I veri killer che hanno ispirato e sono stati ispirati da Dexter

Esiste nella storia del crimine qualche omicida che abbia condiviso la folle vocazione di Dexter di "punire i colpevoli"?

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Dexter Morgan (Michael C. Hall), il protagonista della famigerata serie di Showtime Dexter le cui 8 stagioni sono disponibili su NOW e che vi consigliamo di recuperare in attesa dell'arrivo della nona, che andrà in onda prossimamente anche in Italia sia su Sky che NOW, era un serial killer con un codice morale e una missione: punire gli assassini usando la loro stessa moneta.

Ma esiste nella storia del crimine qualche omicida che abbia condiviso la folle vocazione di Dexter di "punire i colpevoli"? E ancora, si ha contezza dell'esistenza di omicidi che si siano in qualche modo ispirati al famigerato personaggio televisivo? Ecco cosa abbiamo scoperto.

I VERI KILLER CHE HANNO ISPIRATO LA SERIE

[caption id="attachment_393923" align="alignleft" width="232"]Lettera di Manuel Pardo La lettera autografa di Manuel Pardo[/caption]

Forse non tutti sanno che Dexter è ispirata al romanzo Darkly Dreaming Dexter (La mano sinistra di Dio) di Jeff Lindsay, pubblicato in Italia nel 2005 e che man mano che lo show ha acquistato notorietà, in molti hanno cominciato a chiedersi se il protagonista della serie fosse ispirato a qualche killer realmente esistito, trovando dei punti in comune con alcuni particolari casi, il primo dei quali vede come protagonista Manuel Pardo.
Pardo era un ufficiale di polizia di Miami che nel 1986, nell'arco di tre settimane, uccise 6 uomini e 3 donne, tutti trafficanti di droga. Come Dexter, anche Pardo aveva una figlia piccola e nella sua lettera trasmessa alle autorità, prima della sua condanna a morte nel dicembre del 2012, scrisse di ritenersi un "soldato" che aveva compiuto la propria missione e che chiedeva umilmente gli venisse concessa la gloria di una morte onorevole piuttosto che una vita trascorsa tra le barre di una prigione di Stato. Alcune caratteristiche dei due killer seriali, come l'abitudine di Pardo di appendere nel proprio appartamento le foto delle sue future vittime e quella di conservarne i residui di polvere da sparo dei proiettili con cui le uccideva all'interno di un'urna, paragonata ai vetrini gelosamente conservati da Dexter, lasciano pensare che Jeff Lindsay si sia liberamente ispirato alle imprese di questo assassino, cosa peraltro possibile, considerato come Lindsay vivesse a Miami proprio nel periodo in cui Pardo agì e fu poi condannato. Se questo non bastasse a creare un collegamento tra realtà e finzione, gli autori stessi della serie hanno deciso di chiamare Miguel Prado l'assistente procuratore distrettuale interpretato da Jimmy Smits, un assassino che verrà poi ucciso da Dexter.

Un altro famoso killer le cui vittime sono state per la maggior parte dei criminali, proprio come Dexter, è Pedro Rodrigues Filho noto con il nome di Pedrinho Matador, responsabile di ben 71 omicidi. Le prime vittime di Filho, uccise quando era ancora minorenne, furono il sindaco del paese di Alfenas e due vigilanti di una scuola coinvolti, secondo lui, nel furto che aveva portato all'ingiusto licenziamento del padre deciso dal sindaco.
Trasferitosi a San Paolo, la furia omicida di Filho non si arrestò: l'uomo uccise alcuni spacciatori e i membri di una gang colpevoli di aver ucciso la donna che frequentava e che era incinta di suo figlio. A soli 18 anni il noto killer seriale, che aveva già ucciso 10 uomini, commise uno dei suoi crimini più cruenti, assassinando il proprio padre (mentre era rinchiuso in carcere per l'omicidio della moglie) con 22 coltellate dopo le quali ne asportò il cuore per mangiarne una parte.

Arrestato a circa vent'anni, Filho riuscì persino a uccidere uno stupratore che condivise con lui il trasporto in direzione del carcere. Condannato a 128 anni da scontare in una prigione di minima sicurezza, Filho assassinò diversi detenuti che secondo lui meritavano una punizione. Il killer fu rilasciato nel 2007 dopo che una sentenza brasiliana stabilì il divieto di condannare i malati mentali al carcere a vita.

Robert John Maudsley è un serial killer inglese noto con i nomi di Hannibal il Cannibale e Il mangiatore di Cervelli, attribuitigli dalla stampa e dalla popolazione carceraria della prigione in cui venne rinchiuso dopo che i giornali riportarono incorrettamente che aveva ucciso e mangiato il cervello di un altro detenuto. La prima vittima di Maudsley, che si prostituiva per denaro nella Londra degli anni Sessanta, fu proprio un suo cliente che gli mostrò delle immagini di bambini di cui aveva abusato sessualmente. Consegnatosi alla polizia e ritenuto incapace di sostenere un processo, l'uomo fu rinchiuso in un Istituto di Igiene Mentale, ma nel 1977, assieme a un altro paziente, torturò e uccise un altro molestatore di bambini ricoverato con lui nella struttura di Broadmoor. Condannato all'ergastolo per omicidio colposo, Maudsley fu trasferito nel carcere di Wakefield dove, nel 1978, uccise altri due detenuti, un uomo condannato per l'omicidio della moglie e un altro che stava scontando sette anni per violenza sessuale su una bambina. Maudsley raccontò di essere stato egli stesso vittima di abusi da parte della sua famiglia, dalla quale fu portato via in giovane età dai servizi sociali.

[caption id="attachment_393948" align="alignright" width="281"]La camera delle torture del BTK Killer La camera delle torture dei sogni del BTK Killer[/caption]

Dexter Morgan non era l'unico assassino seriale della serie a lui ispirata: negli anni lo show ha infatti ospitato antagonisti che si sono macchiati di crimini persino peggiori di quelli del metodico agente della scientifica di Miami, tra cui spicca nella quarta stagione Arthur Mitchell, alias il Trinity Killer (John Lithgow), nonché l'assassino della moglie di Dexter, Rita (Julie Benz). Secondo quanto dichiarato dagli autori stessi della serie, Trinity sarebbe ispirato a Dennis Rader, noto con il nome di BTK Killer (Bind, Torture, Kill), alla cui cattura, avvenuta dopo 31 anni di attività omicida, contribuì John Douglas, profiler dell'FBI e co-autore del libro Inside the mind of BTK, da cui è tratta l'immagine della camera delle torture del killer, un disegno trovato tra gli effetti personali che l'assassino conservava insieme alle immagini delle sue vittime.
Nato nel 1945, Rader, come Miller in Dexter, era considerato un uomo di famiglia ed un pilastro della società che nella realtà ha ucciso, tra il 1974 ed il 1991, 10 vittime accertate. Noto per aver inviato lettere alla polizia e a diverse emittenti TV nelle quali descriveva nel dettaglio i suoi crimini, oltre a suggerire poi il soprannome che gli venne attribuito come assassino, il BTK Killer ebbe un lungo periodo di raffreddamento emozionale in cui non uccise per molti anni, che si concluse poi con l'invio di una nuova lettera nel 2004, nella quale annunciava la data in cui avrebbe ripreso la sua attività e chiedeva se l'invio di ulteriori informazioni su formato floppy-disk sarebbe stato rintracciabile. Quando le forze dell'ordine risposero di no, Rader spedì un floppy-disk ad un'emittente televisiva di Wichita che fu requisito dalla polizia.
Al suo interno fu ritrovato un file di word che l'assassino pensava di aver cancellato, intitolato "Christ Lutheran Church", creato da un certo Dennis. Con una semplice ricerca su Internet venne così rintracciato Dennis Rader, presidente del Consiglio della Congregazione Luterana, che fu arrestato definitivamente dopo un test del DNA fatto su un vecchio pap test della figlia, che fu confrontato con quello dell'assassino seriale.

I "DEXTER KILLER"

Se nella cronaca vi sono sicuramente dei killer a cui l'autore del libro e quelli della serie si sono ispirati, così come esistono noti assassini convinti di avere un "codice morale" come quello di Dexter, secondo cui sarebbe lecito punire i colpevoli di certi crimini con la morte, esistono anche dei veri assassini ossessionati dal protagonista della serie TV di Showtime che, in seguito agli omicidi commessi, hanno in qualche modo citato il personaggio, ritenendolo una sorta di ispirazione per i loro crimini. Ecco i più noti.

[caption id="attachment_393957" align="alignleft" width="300"]Garage di Mark Twitchell Il garage in cui Mark Twitchell uccise John Altinger (click sull'immagine per la fonte)[/caption]

Mark Twitchell, un canadese trasferitosi negli Stati Uniti, era un aspirante regista ed un accanito fan di Dexter, e a lui si sarebbe presumibilmente ispirato per commettere un omicidio, adottandone persino lo pseudonimo su Facebook. Nel 2008, fingendo di essere una donna, Twitchell cominciò a chattare tramite una app di incontri con il 38enne Johnny Altinger, con l'intento di attirarlo nel garage/studio televisivo della sua abitazione dove lo uccise colpendolo in testa con un tubo, lo accoltellò, tagliò in pezzi, bruciò e ne gettò i resti in una fogna. Gli amici ed i familiari di Altinger cominciarono a preoccuparsi quando ricevettero una strana email da quest'ultimo (che in realtà era stata scritta dal suo assassino), in cui comunicava che la donna che aveva incontrato lo aveva portato in vacanza in una sua proprietà in Costa Rica. La polizia, allertata dai familiari di Altinger, seguì le indicazioni stradali che l'uomo aveva previamente girato agli amici e che li condussero a casa del suo assassino, che spiegò la presenza della macchina di Altinger dicendo di averla acquistata per 40 dollari. Una perquisizione portò al ritrovamento di tracce di sangue appartenenti alla vittima, un video parodia di Dexter intitolato House of Cards, ed un manoscritto intitolato "SK Confessions" il cui incipit era il seguente:

"Questa storia è basata su eventi realmente accaduti. I nomi e gli eventi sono stati leggermente modificati per proteggere i colpevoli. Questa è la storia della mia trasformazione in un serial killer".

Durante il processo si parlò molto della passione di Twitchell per la serie TV Dexter e di come il suo movente per uccidere fosse quello di realizzare un prodotto "più autentico" in quanto regista, tanto che alcuni giornali presero a chiamarlo Dexter Killer. L'uomo fu condannato all'ergastolo nel 2011 per omicidio di primo grado, senza la possibilità di chiedere la libertà condizionale per 25 anni.

Nel 2014, il diciassettenne inglese Steven Miles uccise, accoltellandola alla schiena, la fidanzata e coetanea Elizabeth Rose Thomas, a Oxted, nel Surrey. Arrestato dopo il ritrovamento del corpo, Miles si dichiarò colpevole. Secondo quanto affermato dalle autorità, il ragazzo, ossessionato dalla serie televisiva Dexter, aveva cercato di far sparire il corpo della vittima avvolgendone i pezzi in alcuni fogli di pellicola trasparente. Già in cura per autolesionismo, Miles aveva una diagnosi di autismo e, secondo quanto raccontato ai genitori, un alter ego di nome Ed, che gli aveva orinato di uccidere la sua ragazza, per il cui omicidio gli fu comminata una pena di 25 anni di carcere.

Andrew Conley uccise a 17 anni, strangolandolo, il fratellino Conner di soli 10 anni prima di consegnarsi alla polizia. Al momento dell'arresto il ragazzo disse agli investigatori di sentirsi come Dexter, di cui era un fan, una dichiarazione che in parte egli stesso ritrattò asserendo come il legame tra la serie ed il crimine per cui è stato poi condannato all'ergastolo, fosse stato esagerato dalla stampa. Intervistato da E! nell'ambito di una trasmissione dedicata proprio al suo caso, Conley dichiarò:

"Dexter era uno show televisivo come un altro che ero solito guardare. L'unica connessione che sentivo con il protagonista era che ero solo come lui. Pensavo che a nessuno importasse di me anche se avevo una famiglia e degli amici. Sentivo di non essere utile a nessuno".

Coinvolta in una relazione torbida relazione con un uomo (Louis Perez) e una donna (Dorothy Maraglino) che chiamava Maestro e Maestra, Jessica Lopez asserì di aver ucciso da sola, strangolandola, Brittany Dawn Killgore, la ventiduenne moglie di un Marine. In un biglietto trovato dalla polizia nella stanza di hotel in cui la donna aveva tentato di suicidarsi, la Lopez parlava dell'omicidio dicendo che era stato "come se il mio idolo Dexter mi avesse detto direttamente cosa fare". La venticinquenne descriveva nel dettaglio come avesse cercato di sbarazzarsi del corpo della vittima tagliandolo in pezzi con degli utensili elettrici, "come faceva Dexter", per abbandonare poi l'impresa che si era rivelata troppo difficile e spiegava le sua azioni invocando una difesa della sua famiglia, "proprio come Dexter". Tutti e tre gli imputati sono stati condannati all'ergastolo nel 2016.

Nel 2010 in Norvegia, Håvard Nyfløt un uomo con ingenti debiti di gioco che lavorava presso una pompa di benzina, fu avvicinato dal tassista Shamrez Khan, che gli chiese di uccidere Faiza Ashraf per averlo rifiutato. Nyfløt raccontò che da appassionato di Dexter il suo vero piano era in verità quello di uccidere Khan, per punirlo proprio come il protagonista della serie era solito fare con le sue vittime. Dopo aver scavato una fossa in un bosco ed aver comprato degli utensili con cui tagliarlo a pezzi, l'uomo rapì Faiza Ashraf perché assistesse alla sua impresa. Rinchiusa nel bagagliaio del suo rapitore, la ventottenne pachistano-norvegese chiamò la polizia con il suo cellulare dando il nome del suo stalker, ma la polizia non riuscì a rintracciarla. Una volta giunto a destinazione nel bosco, Nyfløt aprì il bagagliaio dell'auto e la donna riuscì a fuggire per essere catturata poco dopo. Per impedirle di urlare Nyfløt le avvolse la testa con del nastro adesivo, le mise una corda intorno al collo e la chiuse nuovamente nel bagagliaio per scoprire poco dopo che era morta soffocata e gettarne il corpo nella buca che aveva originariamente scavato per Khan. Arrestato una settimana dopo dalla polizia assieme al suo complice, Nyfløt ammise anche di aver conservato un pezzo del nastro adesivo con i capelli di Faiza per incastrare in seguito Khan dopo aver visto in Dexter quanto fosse facile falsificare delle prove. Entrambi gli uomini sono stati condannati per omicidio di primo grado.

Le prime 8 stagioni di Dexter sono disponibili in streaming su NOW, che trasmetterà anche prossimamente in esclusiva la nona stagione dello show con protagonista Michael C. Hall.

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