I Simpson: come è cambiato il Natale nella serie attraverso 7 episodi cruciali
Per fare degli special di Natale contro il Natale, che includano parodie di special di Natale, ci vogliono solo I Simpson
Gli episodi di Natale però sono anche un modo come un altro di guardare come è cambiata la serie negli anni. Come è partita (una sit-com familiare), cosa era negli anni considerati migliori (una satira sulla tv), come è cambiata per sopravvivere e poi (una serie polemica contro i grandi gruppi di interesse) e poi ancora dove e perché la versione attuale di I Simpson non somiglia a quella originale.
INDICE
Un Natale da cani (1x1)
Il primo episodi di sempre di I Simpson è di Natale. Così viene introdotto. Era l’ottavo ad essere stato disegnato e prodotto ma il primo ad essere andato in onda (infatti la qualità dell’animazione è migliore del secondo, per dire). I personaggi erano già noti perché parte di una serie di corti all’interno del Tracey Ullman Show e finalmente avevano un episodio “lungo” a sé dedicato, nondimeno la puntata funziona anche come una grande introduzione a tutti i personaggi.
Il calcio di inizio è subito con una rappresentazione, questa volta teatrale, lo spettacolo della scuola. E le rappresentazioni mediatiche del Natale negli special di Natale di I Simpson saranno una costante, perché il Natale è il suo racconto e la sua mitologia più che la sua essenza.
Il problema della puntata è che dovendo spendere più soldi del previsto per una bravata di Bart non ce ne sono per i regali. Non si può comprare nulla a Natale e questa è la tragedia, enfatizzata dalla pila di regali con cui Flanders esce dal centro commerciale. Il Natale è il momento in cui l’ossessione della spesa pesa su una famiglia che non ha troppi soldi.
Alla fine Homer troverà un secondo lavoro come Babbo Natale e troverà come avere un albero di Natale in casa. Ciliegina alle corse dei cani lui e Bart troveranno un cane, Il piccolo aiutante di Babbo Natale, e lo porteranno a casa. Il problema del denaro è stato risolto con affetto e con una tenerezza che era la cifra dei primissimi episodi, sempre chiusi dall’amore.
Marge non essere orgogliosa (7x11)
Una delle caratteristiche che a distanza di anni e alle multiple visioni più colpiscono di questa puntata perfetta è il fatto che nonostante il protagonista indiscusso sia Bart e come sempre la bussola della sua morale, il titolo è esplicitamente indirizzato su Marge. La storia di come Bart decida di rubare un videogioco (l’epico Tempesta d’ossa) venga pizzicato e poi decida di cercare di coprire le sue tracce e, infine, scoperto di rimediare, è la storia di una contesa che si misura su Marge e la percezione che lei ha di suo figlio.
Quello che racconta in realtà è un ragazzo che lotta contro un bisogno indotto nella stagione della spesa per eccellenza. L’anima di Bart è di nuovo contesa, come sempre a tirare dalla parte della correttezza è la famiglia, a tirare nell’altra direzione invece è la società, il marketing e il mondo intorno a lui che ne orienta il desiderio. Simbolicamente invece di avere i tradizionali angelo e diavolo che parlano alle due orecchie, Bart vede brand e proprietà intellettuali del mondo dei videogiochi che gli suggeriscono di rubare.
Questo è lo special di Natale migliore perché al di là di una serie di trovate umoristiche eccezionali (tutto il Prova e Risparmia è stupendo) fa scontrare personaggi contro il mondo del Natale per come realmente è fino a che non sono costretti ad affrontare le contraddizioni cruciali.
Miracolo su Evergreen Terrace (9x11)
Bart vuole svegliarsi presto la mattina di Natale per aprire i regali e così beve moltissima acqua. Sogna idranti, elefanti e gente che lo incita a lasciar andare fino a che non si sveglia effettivamente. Per aprire i regali anzitempo finirà per distruggere tutto. Simulerà un furto per uscirne indenne e innocente. La tragedia sarà che mentre tutti giocano con i loro regali la famiglia non ne ha. Non sono all’altezza dell’aspettativa sociale, non sono all’altezza del Natale del consumo. Quando la televisione lo scopre fa di loro delle vittime e tutti corrono ad aiutarli con regali se non proprio con soldi (quello è sempre il punto), in un momento esilarante anche i bambini poveri gli allungano delle banconote rovinate. Quando la neve si scioglie tutti scoprono il relitto dell’albero e i regali squagliati e i Simpson diventano oggetto della furia cittadina, odiati e messi al bando. La furia si placherà solo quando, stufi di avercela con loro i cittadini di Springfield non decideranno di rifarsi prendendogli i loro averi, entrando a casa loro prendendo ognuno qualcosa fino a che non rimane niente.
I beni di consumo sono l’unica cosa che conta. Alla fine ci sarà anche una morale sul fatto che “Almeno ognuno di noi ha gli altri” che viene disprezzata dagli altri membri in lotta per l’unico bene che gli rimane: un fazzoletto. L’esatto opposto della prima puntata.
A Natale ogni spasso vale (11x9)
L’undicesima stagione è stata una delle più polemica. È quella della puntata sui pomacco (i pomodori pieni di tabacco, un modo per attaccare l’industria del tabacco) in cui la produzione esecutiva era di Ian Maxtone-Graham, ed è normale che l’episodio di Natale fosse tra tutti il più duro e polemico con la maniera in cui le società di giocattoli utilizzino il Natale e il desiderio dei bambini per i propri fini. Nella trama la scuola elementare ha bisogno di riparazioni e dopo aver tentato inutilmente di avere fondi dal sig. Burns arriva una grande società a fornirli ma è solo un modo per spiare i desideri dei bambini, perché la società produce giocattoli e infatti alla fine a Natale esce Funzo, un giocattolo disegnato seguendo i desideri raccolti durante le finte lezioni. La parte più forte è si scopre che Funzo è programmato per distruggere gli altri giocattoli. Beni di consumo contro altri beni di consumo l'apice della visione del Natale di I Simpson.
Alla fine sarà Homer vestito da Babbo Natale che con la complicità di Lisa e Bart entrerà nelle case per riprendersi i vari Funzo.
Lei di poca fede (13x6)
Inizia con la tv, una vecchia serie tv di fantascienza e soprattutto una pubblicità di un giocattolo ma il Natale arriverà solo alla fine, quando Lisa avrà attraversato un percorso di perdita della fede (che non aveva mai avuto) e di fiducia nella Chiesa, per trovare un culto che la soddisfi fino a incontrare il buddismo. Siamo ancora nelle stagioni più polemiche e qui molto del tempo lo si passa a prendere in giro la Chiesa come un'organizzazione commerciale.
Come sempre nelle puntate di Lisa la famiglia è un agente conservatore e qualsiasi desiderio di essere diversi e, magari, di migliorare viene frenato dalla famiglia che la vuole tenere in basso, attaccata alle convenzioni, alla routine e a quello che si è sempre fatto come lo si è sempre fatto. E qui entra il Natale, la vigilia sarà l’ultimo momento in cui poter attaccare la nuova convinzione di Lisa attirandola verso i piaceri terreni e la vita materiale, con i regali! Di nuovo comprare qualcosa. Un pony tutto incartato per la precisione (l’idea geniale è che alla fine non è un pony ma Ralph e Milhouse travestiti). Alla fine il buddismo vincerà ma la contesa è sempre con il bisogno indotto che il Natale alimenta.
Tutti più buoni a Natale (15x7)
Arrivati alla quindicesima stagione I Simpson già erano cambiati così tanto da non essere più uno show che usava la satira di costume per parlare dei media e fare discorsi sulla televisione attraverso la televisione. Tuttavia questo special di Natale recupera quell’idea di parlare del rapporto che la televisione ha con la società. Come altri special di I Simpson di Natale parte con un finto special di Natale di Krusty e subito Krusty usa la televisione per pubblicizzare il proprio merchandising, che è il senso del Natale televisivo, la capacità di catalizzare l’attenzione a beneficio di inserzioni pubblicitarie dei prodotti in competizione per essere acquistati.
E pieno di parodie di special di Natale questa puntata di I Simpson, ne vedremo uno delle California Raisins, poi di mr. Magoo, Star Trek e poi ancora Otto sotto un tetto e lo stesso Homer ad un certo punto farà la parodia del Grinch. E la trama è tutta sul Natale come momento di acquisto dei favori tramite i beni di consumo. In parole povere Homer riceve una figurina rarissima in regalo, la vende e con i soldi si reca al centro commerciale per spendere. Li spenderà male (per sé) e per rimediare comincia ad essere buono con gli altri mettendosi in competizione con Ned Flanders. Una competizione tutta misurata sui regali e quindi di nuovo i beni di consumo per comprare i favori delle persone. Regali acquistati, poi rubati. Tutto è una questione di regali che inizia in tv e finisce nel centro commerciale.
Vacanze di un passato futuro (23x9)
È uno degli episodi migliori delle stagioni dopo la 18esima. Ambientato nel futuro racconta di un Natale con la famiglia allargata, i nipoti e tutti i soliti cambiamenti paradossali (con ampie citazioni a Futurama) che vediamo negli episodi di I Simpson quando si svolgono nel futuro. Il punto dell’episodio è un bilancio delle vite e qualcosa di molto tenero riguardo Bart e Lisa, cosa sono diventati e cosa sognavano. Il Natale è diventato quindi non più un’occasione per fare satira di costume ma quello che è negli altri special di Natale, gli stessi di cui le vecchie puntate facevano la parodia, un’occasione per una storia tenera.