Il dilemma di Bart Simpson e il nipote del sindaco Quimby

Il più complicato dei dilemmi moral di Bart Simpson lo vede unico testimone che può scagionare il nipote del sindaco Quimby, che è orribile ma anche innocente

Critico e giornalista cinematografico


Condividi
Il dilemma di Bart Simpson e il nipote del sindaco Quimby

Questo articolo è parte della rubrica Tutto quello che so dalla vita l’ho imparato da I Simpson in cui ogni settimana rivediamo, raccontiamo e celebriamo i 50 episodi della serie che riteniamo più significativi.

Qui trovi la lista completa.

Il ragazzo che sapeva troppo e Freddy Quimby - I Simpson, Quinta stagione, episodio 20

SKINNER: “So che riesci a leggere i miei pensieri Bart. Solo un piccolo cenno, se scopro che hai marinato addio chiappette. Sì, hai sentito bene, penso parole che non direi mai”
HOMER: “So che riesci a leggere i miei pensieri ragazzo… Miao miao miao miao… Bau bau bau bau… chicchiricchì!”

bart homer marinare

Ci sono alcune puntate di I Simpson in cui uno spunto tra i più sciocchi possibili è sufficiente ad innescare una valanga di creazioni, abbellimenti, situazioni, problemi e idiozie su idiozie fino ad arrivare a quello zenith in cui è impossibile distinguere un vero ed onesto dilemma morale dalla pura demenzialità e le due cose sembrano arricchirsi a vicenda. Quella di Il ragazzo che sapeva troppo è una di quelle sceneggiature in virtù delle quali John Swartzwelder è considerato lo sceneggiatore più importante e influente che abbia partecipato alla serie. L’impunità della classe dirigente e il livore di quella popolare nei suo confronti diventano un modo per esplorare l’inefficienza del sistema americano e più di tutto la colpa e la vergogna di un bambino.
E c’è un numero di battute e ironie memorabili scritte, presentate e portate in modi in cui nessun altro fa.

scuola prigione simpson

È una storia di giustizia e inizia con Bart e Lisa in attesa del bus che li porta a scuola. È una bella giornata e Bart non vorrebbe andarci, Lisa lo rimprovera, la scuola non è certo una galera. Non fa in tempo a finire di dirlo che arriva il bus, solo che non è il solito veicolo, è sostituito da un cellulare della polizia, sempre guidato da Otto però. Come se fossero trasformati dal mezzo i bambini sembrano carcerati, c’è chi suona l’armonica e chi batte una tazza contro lo sbarre. Bart ha sogni americani, sogni di folklore tradizionale, di scivolare su un fiume come Tom Sawyer con Huckleberry Finn con il presidente Lincoln vicino a lui. È una premessa in cui c’è sia la questione della giustizia sia il fatto che l’episodio in un certo senso ha anche a che vedere con lo spirito americano e con la complicata eredità dei Kennedy, figure di potere affascinanti ma disgraziate.

bart simpson sabotatore

Non basta però, è un attacco di quelli furiosi e ogni singola scena contiene una grandissima gag. Arrivato in classe Bart scopre che visto che è stato scoperto che gli orologi della scuola sono andati un po’ avanti per tutto l’anno, quindi ora recupereranno con due ore in più di lezione, uno stacco geniale ci mostra che era stato lui, con il kit del piccolo sabotatore di orologi, a mandarli avanti. È un grande accumulo tipico di I Simpson, quando le cose cominciano a complottare contro i bambini. Bart vede fuori dalla finestra il nipote del sindaco in un’auto sportiva con una donna accanto dire: “E pensare che ho ottenuto tutto dopo aver deciso di lasciare la scuola elementare”. È troppo, non ce la fa più scrive una giustificazione fingendo sia della madre e la presenta. Vuole marinare.

controllo ortografico simpson

Di colpo diventa tutto un poliziesco. La sig.ra Caprapall porta il biglietto al preside Skinner che lo sottopone al controllo ortografico (mentre lei fuma come fosse una detective), controllano anche l’impianto per il tracciamento degli studenti per capire dove sia Bart ma purtroppo solo uno dei bambini ha accettato di indossarlo: Martin Prince che ovviamente è in classe. Parte la caccia. E anche questa è senza senso. Prima Skinner va al museo di storia naturale (“Se fossi un ragazzo è qui che verrei. Sei mio Bart Simpson!”), poi in un locale che è ormai abbandonato da anni, sbagliando tutto. Intanto Bart nel girovagare incontra Homer, anche lui ha marinato il lavoro, entrambi fanno finta di essere chi non sono e pensano di aver fregato l’altro.

Diventa tutto sempre più assurdo e poco credibile, pieno di citazioni. Una piccola malefatta si è trasformata in un’avventura d’azione a rischio della vita, fatta di ponti sul fiume distrutti e arrampicate audaci. Skinner è la nemesi di Bart che vuole saltare un giorno di scuola. Lo insegue come i robot di Il mondo dei robot. Ma veramente come loro: racconta David Silverman (il regista più attivo della serie) che per questo episodio Jeffrey Lynch, che era il regista di puntata, e Brad Bird, che era il consulente, si guardarono tutto Il mondo dei robot più volte per centrare la parodia e anche Alf Clausen compose delle musiche identiche. Ne vale la pena perché è un momento eccezionale. Alla fine della fuga Bart si nasconde nella macchina del nipote del sindaco. Sono passati 7 minuti sui 23 totali dell’episodio, e sono stati un tour de force pazzesco. Da questo momento in poi il ritmo diventa più umano, più normale, e la puntata cambia completamente per trovare la sua forma definitiva, un legal thriller che mette alla prova Bart, il personaggio la cui morale è sempre terreno di battaglia.

simpson mondo dei robot

Il personaggio del sindaco Diamond Joe Quimby è da sempre ricalcato sui Kennedy. Più che altro su Ted Kennedy ma per certi versi anche su John Fitzgerald. La moglie è vestita come Jackie Kennedy, lui è un noto fedifrago oltre ad essere massicciamente corrotto e parla con un accento di Boston. È la massima carica di Springfield e come tale è il più corrotto di tutti in un universo (quello della serie) in cui nessuna istituzione funziona o segue principi etici. Non c’è sua apparizione che non sia corredata da menzogne, opportunismo e abiezione morale. Anche il soprannome Diamond è un riferimento a quello, viene da Diamond Jim Purcell, capo della polizia di Portland che fu legato al crimine organizzato. Il protagonista della puntata tuttavia è suo nipote, Freddy Quimby, che è anche peggiore di lui perché più viziato. Su di lui Swartzwelder ricama un dilemma etico bellissimo.

Nascosto nella macchina di Freddy Quimby, Bart arriva alla festa nel compound di famiglia, lì incontra anche Rainer Wolfcastle reduce da un flop. Il doppiaggio italiano elimina il riferimento che Winchester fa al “biglietto magico del cavolo” (in italiano “era proprio una chiavica McBain!”) e così noi non capiamo che parlano di Last Action Hero, il film di Schwarzenegger che uscì in quegli anni e fu un disastro. L’arrivo di Freddy è accompagnato da bravate ed esibizione di quella che il sindaco chiama “l’arguzia dei Quimby che ha conquistato il cuore dei cittadini” e poi gli augura “Buon compleanno Freddy! Che tutte le tue disgrazie rimangano private!”. La gioia della decadenza proprio.

quimby compound

Bart si nasconde in cucina e lì vede qualcosa che a noi non è mostrato. Freddy ha preso in giro il cameriere per il suo accento francese e, a quanto sembra dal sonoro, l’ha poi pestato in cucina. Il cameriere chiederà soddisfazione trascinandolo in tribunale. Tutti sono convinti che sia così perché Freddy Quimby è una persona orribile e quindi dev’essere colpevole. Bart è l’unico a sostenere il contrario. Lo snodo è cruciale: Freddy è un bastardo, un personaggio odioso e pieno di sé, il povero cameriere faceva solo il suo lavoro ed è finito con le ossa rotte. Siamo tutti con lui e anche l’opinione pubblica lo è. Questo è quello che innesca il dilemma di Bart. Se si fosse trattato di una puntata su Lisa il cuore di tutto sarebbe stato la corruzione del sistema giudiziario, essendo una su Bart l’importante è cosa farà lui, si terrà tutto dentro o parlerà di fatto facendo scoprire a Skinner di aver marinato? Ogni qualvolta in questa puntata Bart confessa ad alta voce dei dubbi subito compare Skinner a dire qualcosa che o faccia tremare. La prima volta è quando sul bus si confida con Lisa, Skinner lo avverte che se lo scopre è pronto a mandarlo alla scuola militare cristiana.

Per consolare Bart sul fatto che non c’è bisogno della sua confessione Lisa conclude: “Sono certa che sarà giudicato da una giuria imparziale”. Subito dopo c’è uno stacco impietoso ed esilarante su Homer che, aperta la posta, scopre di dover fare il giurato in quel processo e dice livoroso: “Mi assicurerò quel Quimby abbia quello che merita!”. È una gag da morire già così, ma c’è sempre la seconda che segue, Homer si sposta dal primo piano svelando che Bart e Lisa erano lì dietro e hanno sentito tutto, lui è distrutto e Lisa dice: “Lo sapevo che era una pessima idea guardarlo aprire la posta”.

boe soldi simpson

Quando inizia il processo Bart e Lisa assistono e la situazione si complica ancora di più. Perché se già Freddy è antipatico, da subito Swartzwelder aggiunge il fatto che il padre sta cercando di comprare la sua innocenza. Quando Boe è alla sbarra dichiara che Freddy non può aver commesso il crimine perché era con lui ad una raccolta fondi “per una di quelle nazioni perdenti”. E immediatamente Winchester gli porta un sacco con i soldi. Una cosa più ingiusta dell’ingiusto sta aiutando Bart ad essere libero dal suo dilemma. E Bart ne è entusiasta “Il sistema funziona Lisa” dice e nella versione originale aggiunge “chiedi a Claus von Bulow” ovvero un ricco mondano britannico che negli anni ‘80 fu prima condannato e poi assolto da un crimine di omicidio nonostante tutto facesse pensare che fosse il colpevole. A difendere il cameriere c’è l’immenso Lionel Hutz, cialtrone che rimane stupito quando l’avvocato di Quimby afferma che il cameriere “Non è nemmeno americano!!”. Il suo testimone chiave è il dr Hibert che afferma che Freddy abbia il gene malvagio nel suo DNA (“Hitler l’aveva. Walt Disney lo aveva. E Quimby ce l’ha”). Solo una cretinata di Freddy, un suo scatto di rabbia paradossale ribalterà il processo facendolo sembrare colpevole.

homer espressione simpson

Durante tutta la causa poi c’è una delle gag più note di sempre e un perfetto simbolo di questa puntata. Siamo alla quinta stagione, cioè lo spartiacque tra la prima e la seconda fase della serie. Già durante la quarta c’erano state avvisaglie di un cambio in corso. Nell’episodio sulla monorotaia per la prima volta era accaduto qualcosa di impossibile, Leonard Nimoy era scomparso. Era stata una svolta cruciale, simbolica di quel che stava cambiando, I Simpson non erano più una sitcom familiare ma avevano abbracciato la loro natura di cartone animato. Eventi di fantasia erano accettati anche al di fuori degli speciali di Halloween. Qui ad un certo punto e senza un perché Bart guardando Skinner legge i suoi pensieri. Skinner lo sa e lo minaccia. Subito dopo il suo sguardo va su Homer, che pure gli legge il pensiero, ma usa la cosa per dire solo: “Miao miao miao, bau bau bau, chicchiricchì”. La faccia di Homer mentre avviene questo scambio telepatico è forse la più grande espressione di tutta la storia di I Simpson assieme a quella di Bart e Lisa quando Marge propone di non andare a Grattachecca e Fichettolandia ma alla voliera.

In questo punto, per la prima volta nell’episodio, si sente in dovere di fare il punto sul doppio incastro di Bart. Lisa condensa in una frase il congegno perfetto ideato da Swartzwelder per mettere alla prova la morale di Bart: “Grazie a te un uomo orribile ma tuttavia innocente finirà in galera”. In sé questo problema è qualcosa di davvero avanzato. Freddy Quimby merita il carcere, perché è orribile e l’abbiamo visto fare di tutto, ma non lo merita per quest’azione. Il silenzio di Bart farebbe contenti tutti, darebbe ad un bastardo quel che merita oltre che convenire moltissimo a lui. Eppure è sbagliato lo stesso. Swartzwelder non ha nessuna pietà e di nuovo non appena Bart prova a dire: “Forse dovrei farmi avanti”, Skinner accanto a lui dice ad alta voce: “Ah non vedo l’ora del verdetto, è quello il mio forte!” guardandolo e ricordandoci che l’unico dissidio che conta non è quello legale, ma quello interno a Bart.

homer giuria

Un’altra raffinatezza di scrittura di questo episodio è che spesso le puntate di I Simpson hanno due trame che tengono impegnati separatamente i membri della famiglia. Anche questa accanto a Bart e il suo problema ha la trama di Homer giurato che scopre di poter stare gratis in un grande hotel se la giuria non raggiunge un verdetto. La differenza tra I Simpson e il resto della televisione sta in come Homer scopra questa cosa e come venga spiegato a noi: “Che significa segregata?” - “Se i giurati si trovano in una situazione di stallo vengono isolati dal mondo esterno in un hotel” - “Che significa situazione di stallo?” - “È quando i giurati non si accordano su un verdetto” - “E se?” - “È una congiunzione che significa nell’evento che o nella condizione che”. E poi ancora guarda le brochure e legge (in inglese): “Free room! Free food! Free swimming pool! Free HBO! And wooo Free Willy!!”.
A differenza di tutte le altre però in questa puntata le due trame non sono separate ma si aiutano. È solo per via del fatto che Homer allunga i tempi di giudizio che Bart ha il tempo di cuocere nel suo brodo e maturare una decisione.

È il momento cruciale, quello in cui Bart è mangiato dal senso di colpa e matura la decisione di testimoniare. Nei loro primi anni I Simpson era molto una serie sulla televisione (a partire dagli anni 2000 poi lo è stata molto meno perché la tv non era più centrale come prima nella vita sociale), piena di parodie di programmi televisivi e piena di satira su come la famiglia sia preda di qualsiasi cosa veda. Come spesso avviene quindi è qualcosa che Bart vede in tv, ovviamente pienamente in armonia con quello che gli sta avvenendo, a smuoverlo. È un episodio di MacGarnagle, serie hard boiled il cui protagonista eponimo è calcato sul Callaghan di Eastwood (la serie era già comparsa un’altra volta, nella puntata sul bambino interiore e non comparirà più). La cosa da morire è che praticamente ogni battuta di questa serie prevede che si dica il nome MacGarnagle. In questa puntata MacGarnagle convince un bambino a testimoniare e subito dopo scopriamo che per via di quella testimonianza il bambino è stato sgozzato da orecchio ad orecchio. In una specie parallelo invece Homer, proprio come aveva letto nella brochure, sta guardando gratis Free Willy, ma è un director’s cut in cui il bambino nella scena clou viene schiacciato dall’orca che salta.

free willy simpson

Anche Marge avrà la sua economia nel dilemma di Bart e di nuovo con una gag scritta in modi unici, imprevedibili e abbinando le battute a due a due. È la parodia di uno di quei momenti teneri da sitcom familiare in cui la mamma tira fuori una grande massima, il principio aureo da seguire, e lo fa raccontando una cosa che le è accaduta e da cui ha imparato. Marge invece parla del suo zio che aveva come motto: “Falli fuori tutti e lascia che sia Dio a giudicarli” e che poi quel motto lo mise in pratica: “Ci vollero 75 agenti per fermarlo. Ma non parliamone più”. Sarebbe sufficiente come gag ma subito dopo arriva la seconda battuta: “Devi ascoltare il tuo cuore Bart e non le voci nella tua testa come fece un certo zio una mattina di Dicembre”.

flashback quimby simpson

Alla fine Bart testimonierà e racconterà di aver visto che il cameriere non è stato picchiato da Freddy ma, lo vediamo anche noi nel flashback, si è fatto male da solo in una serie di lunghi ed elaborati inciampi maldestri. Riluttante ad ammetterlo aveva poi fatto causa. Indignato dalle affermazioni di Bart il cameriere si alza per affermare di non essere un qualsiasi Clouseau sbadato ma inciampa in una sedia e cade in un camion scoperto che contiene trappole per topi. Freddy Quimby è innocente. Skinner è impressionato dal gesto di Bart nondimeno, perché la parabola morale sia completa deve condannarlo, ci saranno 3 mesi di punizione per lui “anzi aspetta…” sembra dire avendoci ripensato “facciamo 4 mesi!”.

cameriere clouseau simpson
In chiusura epica carrellata nella camera da letto piena di oggetti che Homer ha rubato dall’hotel, mentre lui descrive il fatto di aver causato lo stallo come un atto eroico, dalla parte della verità.
Il sistema non funziona ma l’anima di Bart, ancora una volta, è salva.

camera simpson hotel

Continua a leggere su BadTaste