Il film di Halo non si è mai fatto per colpa di Microsoft

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Un libro appena uscito negli States svela alcuni gustosi retroscena delle trattative tra Microsoft e Fox

Vi siete mai chiesti perché il film di Halo, annunciato in pompa magna nel 2002 e addirittura mostrato in un teaser (che potete vedere in calce) sia stato cancellato?

Jamie Russel, nel suo nuovo libro Generation Xbox: How videogames invaded Hollywood (Generazione Xbox: come i videogiochi hanno invaso Hollywood, inedito in Italia), spiega dettagliatamente come le trattative si siano arenate perché "Microsoft non è mai stata stata in grado di capire la cultura delle major".

Secondo l'autore, infatti:

Per far funzionare quel tipo di accordo, Microsoft doveva essere pronta. Doveva avere già una sceneggiatura, per questo motivo pagò Alex Garland (28 Giorni Dopo, The Beach), un milione di dollari per scrivere una bozza. Questo testo fu supervisionato da microsoft, per cui - nel bene e nel male - molto influenzato dalla mitologia del gioco. In ogni casto, il progetto ora aveva sia un grandissimo sceneggiatore che una trama basata su un gioco famossisimo.

Il passo successivo era imbastire la trattativa. Peter Schlessel, ex presidente di Columbia, era uno dei negoziatori principali e serviva da connection fra Microsoft e Hollywood. Insieme a Microsoft e ai suoi avvocati, Schlessel e il team di CAA scrissero un contratto vincolante. "Avevamo scritto quello che, letteralmente, potrebbe essere definito il più ricco e lucroso accordo della storia di Hollywood" ha dichiarato uno dei negoziatori "nessun brand, nemmeno Harry Potter è mai riuscito ad ottenere quello che chiedevamo".

Microsoft, un gigante globale, abituato a competere secondo le sue regole, non voleva farsi mettere sotto da Hollywood. L'azienda sapeva che Halo è il gioiello dei videogame - movie, l'unico che avrebbe potuto diventare un vero blockbuster. Secondo Variety, Microsoft voleva 10 milioni di dollari, il 15% degli incassi, oltre a un budget di partenza intorno ai 75 milioni di dollari e a una produzione il più veloce possibile.

Russell conclude spiegando come il film, alla fine, sia stato ucciso dall'avidità di Microsoft e dalla sua volontà di "non rinunciare a dei profitti stratosferici" senza questa miopia, sempre secondo l'autore:

quel film avrebbe potuto essere quello che è stato Avatar.

Per leggere l'estratto completo potete proseguire su wired.com.

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