La Ubisoft avrà il massimo controllo sul film di Assassin's Creed?

Sony e Ubisoft produrranno insieme l'adattamento cinematografico di Assassin's Creed, ma il potere della softco sul progetto creerebbe un precedente pericoloso...

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Il mese scorso vi abbiamo parlato delle trattative fra il colosso francese dell'intrattenimento videoludico, la Ubisoft, e la Sony relative all'adattamento cinematografico del franchise di Assassin's Creed. La questione era stata preceduta lo scorso maggio dalla notizia dell'apertura degli Ubisoft Motion Pictures, una divisione interamente dedicata allo sviluppo di opere filmiche basate sugli IP della software house come, solo per citarne alcuni, Assassin's Creed, Ghost Recon e Splinter Cell.

La proprietà più calda attualmente è proprio quella di Assassin's Creed che arriverà nei cinema grazie all'accordo fra le due major. Ubisoft avrebbe siglato un vero e proprio patto d'acciaio con la Sony che le garantirebbe il controllo pressoché totale sul progetto: budget, casting, sceneggiatura e data di uscita. Le necessità dell'azienda francese sono evidenti: mantenere l'integrità della/delle loro proprietà intellettuali ed evitare il ripetersi di fallimentari operazioni come quella di Prince of Persia, il film prodotto dalla Disney e da Jerry Bruckheimer che ha letteralmente buttato alle ortiche uno dei marchi più forti della scuderia Ubisoft. Il controllo sull'operazione viene descritto dal New York Magazine come così solido che "neanche un regista come Steven Spielberg sarebbe in grado di ottenere condizioni altrettanto vincolanti". Lo stesso Spielberg, come dirigente di uno studio, non si sognerebbe mai di elargire tali concessioni: La DreamWorks infatti è stata una delle prime etichette ad abbandonare il tavolo della riunione con Ubisoft, seguita poi da Warner e Universal. Il motivo? Sempre quello: le richieste eccessive della softco.

L'altro lato della medaglia è composto da vari commentatori ed insider, presumibilmente appartenenti a studi che non sino riusciti a raggiungere un compromesso col colosso d'Oltralpe, che vedono in questo accordo un precedente pericoloso per Hollywood, specie in vista dei futuri adattamenti videogioco-cinema. Ecco le dichiarazioni rilasciate a Vulture da alcuni "papaveri" tanto alti quanto anonimi:

E' il loro brand da miliardi di dollari, quindi è normale che siano così protettivi. Ma non sono dei produttori di film e l'unica maniera per avere con certezza un brutto film è sottovalutare quello che gli studio sanno fare e questo accordo mette completamente da parte quello che gli studio fanno.

Già, ma cosa fanno gli studio quando si tratta di portare sul grande schermo un'opera videoludica? Per fornire una risposta a questa domanda basterebbe citare titoli come Max Payne, Hitman, Doom, lo stesso Prince of Persia o Super Mario Il Film. A prescindere dal nostro sarcasmo abbastanza esplicito, la storia dei cosiddetti moviegame è tutto fuorché rosea. Tolti Silent Hill di Christophe Gans, Tomb Raider e la saga di Resident Evil (che malgrado le critiche dei fan continua a raccogliere consensi al botteghino) il panorama è abbastanza desolante.

Dice un altro executive:

Vogliono poter avere la facoltà di staccare la spina allo sviluppo dell'intero film se decidessero di farlo. E' ridicolo.

Ripensando a pellicole come May Payne o Doom viene da pensare che il ridiciolo risieda altrove. Anche perché la questione è molto meno estrema di come viene dipinta da tutti gli studios rimasti a bocca asciutta. L'accordo fra Sony e Ubisoft garantisce, paradossalmente, una certa sicurezza proprio alla major giapponese. Per assicurarsi il controllo creativo pressoché totale sul film di Assassin's Creed, sembra che la software house francese attingerà a piene mani dal proprio portafoglio, mentre dall'altra parte la Sony verrà coinvolta a livello produttivo e distributivo in un franchise potenzialmente molto lucrativo con uno sforzo di investimento abbastanza ridotto. Anche in assenza di dichiarazioni ufficiali delle due parti in causa, pare abbastanza evidente che le preoccupazioni degli studi rivali di Sony sono dichiarazioni in stile La volpe e l'uva.

Intanto vi ricordiamo che Assassin's Creed Revelations, quarto episodio del franchise videoludico, è in arrivo il 15 novembre per Playstation 3, Xbox 360 e PC.

In questo quarto episodio, il protagonista Ezio Auditore ripercorrerà le tracce del suo leggendario antenato, Altair, in un viaggio di scoperta e rivelazione. Sarà un percorso pericoloso, che porterà Ezio a Costantinopoli, il cuore dell'Impero Ottomano, dove un esercito di Templari sempre più vasto minaccia di destabilizzare la regione. Dopo Brotherhood, anche Revelations includerà l'esperienza multiplayer online, in versione ampliata. Non solo: secondo quanto comunicato da Ubisoft, questo capitolo vedrà un gameplay rivoluzionato, che permetterà agli utenti di manipolare la costruzione delle memorie di Desmond e l'animus per decifrare i misteri del suo passato e dare un'occhiata nel suo futuro.

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