea Bocelli, presente a Sanremo per presentare al grande pubblico il figlio Matteo, uno strafigo talentuoso che ha ricevuto questo battesimo del canto di fronte ad una delle più vaste platee che si possa desiderare. Baglioni sul palco ha pensato si trattasse di un passaggio del testimone, quando il padre ha dato la giacca che indossava e che era la stessa che portava venticinque anni fa proprio al Festival al figliolo e l’ha detto apertamente al collega, ma il grande cantante , anche con tono un po’ piccato, ci ha tenuto immediatamente a precisare che si trattava di un augurio. Chiaro che non ha nessuna intenzione di mollare il podio. Come Bocelli, gli ospiti invitati quest’anno avevano una particolarità che li ha accomunati tutti: un disco da promuovere o un tour in partenza.

A parte Ornella Vanoni, che appena giunta sul palco dell’Ariston ha precisato di essere lì “aggratis”, aggiungendo subito “ma che non diventi un’abitudine” e che ha intrattenuto magnificamente il pubblico anche togliendosi qualche sassolino dalla scarpa che Virginia Raffaele, che ha sempre fatto di lei un’imitazione perfetta, ma a sua parere troppe volte l’ha fatta passare per rimbambita. Formidabile attimo di tv verità, ma la comica sta al gioco e la cantante rincara la dose incolpandola di averla fatta passare anche per una maniaca sessuale, per completare le sue lamentele con un sublime “porca pu***na”. A parte lei, tutti gli altri superospiti hanno invece avuto l’opportunità di cantare con il direttore artistico, riempiendolo di lodi e avendo in cambio una visibilità invidiabile per qualsiasi cantante ed artista italiano.

Tutti grandi big, tra cui Riccardo Cocciante, Antonello Venditti, Ligabue, Fiorella Mannoia, Giorgia, Umberto Tozzi e Raf ma anche una poco giustificabile Alessandra Amoroso e il prezzemolino di Rovazzi che non avendo nulla di nuovo da promuovere se non la sua immagine non si è fatto problemi a rispolverare, dopo avere detto in diretta, giusto per rendere l’idea dell’emozione “mi sto cag***o addosso” e poi “mi sono cag**o addosso, la sua hit “andiamo a comandare” e “faccio quello che voglio”. Non ha osato, forse per rispetto del luogo, intonare la sua “Volare”, ma forse non tanto per il titolo quando perché nella versione originale l’’ha cantata con Gianni Morandi, conduttore di ben due Festival, proprio come il padrone di casa di quest’anno.

Sempre in tema di esibizioni a due non abbiamo compreso la scelta di Baglioni di cantare insieme a Marco Mengoni un brano di Battisti nella serata in cui era stata così annunciata l’attribuzione di un premio alla carriera a Pino Daniele. La consegna del premio a due delle figlie del cantante scomparso è stata teatro anche di un’involontaria gaffe di Baglioni forse passata inosservata. Ricordando l’amico e collega, Claudio dice di avere scritto insieme a lui la canzone “Io dal mare” e commenta dicendo che tutti, in fondo, veniamo del mare e nel mare torneremo e aggiunge “Pino si è avvantaggiato ma poi tutti lo seguiremo nel più bello dei mari e dei cieli. Pino a presto!”. Per fortuna che la camera non ha staccato sul pubblico perché siamo certi che avrebbero inquadrato mani intente a praticare il più diffuso rito scaramantico.

Ma tornando alla sciapa commemorazione, perché di ciò si è trattato più che di un tributo, visto che ha impropriamente avuto luogo a tardissima serata, ci saremo aspettati per rimediare ad una così evidente mancanza di tatto, ad un doveroso omaggio musicale al grande cantautore napoletano anziché una versione con controcanto di “Emozioni”. Anche perché la sera dopo lo stesso palco ha visto tra gli ospiti anche Laura Chiatti e Davide Riondino che hanno duettato, con un’esibizione che non entrerà negli annali della tv, sulle note di “Un’avventura”, quindi la quota Battisti era già a posto. Ah già, ma i due attori erano lì per fare pubblicità all’omonimo film in uscita a San Valentino, una produzione Rai Cinema, quindi, due canzoni di Battisti is megl che uan.

Ma guardiamo invece alla vera novità di questo Sanremo 2019 che è la strabiliante presenza di artisti giovani in gara, forse anche per compensare la carrellata di superospiti non esattamente di primo pelo. E non solo artisti giovani ma anche qualche nome che si può considerare di nicchia per il grande pubblico, un cast così variegato a dire il vero non si era mai visto. Se ci eravamo abituati alla presenza di personaggi provenienti dai vari talent, non ci aspettavamo invece una così vasta quota indie.

Baglioni ha voluto guardare al futuro, magari inciampando in qualche caso come con Achille Lauro e il suo pezzo dal titolo e dal significato malandrino e con questo cast ha quasi costretto la vecchia guardia a farsi un’iniezione di giovinezza per stare al passo con la concorrenza. Abbiamo visto così durante la prima serata del Festival Patty Pravo comparire agghindata da lanterna orientale e forse non a caso perché proprio quel giorno di è festeggiato il capodanno cinese e capelli rasta. Non è stata di meno Loredana Bertè con i suoi capelli turchini, minigonna mozzafiato e grinta che i ventenni se la sognano.

Ma vediamo cosa succedeva in tv mentre tutti i riflettori erano puntati sulla riviera dei fiori.

A La vita in diretta abbiamo assistito ad una languida Vladimir Luxuria, versione opinionista del festival, per sua stessa ammissione vittima di un’incontrollabile tempesta ormonale scaturita dalla visione del giovane Bocelli e che sull’onda della sensualità insinuava un interesse particolare di Francesca Fialdini nei confronti di Nek, cosa immediatamente smentita dalla conduttrice che precisa di essere amica del cantante e di conoscere bene anche la moglie a cui si rivolge guardando la telecamera e dicendo che Luxuria sta scherzando.

Ma quella continua ammiccando e dicendo che Nek canta anche una canzone che si chiama “Sono pronto”. E dalle allusioni hot di Luxuria si passa alle rivelazioni di Francesco Facchinetti, inviato speciale a Sanremo per Vieni da me , il talk show di Caterina Balivo. Durante un’intervista al cantante degli Ex-Otago che, come abbiamo visto, al termine di ogni sua esibizione sanremese ha preso ogni volta una donna dal pubblico per stringerla languidamente a sé e che ora dice sornione che lui ha tanto amore da dare, nonostante sia felicemente fidanzato da dieci anni, Facchinetti precisa che anche lui prima si sposarsi baciava tutte e all’improvviso sbotta “Caterina, ho baciato pure te”. La Balivo si mostra scandalizzata, nega l’accaduto ma lui imperterrito “Ma sì, dai, non fare così, era una sera di tanti anni fa” Sarà la riviera dei fiori, ma il luogo stimola ricordi piccanti.

Se il Festival ha assorbito come una spugna quasi tutti i programmi c’è chi è riuscito anche a mantenere la sua integrità e ad occupare di altro pure nella settimana canora per eccellenza. E’ caso di #Cartabianca, dove Bianca Berlinguer ha proseguito il suo lavoro come sempre dovendo stavolta tenere a bada il suo ospite fisso Mauro Corona che si è lasciato andare ad insulti pesanti e poco televisivi nei confronti di Roberto D’Agostino, in collegamento anche lui con la trasmissione. Tra i due non corre buon sangue, e questo si sa, ma quando per un equivoco su un’auricolare e problemi di audio D’Agostino apostrofa l’altro come “boscaiolo e abominevole uomo dei boschi”, Corona diventa una furia umana e risponde “Ma vai a cag**e, sei un cog****e, un caprone col pizzo”, facendo saltare sulla sedia la conduttrice che cerca di sedare subito la lite. Ma Corona ne ha anche per lei e risponde “Mandalo via e non mi chiami più se c’è quello lì”.

Toni più pacati ma non meno rozzi nel salottino Pomeriggio Cinque dove un improponibile dottor Lemme, il dispensatore delle fantasiose diete seguite anche da alcuni vip, più carico che mai, dà della cicciona ad una procace signorina seduta al suo fianco nota per essere la ventriloqua dell’altrettanto contenitore di finezze che è Avanti un altro, il quiz show di Paolo Bonolis. Nulla a che vedere con pupazzi parlanti, la formosa ragazza ha conquistato il suddetto appellativo in quanto ballerina di danza del ventre e mentre lei è orgogliosa del suo prosperoso corpo, il sedicente dietologo continua a ripeterle che ha le coscione, la pancia e i braccioni. Un vero galantuomo, elegante quasi come a quadrone da clown, da lui stesso disegnata, che indossa. In giacca, omen.

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