Il CEO di AT&T torna a paragonare Netflix a Walmart e spiega perché non è dispregiativo
Secondo il CEO di AT&T Netflix è diventato un "grande magazzino dei contenuti audiovisivi"
Ecco perché ha senso che Netflix abbia rinnovato i diritti di Friends, anche se non in maniera esclusiva (la serie andrà in streaming anche sul servizio di WarnerMedia quando aprirà): anche grazie a questa serie, infatti, la piattaforma ha abituato i suoi utenti ad aprire Netflix per cercare e trovare qualcosa, pur avendo la consapevolezza di poterla trovare anche in DVD, in TV, su iTunes o altrove. Potrebbe essere insomma troppo tardi per riuscire a creare da zero una alternativa a Netflix per i vari WarnerMedia, Disney+ e Apple, come spiega Stephenson:Una volta ho paragonato Netflix a Walmart, e non in maniera dispregiativa. Lo interpretarono tutti come un commento dispregiativo, ma quando sto andando a fare shopping e mi serve una cosa qualsiasi, vado da Walmart. Ora, se si cerca un qualsiasi contenuto audiovisivo, si finisce per andare a controllare subito su Netflix: è un grande magazzino, un impressionante grande magazzino di contenuti audiovisivi.
Ma il problema è che se Friends sarà disponibile sia su Netflix che sulla piattaforma di WarnerMedia, è difficile che gli utenti decidano improvvisamente di abbandonare la prima per abbonarsi alla seconda. È possibile quindi che WarnerMedia decida, dopo il lancio della propria piattaforma, di arricchire l'offerta del proprio catalogo offrendo la serie prima come non esclusiva e poi, dal 2020, come esclusiva. La decisione ha comunque colpito Matthew Ball, ex capo della strategia di Matthew Ball:L'obiettivo per noi sarà di non diventare un nuovo Netflix, non vogliamo creare un prodotto che competa direttamente con Netflix diventando un grande magazzino di contenuti.
Sono colpito ma non sorpreso dalla decisione di AT&T di estendere l'accordo di licenza di Friends a Netflix per tutto il 2019. Un esempio perfetto di come, nonostante ci diciamo tutti che vogliamo competere per vincere la battaglia dello SVOD, alla fine i Big Media pensano solo ad avere la loro fetta di torta, poi a mangiarsi la torta intera, e poi a sperare di avere una terza torta.
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Fonte: Indiewire